GESÙ’ DEVE NASCERE SEMPRE NEI VOSTRI CUORI: NATALE E’ OGNI ATTIMO DELLA VOSTRA VITA Gargallo di Carpi – 22 dicembre 1991

Figlioli miei cari, sono con voi in preghiera, con voi, coi vostri tanti fratelli che qui non sono convenuti, fratelli che lo desideravano, che sono trattenuti dagli impegni, dalle malattie, dagli incarichi del volontariato, sono trattenuti dal loro impegno di usare carità, aiuto verso altri sofferenti, verso familiari, anziani, bimbi; con quei tanti vostri fratelli che in queste ore offrono i loro sacrifici come grande, eccelsa preghiera; sono con quei vostri fratelli, anche importanti, che
sentono il peso delle responsabilità, che chiedono aiuto al Signore Gesù attraverso di Me, per essere sempre capaci di compiere la volontà di Dio secondo il desiderio, le necessità dei loro fratelli e dei popoli. Rimarrò con voi, figlioli, in preghiera; pregheremo assieme questo Rosario, e particolarmente in questo mistero, ecco figlioli, voglio che voi viviate i momenti meravigliosi, delicatissimi della nascita di Gesù. Ecco figli, voi potete viverli questi momenti, quando sapete portare conforto, aiuto, consolazione, sorriso ai vostri fratelli. In quel momento e perciò in ogni momento dell’anno, Cristo Gesù nasce nei vostri cuori, perché nasce l’amore, nasce la carità: ecco Cristo; nasce
nell’umiltà, nel nascondimento: ecco Cristo; nasce nella generosità più grande: ecco Cristo. Ricordate figli: Natale è ogni attimo della vostra vita. Oh sì, la Chiesa, voi, lo ricordate particolarmente in questi giorni, ma Gesù deve nascere sempre nei vostri cuori, a rinnovarli, a bruciarli d’amore. Io deporrò nei vostri cuori il Bambinello, voi donatelo ai vostri fratelli: a quelli che non credono, a quelli che odiano, a quelli che usano la vendetta, a quelli che usano la cattiveria, l’invidia. Donatelo Gesù, donatelo con la vostra testimonianza. Sono tempi di testimonianza, figli miei, testimonianza d’amore!
La vostra testimonianza è nella solidarietà, la vostra testimonianza è nel saper perdonare col cuore, la vostra testimonianza è nel saper vivere da veri figli di Dio, vivere la grande dignità, meravigliosa, immensa, incommensurabile dignità di figli di Dio, è vivere la fratellanza universale in Cristo Gesù. Testimonianza è sapere donare senza pretendere, è sapere sorridere, sempre; testimonianza è aprire le braccia e accogliere i fratelli di ogni ceto, di ogni estrazione, di ogni colore e di ogni fede: religiosa e politica. Tutti, tutti fratelli. Solidarietà è visitare i sofferenti e portare loro consolazione, aiuto, è aiutarli, è soccorrerli, è assisterli, è curarli; solidarietà è ricordarsi dei fratelli giovani che vivono nel peccato, che percorrono la strada della perdizione; è ricordarsi di quei fratelli che si abbandonano ai fumi e alla droga; è pensare a quei fratelli che giacciono nelle carceri, e non dire: «Ma hanno tutto! Hanno televisione, riscaldamento, sono dei signori…». Ma dire: «Manca loro il conforto dei fratelli, manca loro la libertà…». Ricordate anche i carcerati.
Solidarietà, figli miei, è sapere sorridere a chi non sa sorridere, è sapere detergere le lacrime a chi non trova in sè la capacità di detergerle. Solidarietà, figli miei, è amare, amare, amare e amare sempre.
Solidarietà è pregare, perché laddove voi non potete arrivare col vostro aiuto, col vostro conforto, voi potete arrivare con la più potente delle misericordie: la preghiera. Figli, preparatevi così al Natale di ogni giorno, di ogni attimo, perché così preparandovi, figli miei, sapete, sarete preparati anche al sacrificio e sarete preparati alle croci,
sarete preparati ad essere vicino a Gesù sul Golgota, ma sarete preparati a risorgere nella gioia, nella gloria sua. Ecco, in questi momenti l’umanità, figlioli sta vivendo drammi, dolori, rovine, morti, disastri di ogni genere, che aumenteranno… Voi aiutate tutti con la preghiera, particolarmente la preghiera, la testimonianza. E a voi, datori di lavoro, vorrei ricordare – perdonatemi – vorrei
ricordare che la vostra solidarietà più importante è il non peccare, è il non peccare di ingiustizia. La solidarietà più importante è di donare la giusta mercede a chi lavora. E voi, voi che lavorate, la vostra solidarietà è usare giustizia, sempre la giustizia, impegnandovi secondo il dovere. E così anche per voi bambini che frequentate le scuole, la
vostra solidarietà è anche lì, nei banchi di scuola, nelle vostre case, nell’eseguire i compiti, nello studiare ciò che vi è stato consigliato o intimato, con grande senso di responsabilità. Questa è la vostra solidarietà, sapete, solidarietà è compiere il proprio dovere. Oh, oggi non vi voglio dire ancora altro, ma staremo assieme altri momenti e altri consigli ancora vi porterò, semplici, perché siete dei bimbi e voglio che i miei bimbi crescano pian piano, ma col cuore sempreimpegnato nell’amore, eh!  Oh sapete, Io vi benedico tutti, tutti, tutti.
Benedico coloro che non sono qui, vostri fratelli; benedico coloro che avete portato con le immagini fotografiche, qui o col vostro ricordo, nella vostra preghiera. Benedico gli uomini potenti e benedico gli uomini umili, incapaci di potenza; benedico tutti coloro, particolarmente, che sanno operare nella solidarietà per la giustizia e per la pace del mondo,
e perciò benedico il Vicario di Cristo, il Santo Padre, e benedico i capi di Stato, nuovi e vecchi, che calcano la scena del comando, o che si
ritraggono o vengono appartati. Benedico tutti coloro che con buona volontà, con senso di responsabilità, di giustizia, sanno operare perché cresca il senso della capanna di Betlehem, il senso dell’amore, della
vita, perché ritorni l’armonia nel mondo. Benedico i vescovi, i sacerdoti, i missionari, le anime consacrate, i volontari, i medici, gli infermieri. Benedico tutti, tutti i cari figli, ai quali voglio deporre Gesù Bambino nel cuore, perché scaldi, perché porti amore, porti il suo programma e lo faccia comprendere e lo faccia vivere a tutti. Benedico, figlioli miei, tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire; benedico particolarmente oggi quelle rose rosa e quelle che voi chiamate «stelle di Natale». Ecco, quelle sapete, Io ho un desiderio: quando avvizziranno, riponetele, riponete queste foglie fra le pagine dei libri, che asciughino, come fanno i bimbi, e… quelle poi un giorno le manderete come un messaggio della Mamma della Pace, le manderete nel mondo, ai vostri fratelli delle missioni, ai vostri fratelli lontani. E le stelle di Natale le benedico in tutte le vostre case, perciò ognuno di voi avrà la cura di raccoglierle quando cadono queste foglie, di riporle e poi consegnarle perché tutte assieme possano essere inviate a questi vostri fratelli, e con loro Io porterò il vostro saluto, il mio sorriso, le benedizioni di Gesù. Benedico particolarmente ancora l’acqua, il sale, l’olio, l’incenso e benedico tutto ciò che desiderate sia benedetto anche presso i vostri fratelli. A tutti voi chiedo di imporre le mani, se volete, sui vostri fratelli, perché ciò sia a benedizione e sia portatrice di grazie del Signore Gesù, del suo Cuore Divino, meravigliosamente Divino. Cari figli, ecco i miei auguri, perché ciò significa, figli, realizzare il «programma Gesù». Ecco i miei auguri: il mio aiuto perché sappiate realizzarlo in voi per i vostri fratelli, per il mondo intero. Assieme figli, lo diciamo a quel Bambinello, glielo diciamo col cuore: «Gesù Bambino, ti amo! Gesù
Bambino, ti amo! Gesù Bambino, ti amo! Cresci in me, Gesù! Diventa grande! Anch’Io, Gesù, accetterò la tua croce, Tu mi donerai la tua gloria. Grazie Gesù. Gesù, ti amo!, Gesù, ti amo! Gesù, ti amo, Gesù! E
la benedizione di Dio che è Padre, di Gesù, fratello vostro, Dio, dello Spirito d’Amore, amen, sia su di voi, sui vostri cari, sui vostri familiari, su tutti coloro che desiderate abbiano oggi a ricevere la
benedizione della Mamma. Io. come Mamma di tutti, a tutti la dono. Auguri, figli miei. Ciao.