OGNI GIORNO, ALZANDOVI, FATE LA VOSTRA CONSACRAZIONE, RINNOVATELA COL CUORE. MESSAGGIO DEL PRIMO LUNEDI DEL MESE CHIESA S. PIETRO A QUARACCHI (FI) – 2 NOVEMBRE 1992

Figlioli miei diletti, con voi sono stata qui in preghiera. Vi seguo sempre, figli miei, ma mi è particolarmente grato esservi vicina quando siete qui inginocchiati davanti a Gesù Eucarestia e mi è grato tanto, figli miei, abbracciarvi, abbracciarvi tutti: voi, figli, che avete ricevuto nel vostro cuore, nel vostro corpo, Cristo Gesù Dio, vivo, vero, reale e anche voi, figli, che lo avete fatto solo col desiderio, abbracciarvi perché, abbracciando tutti i figli miei, abbraccio il mio Figlio Gesù.
Ecco, figli, ma ricordatevi, uscendo da questo tempio, immergendovi nuovamente nel mondo che vi circonda, ritornando alle vostre famiglie, camminando per le strade dei vostri paesi, entrando negli uffici, nei luoghi di lavoro, nei luoghi di divertimento, ovunque, figlioli miei, portate lo spirito nuovo di Cristo, testimoniate ovunque, testimoniatelo nella semplicità, nella sincerità.
Abbiano a riconoscere tutti che in voi vive Cristo Gesù, testimoniate la vostra figliolanza divina, testimoniate il vostro amore per i fratelli. In voi non vi sia soltanto lo spirito di beneficenza, di solidarietà, vi sia veramente lo spirito d’amore: amore alla giustizia, amore alla pace.
Ecco, voi mi invocate così, “piangenti in questa valle di lacrime”, ma quelle lacrime, figli miei, devono diventare il lievito, devono essere lacrime offerte a Cristo Gesù, a Dio per la salvezza vostra e dei vostri fratelli. In alto i cuori, figli miei, siano rivolti sempre al Signore Dio, ma per essere rivolti sempre al Signore Dio devono essere rivolti ai fratelli. Non vi è possibilità, figli, di amare Dio se non si amano i fratelli fino in fondo, comunque e sempre. Amarli non significa soltanto porgere l’abito, porgere il pane e il companatico, non significa soltanto porgere ciò di cui necessitano, significa porgere tutto questo col sorriso, con la gioia del cuore, senza umiliarli, senza colpire la loro dignità, con semplicità. Guardatevi attorno, figli miei. Io vi ringrazio per quanto tutti state facendo per i fratelli lontani, delle missioni, dei Paesi in cui la guerra fratricida ancora continua a seminare dolore e morte, ma guardatevi anche attorno, anche vicino a voi, figli, c’è chi soffre, c’è chi soffrirà… Porgete la mano, porgete il sorriso, siate veramente i miei messaggeri: messaggeri di consiglio, di consolazione, di gioia e di amore. Vi chiedo, figlioli miei, di vivere intensamente il vostro Battesimo, di vivere intensamente la vostra figliolanza divina, grande, meraviglioso dono di Dio e di lasciarlo vivere nei vostri fratelli, di farlo vivere nei vostri fratelli, in tutti, figli.
Gesù Dio ama tutti, per tutti ha potuto dire: “Consummatum est” per tutti, figli, ha dimostrato la sua divinità con la Resurrezione, per tutti ha dimostrato di essere un Dio d’amore. Offrite a quel Cuore Divino tutto voi stessi.
Ogni giorno, alzandovi, fate la vostra consacrazione, rinnovatela col cuore, con le vostre parole e dite: – Caro mio Gesù, amore mio, ti offro la mia giornata, le mie azioni, fa’ che siano tutte secondo il tuo Cuore Divino, secondo i tuoi desideri. Se sarò debole, sorreggimi, fà che sappia amare i miei fratelli, fà che sappia testimoniare oltre la mia capacità, ma per la tua gloria, col tuo aiuto, fa’ o Gesù che Io sia una cellula viva nel tuo Corpo Mistico, che sappia irradiare alle altre cellule, la forza, la vitalità dell’amore -. Figli, in queste terre dove grandi Santi hanno camminato, in queste terre dove in tempi passati (e pure ora) si sono eretti i templi più alti alla cultura, all’arte, in queste vostre terre, dove alle grandi altezze della santità si sono avvicinate le bassezze del peccato e del tradimento, dell’ingiuria al Signore Dio, dell’innalzamento degli idoli, di tutte le magie, in questa vostra terra, siate, figli miei, siate il sale, siate il lievito, siate la luce, siate l’esempio, testimoni dell’amore di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito d’Amore. Vi benedico, figli, la mia benedizione che è già scesa sui ministri di Dio, che i ministri d Dio hanno impartito su di voi alla chiusura del rito della Santa Messa, la mia benedizione vi accompagni alle vostre famiglie, nelle vostre parrocchie, nelle vostre diocesi e sia portatrice di benedizioni e di grazie: così come qui, in questo tempio, abbiano ad operarsi i miracoli dell’amore di Gesù… Qui si sono compiuti, anche nelle vostre case, nelle vostre parrocchie, anche nelle vostre diocesi, nella vostra nazione, figli miei… ed è la benedizione dello Spirito d’Amore. Amen. Benedico, figli miei, tutte le immagini fotografiche che qui avete portato con voi, quelle che in questo momento desiderereste avere portato. Benedico le vostre intenzioni di preghiera, le persone, i fratelli, sorelle d cui è andato il vostro ricordo particolare di preghiera e d’amore.
Benedico tutto ciò che voi desiderate Io abbia a benedire e benedico particolarmente i bimbi, i giovani, i giovani in difficoltà, i drogati, i carcerati, benedico i militari, benedico tutti coloro che dedicano la loro vita nel volontariato, nella generosità.
Benedico i più attempati e gli anziani, benedico chi soffre, particolarmente chi soffre e non sa perché. La mia benedizione particolare è sui presuli, principi della Chiesa, vescovi, sacerdoti, anime consacrate, missionari che da qui sono partiti per portare la Parola di Cristo, l’esempio di Cristo, l’amore di Cristo ai fratelli. E benedico, cari figli, le vostre preghiere per le anime di chi vi ha preceduto nel segno della fede: i defunti che voi piangete perché la loro mancanza è grande. Gioite invece, figli miei, perché essi sono già con me, sono con me nella gloria di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito d’Amore.
Vi abbraccio tutti ad uno ad uno, figli, e stendo il mio manto su di voi a protezione. Oh, figli miei, ecco, così tutti uniti, diciamo a Gesù, assieme, col cuore, veramente col cuore: – Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! -. Andando alle vostre abitazioni, figli miei, ricordate, aprite la porta e dite: – Entra Gesù, rimani Gesù, rimani con la tua pace, col tuo amore. Amen -. Ciao, figli miei.

CHIEDETE SEMPRE, PRIMA DI PARLARE DI CERTI ARGOMENTI, L’AIUTO, L’ILLUMINAZIONE DELLO SPIRITO D’AMORE Firenze, Lunedi 2 Novembre 1992 Commemorazione dei Defunti

Figlioli miei, ecco, sono venuta per portare la mia particolare benedizione in questa casa, nelle vostre case, per dirvi, figli miei, che mi piace tanto quando state in compagnia, ma quando volete discutere, trattare argomenti tanto importanti, preferisco raccontiate le barzellette, figli miei.
Se non avete una guida di un sacerdote illuminato rischiate, figli, di mancare di umiltà, di dire vostre opinioni personali, di non essere assistiti dallo Spirito d’Amore.
Meditate, meditate molto, affidatevi alla saggezza, alla pietà, alla preparazione di ministri di Dio che vi possano illuminare.
Figli, quant’è facile parlare del nemico e parlare troppo poco di Gesù! Vedete, a Gesù piace quando magari vi trovate così in compagnia, in tanta carità e, magari, fate qualche canto, anche canti di montagna, eh!Ebbene, figlioli, ora vi abbraccerete forte, farete sentire ad ogni vostro fratello che siete addolorati, che avete mancato in qualcosa, particolarmente qualcuno che ha voluto fare sopravvalere le proprie idee, Vi do per certo, figli, le idee di Dio sono diverse da tutte quelle che avete espresso, perché la misericordia di Dio è superiore, infinitamente superiore alla vostra pur grande volontà, al vostro pur grande desiderio di interpretarne la bontà, di interpretarne la misericordia, di interpretarne il pensiero. Ma se volete un metro, figli, appellatevi sempre, chiedete sempre, prima di parlare di certi argomenti, l’aiuto, l’illuminazione dello Spirito d’Amore.
A Lui chiedete l’umiltà nelle vostre affermazioni, a Lui chiedete la  capacità di accettare le idee dei fratelli e in mezzo a voi ci sia una guida sicura che non vi permetta di dire eresie, di non dire ciò che non corrisponde nè agli insegnamenti della Chiesa, nè ai voleri di Dio . Non vi ho voluto riprendere, fiqli, vi ho voluto tracciare una via, un traguardo.
Parlate più sovente di Cristo Gesù, parlate, se volete, anche di Me,  parlate di  meno del demonio, se ne parla troppo e ce lo si tira addosso.
Vi abbraccio, figli, accettatemi come Madre amorevole, come Madre che  talvolta deve anche un po’ redarguire, perché desidera che i suoi abbiano a camminare più sereni, più tranquilli, meno spauriti sulla strade di Cristo Gesù, sulla strada della Croce. Se Cristo Gesù, figli miei, il Figlio mio diletto, il fratello vostro, camminando verso il Golgota con quel legno sulle spalle avesse dovuto stare a discutere coi soldati e con gli altri fratelli che lo deridevano lungo quel tragitto avrebbe accettato il colloquio col suo nemico. Lui ha camminato, nel suo dolore, affidandosi e confidandosi al Padre e su quella Croce, prima di esalare lo spirito, nel momento di grande dolore e terrore, ebbe a dire: – Padre, Padre mio, perché mi hai lasciato solo perché mi hai abbandonato? … Ma a Te Io rassegno il mio spirito. Fate così anche voi, figli, non temete chi vi deride, che pure è demonio, non temete chi vi pone difficoltà, che pure è demonio, salite su quella Croce; salite su quella Croce, nella grandiosità del dolore direte: -non abbandonarmi! -. E il vostro spirito a Lui consegnato, volerà nel trionfo della Risurrezione. Vi abbraccio, vi benedico nel nome del Padre, nel nome del Figlio,* nome dello Spirito d’Amore. Amen .Gesù, Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! Sia il vostro esorcismo: Gesù, Ti amo! Ciao, figli miei.

MEDITATE IL BRANO DI VANGELO CHE OGGI LA LITURGIA VI PROPONE Umidi (Mo), Sabato 31 Ottobre 1992 S. Lucilla martire.

Figlioli miei cari, ecco, sono venuta per abbracciarvi tutti, ad uno ad uno,per abbracciare quei vostri fratelli che costì non sono con voi, presi da impegni, dalle ricorrenze, dall’abbracciare quei fratelli di altri gruppi di preghiera che già a quest’ora, figli miei, stanno riposando, ma che pure si sono ritrovati ieri sera in preghiera.
Vengo per dirvi, figli miei: “Coraggio! Coraggio! Seguire Gesù in questo momento è duro, ma è ciò che porta la gioia e la serenità, la gioia serenità non solo per il domani, anche per l’oggi”. Ecco figli, continuate nella preghiera, continuate nella testimonianza, continuate, nell’amore verso i vostri fratelli bisognosi, continuate figli con generosità del cuore, vera, sincera, pulita, che è amore. Vi benedico figli, benedico con voi tutti i vostri familiari, le vostre famiglie. Benedico le famiglie di tutti i vostri fratelli, benedico il grande esercito dell’amore che ancora si amplierà e che sarà, figli miei, con l’aiuto di Dio, l’esercito che con Me combatterà, che coi vostri Santi protettori combatterà, con gli Arcangeli, gli Angeli combatterà per fare trionfare il Regno di Dio che sarà portato da Cristo Gesù, sarà difeso da voi. Ecco, meditate figli miei, sovente, il brano del Vangelo che oggi la Ciesa già vi propone (Lc 14,1. 7-11) cercate di attuarlo fino in fondo: E’ un brano  che vi impegna, ma che vi dona gioia, che vi fa sentire piccoli ma in quella piccolezza unica voi potete trovare la grandezza di Dio. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito d’Amore. Amen Non posso, figli, lasciarvi andare alle vostre case, ai vostri letti, senza  ricordarvi che ancora una volta, come tutte le sere, sono già passata da qualche minuto del vostro tempo ad accarezzare quella bianca testa, quel testimone meraviglioso di Cristo Gesù e mio innamorato che soffre, che soffre e per il quale assieme preghiamo Gesù dicendogli: “Anche noi, Gesù lo amiamo. Anche noi, Gesù, vogliamo amarti. Anche noi, Gesù, vogliamo testimoniarti. Oh Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!”. Benedico figli, tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, qui, nelle vostre case, nei vostri automezzi, negli strumenti di lavoro, li benedico, siano portatori di testimonianza pure essi, perché testimonianza sono i sacramentali, testimonianza sono gli oggetti di lavoro quando questi gono utilizzati con fede, con speranza e con amore. Ciao, figli miei.

NON UCCIDONO SOLO LE ARMI: DIVENTANO ARMI ANCHE GLI STRUMENTI DI INFORMAZIONE, LA LINGUA, i PENSIERI, LE INGIUSTIZIE… GARGALLO DI CARPI – 25 OTTOBRE 1992

Figlioli miei diletti, con voi ho pregato, per voi ho pregato perché il Signore Iddio abbia pietà di voi e dell’umanità. Con voi ho pregato per le anime dei defunti, dei vostri fratelli che vi hanno preceduto, molti dei quali già godono della gioia e della luce di Dio, altri hanno bisogno delle vostre preghiere. Con voi figli, voglio continuare nella preghiera, la preghiera continua, la preghiera diuturna; ogni attimo, figli miei, della vostra vita sia preghiera, siate voi stessi “preghiera”. La vostra vita sarà preghiera quando testimonierete Cristo Gesù, lo farete attraverso l’amore ai fratelli, attraverso la disponibilità, il dono, attraverso il sorriso. La vostra vita sarà preghiera quando offrirete le piccole e le grandi pene, le difficoltà di ogni giorno perché trionfi Cristo Gesù, perché trionfi Dio. La vostra vita sarà preghiera quando saprete accettare le piccole croci del Signore e quando saprete non costruirvi altre croci ben più pesanti con le vostre stesse mani, coi vostri desideri. Figli, oggi voglio con voi fare delle considerazioni sul quinto comando: “Non ammazzare”. Oh! Questo è un comando, o comandamento, figli miei, che avvolge completamente la vita dell’uomo ed è un comando che oggi purtroppo è disatteso, è continuamente disubbidito. “Non ammazzare”. Non ammazzare nel corpo, non ammazzare nello spirito.
Non ammazzare nel corpo: oh! Gli uomini comprendano che l’unico, il solo padrone della vita è Dio, Dio che la dona, Dio che la può togliere. Gli uomini non abbiano a distruggere la vita fino dal concepimento, non abbiano a rendersi colpevoli distruggere delle nuove vite fino dal seno materno. Rispetto per la vita!
Gli uomini non abbiano a distruggere la vita dei piccoli, de bimbi, dei giovani… nessuna vita.
Non abbiano a prendere decisioni che, se pure sofferte, rimangono sempre decisioni che vanno contro la volontà di Dio: di interrompere la vita di un uomo. Solo Dio è padrone della vita! Anche questo è ammazzare. Non ammazzare, mai! Ma non solo non ammazzare, il comando comprende il non offendere, il non rendere difficile la vita altrui, comprende l’ingenerosità.
Oh figli, non ammazzare, è il non ammazzare spiritualmente.
Quando voi, figli miei, vi guardate attorno o quando seguite le informazioni, quanta morte vedete attorno a voi! Quanti che ammazzano con tutti i mezzi! Non uccide soltanto l’arma, ma armi diventano la lingua, armi diventano gli strumenti di informazione, armi diventano i pensieri.
Non ammazzare nel tuo cuore, o figlio mio, non ammazzare Cristo Gesù che ogni giorno nasce e vuole vivere; non ammazzare, figlio mio, Cristo Gesù che ogni giorno vuole camminare vicino a te; non ammazzare i tuoi fratelli, mai! Non offenderli! Quando sei pronto per la preghiera e ricordi di avere un fratello col quale hai un disaccordo, vai, chiedi perdono, cerca di ottenerne il suo, poi prega perché anche con l’incomprensione si può ammazzare.
Quanti oggi, usando dei mezzi e degli strumenti più impropri, uccidono! Non ammazzare gli anziani che desiderano, che hanno diritto alla comprensione, all’aiuto, eppure incompresi restano delusi, soli, sofferenti, ammazzati dai fratelli. E i giovani, incompresi, e restano ammazzati da chi non li comprende, dalla società che non sa dare loro un valore, non sa dare loro un valore. E i carcerati, tante volte incolpevoli o meno colpevoli di quanto la società non li abbia voluti ritenere: uccisi dalla società.
La giustizia umana quante volte uccide pure non condannando a morte! Uccide negando i diritti fondamentali, uccide deprimendo, distruggendo la dignità di uomini, la dignità di figli di Dio.
“Non ammazzare”. Oggi, figli miei, si ammazza con le guerre, con le insurrezioni, si ammazza con le armi; ma ieri come oggi, oggi come, non voglia Dio, domani, si continua ad ammazzare con l’ingiustizia: i poveri sempre più poveri, gli affamati che non trovano chi porge loro la mano, e gli assetati, e coloro che muoiono nudi, senza casa, senza un tetto, senza trovare un fratello che porge un sorriso oltreché un aiuto.
Quanti uccisi pure se aiutati, figli miei, perché umiliati, perché a loro si fa pesare quanto si fa per aiutarli, e non è carità quando si fa pesare la carità, perché la carità è la disponibilità completa, col cuore.
Oh! come si uccide anche oggi, figli miei, in ogni maniera! E i mezzi stessi… forse che certa stampa, che certe trasmissioni televisive, che certe trasmissioni cinematografiche non uccidono? Oh! Sì figli, quanto uccidono! E uccidono dentro perché distruggono la capacità di distinguere il bene dal male, perché fanno assorbire la mentalità del peccato, perché fanno accettare che ciò che è bello, che ciò che piace è buono, e non fanno rimarcare che troppe volte ciò che è bello non è buono, ma tante volte anche ciò che brutto è buono.
E’ il momento in cui l’umanità, divisa, si odia; è il momento in cui l’umanità smarrita non sa ritrovare la via verso il Supremo. Non la sapete ritrovare voi, figli, miei, cattolici, non la sanno ritrovare i protestanti, non la sanno ritrovare tutti quegli altri che pure sono figli  miei, sono figli di Dio, che seguono altre religioni, perché non sanno vivere fino in fondo con impegno, con generosità, non sanno vivere i richiami che vengono dal cuore e vengono dalla propria fede. Uccidere… in nome di Dio, in nome dell’Altissimo si uccide, in nome dei propri comodi si uccide, in nome dell’immoralità si uccide, in nome dell’amoralità si uccide, in nome del benessere.  Nuovi idoli, non più Dio, sono sorti e stati costruiti dagli uomini con l’aiuto del demonio, e si uccidono nei fratelli i sentimenti di fede, di speranza e di amore. Oh figli, vi ho elencato soltanto alcuni degli aspetti che dovete tenere ben presenti e sono compresi in quel comando di Dio: “Non ammazzare”. Vorrei ricordarvi che ammazzando dentro anche quelli che ostacolano, con motivazioni troppe volte non sincere, ostacolano i disegni di Dio e i disegni della Mamma, di Maria, e il Signore Dio mi concede, desidera che Io abbia ad apparire in sempre più numerosi luoghi a fratelli per richiamare a Lui, per richiamare al rispetto della vita: non ammazzare; per richiamare al rispetto dell’amore: aiuta i tuoi fratelli; per richiamare all’essenza: a vivere nella bontà, a vivere nella giustizia, ad operare per la giustizia perché abbia a trionfare la pace. Cari figli, tanti vostri fratelli vi hanno preceduti e hanno operato, con la loro testimonianza, hanno operato per l’amore e per la pace. Ora vivono il vero, grande amore, la pace infinita di Dio. Voi a ciò dovete tendere, figli miei, e quando la generosità del vostro cuore, sensibile alle sofferenze dei fratelli, vi porterà ad aiutare, vi porterà a negarvi qualcosa pur di poterlo dare ai fratelli, oh! Allora avete rispettato la vita, figli, avete rispettato il comando di non ammazzare.
Figli miei, è un momento molto drammatico per l’umanità, per questo ancora una volta oggi vi invito alla preghiera, ad essere preghiera. E’ un momento pesante per il vostro paese, tragico per l’umanità: preghiera, preghiera e preghiera.
Le nubi che sempre più scaricano su questa umanità distratta o delusa, distrutta o gaudente, scaricano i veleni di Satana, quelle nubi che sempre più si addensano e che porteranno disastri naturali, violenze ancora più nefaste, possono essere fermate, figli miei; quelle nubi possono diradarsi, può tornare a splendere il sole nel cielo dell’umanità se voi pregherete e testimonierete in ogni attimo ciò in cui credete.
Sì, voi figli, iniziate voi, sappiate contagiare beneficamente anche i fratelli, perché se è vero che Gesù vi ha detto: “Guai, guai al mondo per gli scandali”. E’ pur vero che Gesù ha detto: “Beati, beati, beati quelli che operano nell’umiltà, nel sacrificio per la giustizia, per l’amore e per la pace”.
Vi benedico figli miei, benedico tutti voi, benedico tutti quei vostri fratelli che qui avrebbero voluto convenire, colpiti da difficoltà di ogni genere, da malanni; benedico voi, le vostre famiglie, benedico tutti coloro che avete portato qui nelle immagini fotografiche, benedico tutti coloro che avete portato qui ai piedi di questa stele, di questa mia statua, col vostro pensiero premuroso di preghiera. Benedico chi è qui per pregare, chi è qui per lavoro; benedico tutti e vi chiedo di portare nelle vostre case e di portare in giro per il mondo la benedizione della Mamma che è la benedizione invocata da Dio Padre, da Gesù, Figlio e fratello vostro, da Dio Spirito d’Amore. Amen.
E benedico, figli miei, tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire. Benedico i fiori che porterete ad adornare le tombe dei vostri cari, benedico i fiori che avete portato qui; benedico l’acqua, il sale, l’olio, l’incenso, gli oggetti religiosi; benedico gli strumenti del vostro lavoro perché sia un “lavoro preghiera”. Benedico, figli miei le vostre intenzioni di bontà e con voi, con voi figli, voglio a Gesù dire ancora una volta; Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù; Ti amo Gesù! Grazie figli miei. Ho pregato con voi volentieri, Io prego sempre volentieri coi miei figli, ma con voi, permettetemi, oggi particolarmente; in altri luoghi in questi minuti, in queste ore sono stata in preghiera con altri miei figli, altrove ho portato il mio saluto, il mio messaggio, Dio me lo consente. Grazie, continuate figli nell’impegno e nell’amore. Vi abbraccio tutti ad uno ad uno, vi impongo le mani. Ecco, il mio manto vi avvolge. Vi bacio. Cari figli miei, ciao.

FIGLI, STATE LONTANI DALLE ARTI MAGICHE Carpi (Mo), Sabato 24 Ottobre 1992 S. Antonio Maria Claret

Figlioli miei cari, con voi ho pregato, con voi ho invocato la  Trinità Santissima per la liberazione vostra, dei vostri cari, delle vostre case, ho lasciato un po’ in compagnia, così come piace e piaceva anche a Gesù stare in compagnia.
Lui sapeva sempre insegnare, ma anche voi sapete insegnare, se volete. Ebbene, ora sono venuta per portarvi la benedizione, la benedizione del Padre, la benedizione di Dio Figlio, fratello vostro, Gesù, la benedizione dello Spirito d’Amore, amen… perché essa sia su di voi, sulle vostre figlie e rimanga segno, sempre, a pegno di speranza, di fede e di amore. Domani, figli miei, vi parlerò di un comando molto importante: “Non uccidere” e i vostri cuori devono essere pronti ad abbracciare tante, intenzioni che magari conoscete e non le fate rientrare in questo comando di Dio.
Anche domani pregherò con voi, così come sempre Io prego con sono al vostro fianco, e assieme pregheremo, figli miei, per le anime dei defunti e assieme pregheremo perché il Signore mi conceda che, ogni sabato, Io vada a portarmi in Paradiso le anime di coloro che hanno indossato lo scapolare e di coloro per i quali i parenti, gli amici, particolarmente i figli, i genitori hanno desiderato che lo indossassero. Ecco, perché Io possa andare e portare tutti, tutti nella Sua luce, nella Sua gloria.
I vostri cari, state tranquilli, sono già con Me, tutti, da quelli che hanno chiuso i loro occhi alla vita terrena tanti anni addietro, a quelli che li hanno chiusi pochi giorni fa, e con loro sto formando una schiera, è un drappello particolare del Paradiso, sapete.
E mi direte: “Mamma, in Paradiso non si è tutti assieme? Conoscerete a tempo opportuno che anche in Paradiso che c’è una gradualità di gioia e di luce, pure se tutti immersi nella gioia nella visione, della comprensione interiore, intima della grandiosità di Dio.
Pregherò con voi figlioli, domani, ancora una volta per la pace, per la  pace dei vostri fratelli che ancora continuano a subire la drammaticità delle insurrezioni, delle guerre, degli sconvolgimenti civili; per quei vostri fratelli vittime degli avvenimenti drammatici che si sono verificati e si verificheranno, avvenimenti determinati dalle forze della natura, che, scatenate dal demonio, intendono distruggere, distruggere e distruggere.
11 demonio sta operando nei modi più violenti e più subdoli sta operando con le guerre, con la fame, con la sete, con l’indigenza; ,sta operando con la cattiveria, con l’odio, con l’egoismo, con tutte le brutture di cui lui è capace, di cui ha reso capaci gli uomini; sta operando anche con le forze naturali. Non pensiate che esse siano il castigo di un Dio di misericordia, ma il Dio di misericordia permette ciò perché gli uomini sappiano guardare oltre e sappiano vedere Lui, sappiano affidarsi a Lui, ritornare ad affidarsi a Lui, tutti gli uomini di ogni fede religiosa, a Lui: Lui Padre, Lui, vero e unico Padrone, Lui Amore.
Pregheremo assieme per quei tanti che con il loro disegno distruttivo operano con le forze del demonio ed intervengono presso gli altri fratelli per portare loro angosce, rovine fisiche, materiali e spirituali, per allontanarli dalla fede e avvicinarli sempre più e tuffarli, affogarli nella superstizione co le arti magiche, le arti divinatorie, tutte contrarie, tutte in lotta con Dio.
Vi avverto figli, non abbiate mai a credere neppure a quelle persone, magari conoscenti e amiche, che ritenete in buona fede: questo lo sa solo il Signore Dio.
Voi state lontani da queste armi tremende che il demonio sta ovunque diffondendo, e bene ha fatto il vostro fratello richiamando a ciò e lo farà ancora, Io gliel’ho chiesto, Io lo ispirerò. E alle Pioppelle lo si dica pure, lui lo dirà: “Nessuno abbia più a venire impreparato, nessuno abbia più a venire portando con sè i segni, la credulità verso le arti magiche”.
Voi lo sapete, figli, esiste un solo talismano (così lo chiamano coloro che si affidano alle superstizioni) ma è un talismano particolare: il talismano è l’amore. Il suo segno sensibile è la corona del Rosario, è l’arma che sola (certo, dopo i Santi Sacramenti, ma come arma che potete portare con voi momento) la sola che potrà vincere l’odio, gli egoismi, la lussuria, le l’incapacità di capire i fratelli e di amare: il Rosario che è preghiera trinitaria. Ecco figli, vi ho preannunciato qualcosa di ciò che domani dirò e domani, abbiate pazienza figli, sarò un po’ lunghina e quel foglio si riempirà quasi completamente, e chi è preposto, per vostra decisione e per mio consiglio, non solo a correggere, ma a evidenziare, faticherà molto perché sarà tutto da evidenziare. Sì, figli
miei sarà il catechismo di Maria. Vi abbraccio, vi benedico, vi accarezzo. Figli, cari figli miei, in questi momenti, molto più gravi di quanto non voi pensiate per l’umanità, Io confido in voi, Gesù confida in voi.gesù confida in voi. Vi siamo vicini, vicini a voi, ai vostri fratelli, a tutti i gruppi di preghiera, a tutti coloro che intendono prepararsi con generosità, con disponibilità, con giustizia al ritorno di Cristo Gesù. Ciao.

FIGLI MIEI, NON TEMETE, NON PREOCCUPATEVI DEL DOMANI PIÙ DI QUANTO NON SIA UMANAMENTE PRUDENZIALE Carpi (Mo), Domenica 18 Ottobre S.Luca Evangelista

Figlioli miei cari, ormai alla chiusura di questi vostri discorsi, di qui vostro impegno e soprattutto dopo aver pregato il S. Rosario, ecco Io vengo, figli miei, perché vi ho seguito, vengo per dirvi: bene, continuate, non temete, non preoccupatevi del domani più di quanto non sia umanamente prudenziale; confidate nella Divina Provvidenza, arrivate dove potete arrivare e come potete arrivare. Non fatevi remore se ovunque non potete arrivare perché, figli miei, arrivate ai fratelli vicini, non arriverete ai fratelli più lontani, molto lo Farete qualcosa… è una goccia?
Oh, certo, ma se questa goccia è fecondata dall’amore, dal vero amore una goccia che può diventare un mare, mare la fa diventare Dio. E non pensate: eppure, Mamma, noi cerchiamo di portare… di aiutare i fratelli, eppure si continua a morire di fame, di sete, di freddo, di indigenza.
Figli miei, si continuerà a morire di fame, di sete, di freddo, di indigenza ma voi dovete rispondere a Dio soltanto di una cosa: di quanto potuto e voluto fare col cuore. Certo, vi ebbi a chiedere sacrifici  personali. Li avete fatti? Continuate, continuate col cuore. Impegnatevi e non temete.
Impegnarvi significa anche, figlioli: esponetevi senza timore… c’è una Mamma che vi guarda eh!
Bene sì, figli, con un vostro termine vi dico: ipotecate la Provvidenza di Dio… la Provvidenza di Dio non si farà pregare e tuttavia adoperatevi, diffondete a quanti più fratelli potete, diffondete la mentalità della necessità, della vera solidarietà e giustizia. Oggi, vedete, molti discutono, anche attraverso i mass-media, i giornali, discutono e continuano a discutere senza fare e distinguono la beneficenza dall’elemosina, dalla solidarietà. Parlano troppo e fanno troppo poco. Se dicessero: aiuto solidale e amoroso per giustizia ai fratelli, avrebbero terminato ogni discussione.
E anche gli stessi ministri di Dio e prelati distinguono: non bisogna fare solo elemosina, non bisogna fare solo beneficenza, non si può parlare solo di solidarietà.
E di che cosa volete parlare, figli miei, quando i vostri fratelli muoiono, anche vicino a voi, quando i vostri fratelli raggiungono i gradi più bassi della indigenza, anche vicino a voi?
state a discutere se sia elemosina o beneficenza o solidarietà? Ma è giustizia, è giustizia, è giustizia!
Grazie comunque, figli, per quello che avete fatto, sì, ve lo ripeto il mio grazie. Grazie per quello che farete ancora, senza timore, figli cari, vi benedico e vi benedico proprio col ministro di Dio nel nome di Dio Padre, nel nome di Dio Figlio, Gesù fratello vostro, nel nome di Dio Spirito d’Amore. Amen.
Assieme, assieme, figlioli, in riparazione di tutti i peccati del mondo, degli egoismi, delle ingiustizie, dei massacri, dei peccati di impudicizia, delle volgarità, delle invidie, diciamo a Gesù: – Gesù, ti amo! Gesù, ti amo! Gesù, ti amo Gesù! -. Ciao, figli miei.

IL COMANDO DELL’OBBEDIENZA AL PADRE E ALLA MADRE SI ESTENDE ANCHE ALLE AUTORITÀ’ RELIGIOSE E CIVILI GARGALLO DI CARPI – 11 OTTOBRE 1992

Figlioli miei cari, eccoci uniti qui in preghiera per chiedere al Signore Iddio il dono di sapere rispondere, obbedire al Suo comando: “Onora il padre e la madre”. Onora colui e colei che sono stati, col Signore Iddio, procreatori di un corpo in cui il Signore Iddio ha immesso un’anima, la capacità di comprendere, la capacità di amare. Onora e perciò ubbidisci, ama fino in fondo, sempre. Oh, ricordate figli miei, nell’ubbidienza, nella capacità di accettazione, nel seguire con umiltà e pazienza talvolta, anche i desideri, gli insegnamenti dei genitori, vi è la capacità di ubbidire a Dio perché la loro autorità viene da Dio. Ricordate figli: ubbidire al padre e alla madre non è soltanto ubbidire al padre e alla madre naturale, il comando comprende anche l’obbedienza alle autorità, religiose e civili, sì certo, anch’esse istituite da Dio. Obbedienza fino in fondo, obbedienza completa e sempre, purché essa, (i loro comandi) risponda appieno alle leggi di Dio; perciò siete tenuti, figli miei, anche all’obbedienza ai governanti nella misura nella quale vi viene richiesta, anche quando è quasi incomprensibile, pesante e per voi stessi non giustificata, ma si obbedisce anche alla legge umana. Solo nel momento in cui la legge andasse contro i diritti alla vita, i diritti della giustizia, le leggi di Dio, solo allora non dovete ubbidire. Ubbidire alle autorità ecclesiastiche, religiose, è un cammino di umiltà, figli, è sapere abbassare la testa è sapere dire sì come Io ebbi a dire sì all’Angelo che mi annunciava il Grande Avvenimento, ma mi annunciava anche dolori e i tormenti.
Ubbidienza alle autorità religiose nella misura con cui gl ordini non vanno contro la legge divina. Certo figli miei, anche questo può accadere, ma è la vostra coscienza che vi farà sentire quando gli ordini vanno contro la legge divina, la vostra coscienza illuminata dallo Spirito d’Amore. Ma d’altro canto, figli miei, il comando di Dio, altresì invita e obbliga i figli oltreché all’obbedienza anche all’amore, perché la legge di Dio è legge d’amore, e comanda ai genitori non solo di nutrire, di educare, di correggere, di aiutare i figli, ma soprattutto di amarli, di seguirli con la preghiera quando non sono seguibili fisicamente, sempre con la preghiera, particolarmente con la preghiera Eucaristica e la preghiera del Rosario.
Vi invito, figli, a guardare l’esempio che Iddio ha voluto donare all’umanità, l’esempio della famiglia dì Nazareth: Giuseppe, il capo; Maria, la sposa; Gesù, il Figlio, infinitamente Figlio, infinitamente Amore, eppure in obbedienza fino a 30 anni, fino a che non era giunto il momento di iniziare la sua missione pubblica.
La mia ubbidienza di sposa a Giuseppe, la comprensione di Giuseppe, l’amore di Giuseppe, la tenerezza di Giuseppe che ancora oggi mi commuove, e anche il mio amore per Giuseppe e di ambedue la cura, la protezione, la correzione verso un figlio che era Dio, ma era pure un bimbo. Ecco figli, sappiate guardare a questo esempio per sapere realizzare il vero senso della famiglia… “Onora il padre e la madre, aiuta e rispetta i figli”. Fra tutti corra quell’invisibile, meraviglioso afflato che è l’amore.
Si valuti con profonda fede, intensità e amore il valore del matrimonio, dell’unione che nessuno deve dividere, che oggi troppo è svalutato, è considerato soltanto come un rapporto umano, come un contratto che è tanto facile strappare e buttare via.
Cari! Io piango per questa mancanza di rispetto verso una promessa fatta davanti a Dio!
La famiglia, il nucleo della società, il nucleo del mondo; la famiglia, il centro di irradiazione della bontà ridotto a divisione, a contrasto, persino a odio.
Voi genitori, pensate che se avete diritto in nome di Dio al rispetto, all’onore da parte dei figli, oh, dovete loro amore e rispetto soprattutto donando loro l’esempio del vostro reciproco rispetto, del vostro reciproco, profondo amore. Non vi sia mai intolleranza perché i figli non soffrano; e voi figli collaborate coi vostri genitori perché fra di loro cada ciò che rende difficile il proseguire il rapporto, cresca invece l’accettazione, lo spirito di sacrificio, la bontà, e tutti assieme sappiate creare nella famiglia, veramente, una cellula importante e vitale nel Corpo mistico di Cristo Gesù. Portate con voi, figlioli, che qui siete convenuti, questo richiamo accorato della Mamma; portatelo voi che lo leggerete ai vostri luoghi di abitazione, questo ricordo: il richiamo a onorare Iddio attraverso l’onore ai genitori, a onorare Iddio attraverso il rispetto e l’aiuto ai figli, a onorare Iddio con lo scambievole amore.
Figli cari, vi benedico, benedico voi, benedico tutti coloro che avete portato nelle immagini fotografiche, benedico gli indumenti che avete portato costì perché Io abbia a benedirli; benedico le vostre intenzioni di preghiera, benedico tutti coloro che leggeranno, col desiderio di viverlo, questo mio messaggio, ovunque essi siano, tutti figli miei cari. Benedico quel carissimo figlio, un po’ stanco ma sempre apostolo: il Vicario di Cristo; e benedico i principi della Chiesa, i vescovi, benedico i sacerdoti, benedico i missionari, le missionarie, benedico le anime consacrate, benedico i volontari, i medici e tutti coloro che si adoperano per portare aiuto, soccorso, calore, sorriso ai fratelli, ai fratelli che muoiono dilaniati da guerre assurde, che muoiono di sete, di fame, di freddo; benedico coloro che sanno spogliarsi e sanno impoverire il loro desco, che sanno sacrificare qualcosa, negarsi qualcosa pur di aiutare i fratelli.
Benedico tutti, figli miei, e benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, l’acqua, l’olio, l’incenso; benedico i fiori, benedico le vostre autovetture: siano mezzo santificato dal Signore e non strumenti di morte, perciò prudenza! Benedico i bimbi particolarmente che stanno per nascere, i piccoli, i più grandicelli; benedico i giovani, i giovani… e benedico tutti nel nome di Dio che è Padre, nel nome di Dio che è Figlio, Gesù, fratello vostro, nel nome di Dio che è Spirito d’Amore. Amen.
Assieme figli, vogliamo col cuore gridare: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! Ciao figli miei.

ASSIEME CHIEDEREMO, FIGLI, LA GRAZIA DELLA VOSTRA CONVERSIONE E DELLA CONVERSIONE DEL MONDO Roncoferraro (Mn), Lunedi 5 Ottobre 1992 S. Placido

Figlioli miei cari, con voi sono stata, sono e sarò in preghiera, ecco perché vi inseguirò all’altare e, con voi, a Cristo Gesù che rinnova il suo sacrificio mistico, a Lui chiederemo assieme, figli miei, che abbia pietà del mondo, assieme chiederemo, figli, la grazia, la gioia della vostra conversione e della conversione del mondo.
Assieme chiederemo la giustizia, disponibili sempre alla solidarietà, chiederemo l’amore, aperti all’amore, chiederemo la pace, la pace nelle famiglie, la pace nelle parrocchie, nelle diocesi, nei paesi, la pace nel mondo; non solo la pace delle armi, ma la pace nei cuori, non solo perché tacciano le armi, ma perché tacciano i rancori, gli odi, le invidie, le gelosie, perché trionfi nel mondo quell’amore (Cristo Gesù tornerà per porre il sigillo) quell’amore che voi, figli miei dovrete ogni giorno impegnarvi a vivere nella generosità, nella disponibilità, nella serenità, nel sorriso. Chiediamo assieme e preghiamo assieme, preghiamo quel Gesù che non saprà dire di no a me e a voi. Ciao figli.

NON VI CHIEDO LE GRANDI COSE, L’EROISMO, MA SOLO CIO’ DI CUI SIETE CAPACI MESSAGGIO DEL PRIMO LUNEDI DEL MESE RONCOFERRARO (MN) – 5 OTTOBRE 1992

Figlioli miei cari, eccomi qui vestita a festa, come vestiti a festa sono i vostri cuori. Avete ricevuto fisicamente o spiritualmente nel vostro cuore Gesù, Gesù che deve essere il padrone dei vostri cuori, non vi suoni male questo termine, figli miei, padrone Lui, voi umili servi, “chi si umilia sarà esaltato”. Figlioli, nell’abbandono completo al suo amore divino, impegnatevi per l’amore ai fratelli. Ecco, oh sapete, c’è una scommessa che il Signore accetta volentieri da voi: scommette che con il suo aiuto saprete portare il sorriso a tutti i vostri fratelli, a quelli che vi amano e a quelli che non vi amano, a quelli che vi sono vicini a quelli che vi osteggiano, portare il sorriso, portare la speranza, portare la gioia.
Messaggeri d’amore: ecco il mandato che avete ricevuto da Cristo Gesù, messaggeri d’amore.
Portare il sorriso, portare la speranza, portare la disponibilità, la generosità, portare il sorriso laddove il sorriso non v’è, dove c’è il buio portare la luce, portare la gioia laddove si conoscono soltanto le gioie vuote, le gioie inutili, le gioie dannose, portare l’amore laddove c’è la tristezza, c’è la disperazione, laddove c’è la mancanza di Dio.
Portare amore a tutti. Come? Figli, con la vostra testimonianza.
Non vi chiedo le grandi cose, non vi chiedo il grande eroismo, vi chiedo, figli miei, come chiedo ai bimbi, le piccole cose, quelle di cui siete capaci. Non vi chiedo, figlioli, di partire e di andare là dove si consumano i drammi della fame, della sete, della persecuzione, i drammi dell’odio e della morte, del terrore, ma vi chiedo, figli: siate le mani di Gesù che arrivano a porgere il pezzo di pane, la bevanda, l’abito, il sorriso. Siate i piedi di Gesù per camminare e non stancarvi mai, camminare nella testimonianza, camminare sulla sua via. Siate, figli miei, soprattutto il suo cuore… il suo cuore.
Oh figli, lo so, mi dite – Ma come facciamo, Mamma, abbiamo dei cuori malati, ma non solo fisicamente, malati perché incapaci di amore, incapaci di perdono, incapaci di misericordia, incapaci di generosità… i nostri cuori sono lacerati dall’invidia, dagli odi piccoli e grandi.
Ebbene figli, Gesù, se lo desiderate, se lo chiedete ardentemente, vi dà dei cuori capaci, veramente capaci di essere il suo cuore.
Tutto ciò che voi fate, che avete fatto ai vostri fratelli in nome suo, sarà ricompensato da quella grande banca nella quale avete aperto un conto, figlioli, e in cui il Signore cancella, tanto sovente, le mancanze, i peccati, le debolezze, i conti in rosso, per segnare soltanto le opere buone, gli atti d’amore, gli atti di fraternità, di solidarietà e di giustizia. Figli miei, figli miei cari, apritevi alla speranza, vivete di speranza poiché Cristo Gesù è speranza, Cristo Gesù è certezza. Non lasciatevi ingannare dalle lusinghe del mondo, non lasciatevi ingannare neppure da quelle lusinghe che gradatamente vi fanno scivolare verso la freddezza, verso l’incomprensione per i fratelli. Vivete caldamente il vostro amore per tutti, Io vi aiuterò, vi sarò al fianco sempre, ma è al vostro fianco, lo sapete, la Trinità Santissima: il Padre, il Figlio, lo Spirito d’Amore.
La benedizione che vi ha impartito il ministro di Dio, sul quale, primo, Io ho invocato la benedizione, è la benedizione che ora nuovamente vi imparto, figlioli, è la benedizione di Dio che è Padre, Padre di misericordia e di perdono, di Dio che è Figlio, Gesù fratello vostro, Redentore, dello Spirito d’Amore che è Luce, Fortezza, Gioia e Sorriso. Amen.
Benedico, figli miei, voi e quei tanti vostri fratelli che qui avrebbero voluto convenire, quelli che erano uniti con voi nella preghiera.
Benedico particolarmente questa parrocchia e le vostre parrocchie e le vostre diocesi; benedico le vostre famiglie, i bimbi particolarmente e gli anziani, i sofferenti. Benedico, figli miei, quei fiori che adornano e che desidero rimangano ad adornare il Tabernacolo di Cristo Gesù: Lui la speranza, Lui la certezza. Benedico tutto ciò, figlioli, che desiderate Io abbia a benedire, benedico l’acqua, il sale, l’incenso, quello che avete portato con voi, quello che avete nelle vostre case e desiderate che Io abbia a benedire. E benedico i vostri pensieri di preghiera, quei vostri fratelli per cui avete qui pregato la misericordia di Gesù.
Benedico, figli miei, particolarmente i giovani drogati, i carcerati, quelli che hanno perduto la via, la via di Gesù, per i quali, assieme a voi, proprio per loro, assieme a voi, voglio dire a Gesù: – Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! Ti amo per chi non ti ama… Gesù! Ti amo per chi non ha la gioia di conoscerti! Gesù, Ti amo per chi ha la sfrontatezza di rifiutarti! Gesù mio, misericordia, caro Gesù…
Ciao, figli miei.

LA FESTA VA SANTIFICATA ANCHE CON LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALI E SPIRITUALI. GARGALLO DI CARPI – 27 SETTEMBRE 1992 ORE 18,05

Figlioli miei diletti, ecco, dopo il grande peccato del disconoscimento di Dio, della superstizione, della bestemmia, ecco un grande peccato che troppi figli compiono, il non santificare il giorno di Dio: “Ricordati di santificare le feste”. E oggi, figlioli, non si sanno più inventare nuove scuse per non partecipare alla Santa Messa la domenica. Il lavoro… il lavoro, il divertimento… il divertimento, sì, la gita…
Figlioli miei, ma il primo dovere è quello di onorare, glorificare, festeggiare Gesù, perché la domenica è il giorno della Risurrezione, è il giorno del trionfo di Cristo, Dio, è la vostra festa perché la festa di Dio è la festa dei suoi figli.
E vi prego, figli, santificate la festa partecipando alla Santa Messa, e se volete, ma quanto piacere mi fa, confessatevi e ricevete nel cuore Gesù: è il grande rifornimento, sapete, per i vostri motori talvolta stanchi, logori.
Ma poi figli, la festa va santificata con le opere buone, con le opere di misericordia corporali e spirituali, quelle opere che difficilmente potete compiere, perché coinvolti dal lavoro e dagli impegni durante la settimana, ma la domenica, tenuta libera, potete veramente santificare.
Non vi nascondo, figli, che grandi sciagure cadono e sono cadute sull’umanità proprio per questo gravissimo peccato. Dio vi ha insegnato, le Sacre Scritture ve lo dicono: dopo sei giorni di lavoro il riposo, dopo sei giorni di impegni e di lavoro, un giorno da dedicare a Dio e ai fratelli. Non vi nego il diritto e anche il desiderio fisico di riposare] certo, è anche giorno di riposo, è anche giorno in cui dedicarvi alle letture del Vangelo, delle Sacre Scritture, è anche giorno in cui dedicarvi al divertimento dello sport sano, senza essere coinvolti eccessivamente e troppo emotivatamente, è il giorno in cui stare in compagnia coi fratelli perché quando state in compagnia, figlioli, e sapete usare saggezza, educazione, sapete testimoniare con semplicità, non fate uso di parole indelicate, ecco, Gesù è con voi. Gesù è con voi,; riposa vicino ai vostri cuori e voi riposate sul suo Cuore. Vi prego, figli miei, santificate la festa, non prendete il cattivo esempio da chi trova ogni scusa: “Non ho potuto perché dovevo accompagnare i figli…”. Ma quei figli, li accompagni perché è una necessità o perché è una tua comodità? Quei figli, li accompagni perché così li hai abituati o perché è veramente indispensabile?
La festa è il giorno da dedicare a Dio e ai fratelli, a Dio nelle opere di pietà, ai fratelli nelle opere di carità, di amore, portare il sorriso, portare il sorriso.
Grazie, figli miei, se in ciò vi impegnerete, toglierete una preoccupazione e un dolore al Cuore Divino di Gesù. Figli miei, vi invito altresì ancora alla preghiera e questa sia di ogni giorno, di ogni attimo; voi stessi dovete diventare preghiera. Quel giorno vi invita a pregare e sono salite al cielo tante preghiere, le vostre e quelle dei vostri fratelli, tante preghiere che hanno fatto sì che altre e gravi tragedie non si scatenassero su un popolo e sull’umanità (*). C’è bisogno di grande preghiera perché solo la preghiera può salvare l’umanità; c’è bisogno di testimonianza perché è la bontà che trascina.
Figlioli, continuate così a prepararvi, a prepararvi per il ritorno di Cristo che è prossimo e sarete la nuova alba, e sarete, figli miei, la nuova vita dell’umanità se saprete camminare ora preparandovi attimo per attimo, con semplicità, con umiltà, con sincerità, con impegno, con amore. Grazie per quello che state facendo, che fate e farete per aiutare i vostri fratelli.
Oh sì, figli, proprio la liturgia domenicale, la liturgia della Parola vi ha ricordato che nessuno deve portare in sè l’egoismo, nessuno deve portare in sè il diritto ad avere ciò che i fratelli non possono avere, perché i doni di Dio sono per tutti gli uomini, non per pochi, così come i diritti pure i doveri. E impegnatevi, figlioli, impegnatevi veramente, profondamente, sinceramente in ciò che potete, a fare sì che la giustizia nelle vostre famiglie, nei vostri paesi, nella vostra nazione, nel mondo, abbia a trionfare e trionferà la pace. Le otterrete col vostro amore.
Vi benedico, figli miei, vi benedico tutti e la mia benedizione è la più ampia, è per voi, per i cari che avete voluto ricordare, per tutti i vostri pensieri di preghiera, è per le anime dei purganti, la mia benedizione è su tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire: i sacramentali, le immagini fotografiche che qui avete portato, e gli abiti e le cose; ma benedico in modo particolare, figli miei, i missionari, i consacrati, coloro che fanno della loro vita una donazione completa ai fratelli nella generosità e nel sorriso.
Benedico i volontari, benedico coloro che si dedicano ai fratelli bisognosi, ammalati, sofferenti, drogati, carcerati: è su di loro la mia benedizione e il mio abbraccio materno. Vi bacio e vi abbraccio tutti, figli, e vi benedico nel nome di Dio che è Padre, nel nome di Dio che è Figlio, Gesù, fratello vostro, nel nome di Dio che è Spirito d’Amore. Amen. Ci salutiamo, figlioli, rivolgendosi a Gesù e dicendo a Lui tutto il nostro amore, tutto quell’amore che vorremmo avere e che non riusciamo ad avere, assieme Gli diciamo, figli miei: “Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo!
Aiutami ad amarti Gesù, aiutami ad amare i fratelli, aiutami ad amare chi soffre, aiutami, o Gesù, a portare il sorriso. Grazie Gesù. Ciao Gesù!”. Ciao figli miei.
(*) Nel messaggio del 13 settembre la Mamma aveva chiesto a tutti i] suoi figli di pregare per la pace, in comunione col Vicario di Cristo, e con tutti i fratelli di tutte le religioni nel giorno in cui la Santa Chiesa la ricordava come “Madre Addolorata”.

La Mamma attorno alle 17,30 era venuta invitandoci a pregare con Lei, in ginocchio, l’ultima decina del Rosario per chiedere a Dio il dono della pace nel mondo.

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