NON NOMINATE IL NOME DI DIO CON PAROLE CHE SONO MORTE PER L’ANIMA. STATE LONTANI ANCHE DAL TURPILOQUIO Gargallo di Carpi – 13 settembre 1992 ore 17, 35

Figlioli miei cari, sono stata, sono e sarò con voi in preghiera, su di voi ho invocato lo Spirito d’Amore, mio Sposo diletto perché vi illumini, perché vi fortifichi, perché vi dia il coraggio, figli miei, di testimoniare Cristo Gesù sempre, sempre, sempre. Oh, la vostra grande testimonianza deve essere, figlioli, (e qui vi ricordo il secondo comandamento, il secondo comando figli), la vostra testimonianza deve assolutamente evitare l’offesa al Signore Dio, al suo amore, alla sua potenza: “Non nominare il Nome di Dio invano! Non nominarlo senza rispetto, non nominarlo, oh, guai!… con parole che sono morte per l’anima; non nominare il Signore Iddio per beffeggiarlo, per offenderlo!”. La bestemmia, figli miei, merita, ai confronti di Dio, merita all’uomo le malattie, le insicurezze, le angosce, i tormenti, la distruzione.
Figlioli miei, state lontani anche dal turpiloquio, perché questo offende le anime deboli, i bimbi.
Usate parole contenute, discrete, corrette, sempre, come se voi parlaste ai vostri bimbi di pochi anni e davanti a loro mai, mai, vi prego, usate offendere il Dio donatore di vita, donatore di amore.
Oh figli, state lontano da tutti gli idoli, già ve l’ho ricordato; state lontano dalle superstizioni, state lontano dagli inganni perché anche questo è bestemmia. Siate giusti, date con giustizia ai vostri fratelli perché chi non dà pecca di bestemmia;
chi non opera in sè, per sè e per i fratelli la giustizia e l’amore, anche se non usa dire bestemmie opera la bestemmia. Quando sentite i fratelli che offendono Dio con la bestemmia, oh! Voi nel vostro cuore dite: – Dio perdona, perdona e dimentica! Accetta la mia offerta, accetta il mio conforto, sei un Dio d’amore e tante volte vieni offeso, Io voglio riparare! Lo so, la bestemmia è la rovina dell’anima e percepisco che può essere anche la rovina del corpo, perché bestemmiando merito i castighi corporali e spirituali di Dio -.
Cari figli, vi ho chiesto la riparazione e quando potete mettetevi nell’adorazione di Cristo Gesù, e quando non vi è possibile porvi davanti alla Santa Eucarestia, anche nelle vostre camerette, anche durante il lavoro, sì, durante il lavoro, corra il vostro pensiero a Gesù che sulla croce è stato colpito da tutte queste bestemmie.
Figli, vi chiedo, vi faccio un appello: martedì, la Santa Chiesa di Dio mi festeggia come “Madre Addolorata”. Unitevi ai vostri fratelli nel pomeriggio in preghiera, in preghiera al Signore Dio, perché abbia misericordia, perché doni la pace.
Vi prego, anche se siete sul lavoro, anche se siete in viaggio unitevi nella preghiera; dobbiamo formare, figli miei, una grande forza che sale verso il cielo, che ottiene da Dio la pace, quella pace che Dio dona gratuitamente, che gli uomini distruggono continuamente. Dio dona la sua pace e incute negli uomini il buon desiderio della pace, della pace nelle famiglie, della pace nei cuori, della pace nella società, nei paesi, nel mondo. i tempi sono sempre più carichi di nubi pesanti, si sta compiendo ciò che le scritture da tempo hanno preconizzato: il tempo della grande prova. Ma voi, figli miei, voi state vicini a Me perché vicini a Me siete vicini a Gesù. E’ Lui che importa, Gesù è la salvezza, Gesù è la vita, Gesù è la speranza, Gesù è la certezza. Statemi vicino amandovi, sono Madre e una madre desidera che i suoi figli si amino e Io desidero che voi vi amiate, che amiate tutti ma particolarmente i più bisognosi, i più indigenti, i più colpiti dalle difficoltà, i più disgraziati, sì, i più peccatori. Desidero che amiate chi cade nel fango e sappiate donargli la mano per rialzarsi; desidero che amiate con tutto il cuore chi vi offende, come Gesù ha fatto, e sappiate innalzare la vostra  preghiera al Signore perché quel fratello o quella sorella non abbia più a offendere voi, perché in voi offende Iddio, offende la vostra dignità di figli di Dio; ma essi pure sono figli di Dio: ecco il grande mistero della vostra figliolanza divina, ecco ili grande mistero di questa Paternità divina, meravigliosa e insondabile.
Testimoniate figli, testimoniate nella vostra vita l’amore. Oh, lo so quante volte è difficile! Talvolta dite: “Ma Io ho perdonato…” Pensateci… veramente?
Dio perdona a chi sa perdonare, Dio ama tutti ma particolar-mente coloro che sanno amare, e quanto voglio, quanto desidero che Dio ami particolarmente voi!
Vi chiedo figli, lanciate il mio appello a tutti i vostri gruppi di preghiera che desidero aumentino in numero, in consistenza, ma soprattutto in intensità di preghiera, lanciate un appello perché martedì, nel pomeriggio, ci si unisca tutti in preghiera, se volete anche davanti al mezzo televisivo o ascoltando la radio, in preghiera per la pace.
Vi abbraccio tutti, figli miei, invoco su di voi la benedizione della Santissima Trinità perché non abbiate mai ad offenderla con la bestemmia, abbiate a riparare le terribili offese della bestemmia che abbrutisce l’uomo, che lo rende volgare, talvolta anche antipatico, ma soprattutto ingeneroso verso un Dio così meraviglioso.
Invoco su di voi la benedizione di Dio che è Padre, di Dio che è Figlio e fratello vostro, di Dio che è Spirito d’Amore. Amen. Nella benedizione vi è la benedizione per tutti voi, per i vostri amici, per quelli che avete portato qui con rappresentazioni fotografiche, con gli abiti, per tutti quelli che avete portato qui nel vostro cuore e nelle vostre preghiere. Benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, qui, nelle vostre case, nei vostri ambienti di lavoro; benedico, figli miei, i vostri passi, siano i passi di Cristo che cammina nel mondo per portare consolazione e sorriso, aiuto, conforto. Vi ringrazio, figli, per quanto avete fatto e continuate a fare col cuore per i vostri fratelli, per i vostri atti di giustizia, di solidarietà e di amore; grazie anche per le vostre preghiere. Vi abbraccio tutti ad uno ad uno, abbraccio tutti i vostri cari, gli ammalati particolarmente, i sofferenti, quelli che stanno preparandosi per presentarsi al Signore Dio, quelli che soffrono e non sanno il perché; e benedico particolarmente ancora i vescovi, i sacerdoti, per i quali vi chiedo sempre un particolare ricordo nelle preghiere, così come per i missionari, per le anime consacrate, per i volontari, per i medici, gli infermieri, per tutti coloro che hanno fatto della loro vita una donazione ai fratelli. Sappiano viverla fino in fondo, non abbiano mai a voltarsi indietro e ad abbandonare l’aratro. Ciao figli miei.
Ore 18, 30
Figlioli cari, ecco sì, sono Io con voi, prepariamo la via a Cristo Gesù che sta per tornare. Lasciatevi pure deridere da chi non crede. Verrà un giorno, presto ormai nel vostro tempo, in cui dovrà abbassare la testa, e guai, guai se dovrà voltarsi indietro perché significherà che Cristo in quel momento non lo avrà riconosciuto e giustificato davanti al Padre, perché non ha saputo accettare i richiami di Dio nel tempo della grazia, e il tempo della grazia è questo, figli miei. Grazie delle vostre preghiere.
Ora vorrei benedire particolarmente quei fiori che avete deposto davanti alla stele e davanti alla mia immagine statuaria. Ecco figli, lasciatemi poco qui davanti, portate tutto davanti al Tabernacolo di Cristo, davanti a Gesù Eucarestia. Ricordatelo, martedì pomeriggio: vi dirà il fratello (*). Pregate, preghiamo, pregherete, pregheremo assieme per la pace, quella pace che può ritornare. Pace a voi, figli miei. Ciao.
(*) Gianni alla fine del messaggio ha confermato che la Mamma ha chiesto a tutti i suoi figli di pregare per la pace, in comunione co Vicario di Cristo, e con tutti i fratelli di tutte le religioni, nel giorno in cui la Santa Chiesa la ricorda come “Madre Addolorata”.