NON DESIDERARE LA DONNA D’ALTRI SIGNIFICA ANCHE EVITARE CHE ENTRI IL DEMONIO DISGREGANTE NELLA FAMIGLIA Gargallo di Carpi – 27 dicembre 1992

Figlioli miei cari, ecco figli, ancora una volta la Mamma ha dovuto deporre il Figlio, meraviglioso Figlio, deporlo in mezzo alla desolazione, alla disperazione, in mezzo al dolore, in un mondo che lo rigetta, in un mondo che lo tradisce; ma l’ho deposto anche laddove è bene accolto: l’ho deposto nei vostri cuori, nei cuori di quei tanti fratelli, figli miei carissimi, che hanno preparato il loro cuore, le loro anime in grazia di Dio.
Ecco figli, e ora vedete, siamo qui con la Chiesa: Lui, Gesù; il mio amato sposo, Giuseppe, ed Io qui con voi, vicini e presenti in ogni famiglia dove al primo posto c’è Lui, Gesù; in ogni famiglia dove al primo posto c’è la grazia di Dio, c’è la preghiera, c’è l’umiltà, laddove c’è la castità, la purezza del cuore, dove c’è la comprensione, dove c’è la carità. Eh figli, vedete, il comando di Dio: “Non desiderare la donna altrui”, non significa soltanto: non desiderare la donna o l’uomo che non è tuo, che è irraggiungibile, che è meta di pensieri indelicati o peccaminosi; significa non desiderare il peccato, non desiderare che entri il demonio nella famiglia, il demonio che è disgregatore, che porta le incomprensioni, che porta gli odi, che porta le separazioni, che porta quell’istituto tremendo che è il divorzio: che mai Dio nè la Chiesa potranno accettare perché è contro Dio. Cristo Gesù, Dio, che ha assistito e ha benedetto il matrimonio, il sacramento grandissimo del matrimonio, desidera ardentemente che sia onorato, rispettato, amato. Non entri mai nelle famiglie il desiderio delle esperienze strane, nè il desiderio di acquetare o stimolare gli istinti più bassi davanti a delle immagini sconce, televisive o di riviste, di giornali; ma vi sia questa offesa alla dignità del compagno e della compagna e… dei figli! Le vostre famiglie siano ad immagine della famiglia di Nazareth, dove il centro: Cristo Gesù; dove un padre meraviglioso, umile, tenero, marito comprensivo, delicato, puro, puro: Giuseppe; e dove è una Madre, da Dio prescelta e così voluta, integra, casta; a somiglianza della famiglia di Nazareth la sacralità delle vostre famiglie.
Ecco figli, non limitatevi a ritenere il comando di Dio: “Non desiderare la donna d’altri”, come un semplice diniego, divieto di desiderare la mela proibita; accettatelo come comando, desiderio di Dio, di sapere costruire nei vostri cuori, in ognuno di voi, costruire e rispettare quella dignità meravigliosa che è la dignità di figli di Dio, quella dignità che dovete rispettare nel prossimo, e il primo prossimo sono il consorte e la consorte, i figli, i genitori.
Se le famiglie si disgregano la società si disgrega; se le famiglie si odiano nella società trionfa l’odio e trionfa l’idea della guerra.
Oh, invece abbia a trionfare nelle vostre famiglie la pace, la pace dei vostri cuori, la comprensione, la disponibilità, l’umiltà, la carità, il servizio, abbia a trionfare perciò l’amore, il vero amore, il grande amore, il solo amore che vi unisce a Dio. Vi seguo figli, sono al vostro fianco per combattere ogni battaglia, ogni battaglia che sia la battaglia per l’amore. E vi benedico figli, benedico voi, benedico tutti quelli che avete portato qui nelle vostre preghiere; benedico tutti i vostri fratelli che qui avrebbero voluto convenire e non hanno potuto, impediti dagli impegni, impediti dal solerte impegno di accudire ai bimbi, agli anziani, agli ammalati, ai sofferenti. Benedico particolarmente i sofferenti, gli ammalati e chi li accudisce: i medici, gli infermieri, i volontari, i missionari, le suore, le missionarie; benedico tutti coloro che si fanno strumenti di Dio per portare consiglio, aiuto, soccorso, sorriso ai fratelli.
Vi abbraccio figli miei, vi bacio ad uno ad uno, bacio e abbraccio tutti coloro che voi desiderate. Figli miei carissimi, assieme a voi e assieme a loro, e particolarmente a quei ministri di Dio che in questo momento sono in preghiera, o durante la celebrazione della S. Messa o in adorazione, in tutto il mondo, voglio con voi, figli, dire a Gesù, a quel Gesù piccolo, bimbo, che deve crescere nei vostri cuori, deve aiutarvi a portare la vostra croce perché vuole trionfare con voi: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!
Cari figli, vi impongo le mani, benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, tutto.
Vi seguo, vi aiuto, vi benedico con Gesù, Figlio mio, fratello vostro, Dio, e vi benedico nel nome della Santissima Trinità: nel nome del Padre, nel nome del Figlio Gesù, nel nome dello Spirito d’amore. Amen. Ciao figli miei.