FIGLI MIEI, SE POTETE, CONFESSATEVI ALMENO QUINDICINALMENTE. Messaggio del primo lunedi del mese Pesaro – 2 marzo 1992
Figlioli miei cari, quando volgerà la sera della vostra vita, figli miei, ricordate: sarete giudicati dall’amore.
Quando abbandonerete quella vita passeggera e vi presenterete a Dio e vi presenterete e potrete mostrare le vostre mani cariche di bontà, di disponibilità, di solidarietà, di impegno nella giustizia, nell’amore, Dio, Dio vi farà entrare nella vera, grande, meravigliosa, eterna vita della gioia, della serenità, preparatevi ogni giorno, preparatevi ogni attimo, figli miei, svestendovi, svuotandovi del peccato, dei vizi, degli egoismi, delle cattiverie per riempirvi di Dio, riempirvi di Dio, del suo amore, della sua misericordia. Non temete, non temete figli miei, mai, di testimoniarlo fino in fondo contro tutto e tutti, perché il premio, figli, non ve lo danno gli uomini, neppure gli uomini preposti nella Chiesa, ma il premio ve lo dà Dio. E’ a Lui, è a Lui che dovete presentare le vostre mani, è a Lui che dovete poter dire: “Dio mio, ho cercato di abbandonare le miserie, i desideri, ho cercato di svestirmi, o mio Dio, di tutto ciò che mi teneva legato al mondo del demonio e ho cercato di rivestirmi di Te”. E Dio dirà: “Figlio, ma non credi che Io ti abbia sempre seguito? Non credi che abbia messo al tuo fianco una Madre da Me scelta come Madre del Figlio e come Madre tua, per incoraggiarti, per incitarti, per redarguirti con tanto amore, per dirti: “dai, coraggio!”. E non credi che Io abbia posto al tuo fianco un Angelo che ti ha custodito nei tuoi passi in ogni attimo? E non credi Io abbia posto al tuo fianco i tuoi protettori, i Santi protettori?”. Figli miei, quanto è facile pensare all’oggi, all’attimo che immediatamente poi è svanito e ha lasciato il segno di una cattiveria o di una bontà! Quanto è facile vivere i drammi, la sconsolazione, dolori senza guardare verso il Signore Dio! Non fate così figli miei!
Vedete, Dio mi ha dato l’incarico dalla notte d tempi, perché così mi aveva pensata, di essere la sua umile serva e di essere la vostra madre amorosa. Oh, quanto mi addolora, figli miei, mi addolora vedere tanti miei figli che non aprono il loro cuore non sono disponibili alla misericordia di Dio! Quanto mi rattrista vedere tante anime che pure cre dono di vivere la fede, ma non la vivono fino in fondo non la vivono completamente, vivono le formalità non le cose importanti; vivono di parole, vivono di insegnamenti e non vivono intimamente l’amore Quanto mi rattrista vedere tanti figli che pur beneficiati ogni attimo dall’amore di Dio non sanno ringraziarlo convenientemente e chiedono… e chiedono. Oh, certo è giusto chiedere, figli miei, a chi è più giusto chiedere se non a Dio?
Ma quanto, quanto è infinitamente giusto, figli, ringraziarlo, e quanto è giusto inginocchiarsi davanti a ministri per chiedere perdono, per chiedere perdono! Dio sapete, ha già perdonato perché conosce già il vostro desiderio, il vostro desiderio di umiliarvi, di inginocchiarvi, di dire: “Padre” o di dire “Caro Don ho peccato, ho proprio peccato!” col dolore nel cuore, oh, grazie, grazie a quei ministri che con tanta fermezza, con tanto amore, con tanto rigore sanno insegnare ai propri fratelli che il perdono passa attraverso la via della confessione.
Grazie a quei fratelli che sanno insegnare ai propri frateili la necessità di avvicinarsi sovente; se potete fatelo almeno quindicinalmente, figli miei, di avvicinarvi al mistero meraviglioso del perdono di Dio, al Sacramento della conciliazione, della riconciliazione con Dio Amore.
Grazie a coloro che sanno chiedere ai fratelli di accostarsi alla Santa Comunione a ricevere Gesù vivo, vero, reale nel Sacramento dell’Eucarestia, misticamente presente; sanno avvicinarsi a questo meraviglioso Sacramento sempre con l’anima candida, con l’abito del Battesimo: bianco. E l’abito del Battesimo, figli miei, non è, lo sapete, non è qualcosa di passato di moda.
Oh, i ministri ve lo sanno insegnare “l’habitus” eh? Ve lo insegneranno, vedrete: l’abito bianco, quell’abito che ricevete nel Battesimo e che rinnovate ogni volta con l’assoluzione di Dio attraverso i suoi ministri. Grazie a quei ministri che sanno con tanta energia, con tanta chiarezza chiedere ai propri fratelli di abbracciare il Sacramento del matrimonio, grande, meraviglioso Sacramento di Dio che unisce, che fa di due corpi e due anime un’anima sola.
Grazie a tutti coloro che vi fanno apprezzare figli miei, anche i Sacramenti oggi purtroppo non giustamente apprezzati, come il Sacramento dell’unzione agli infermi.
Ecco figli, Io vi abbraccio tutti figlioli miei. Benedico particolarmente quei ministri che qui avrebbero voluto essere e non sono con voi, ma sono stati vicino a voi con la preghiera; benedico quei tanti vostri fratelli che pure erano uniti con voi nella preghiera al buon Gesù.
Grazie a tutti coloro che hanno compreso che alla pace ci si giunge attraverso la solidarietà, l’amore ai fratelli, la vera carità perché vi sia giustizia nel mondo e perciò si giunga alla pace.
Siate operatori di pace, figli miei!
Vi benedico in tutte le opere vostre di pace, nel vostre opere di bontà, di solidarietà, di affetto.
Vi benedico, benedico le vostre famiglie, benedico particolarmente i bimbi, i giovani, gli anziani, i sofferenti, gli ammalati.
Benedico i giovani drogati, benedico i carcerati, benedico coloro che hanno grandi sofferenze e voi non le conoscete e hanno il pudore di tenerle nascoste, e soffrono…
Benedico i volontari, benedico i medici, gli infermieri benedico tutti coloro che si adoperano per la vita, benedico le mamme in attesa e quelle mie care figliole che desiderano diventare mamme, benedico quei cari figli che desiderano diventare papà. E benedico i nonni, benedico tutti coloro che voi desiderate Io abbia a benedire, ma Io benedico tutti miei figli, siete tutti miei figli cari: bianchi, neri… non è la pelle ma il cuore. Il cuore è uguale per tutti.
Sapete, Dio ha fatto il cuore uguale a tutti gli uomini, capaci di amare e di odiare. Io invito tutti gli uomini d abbandonare l’odio e ad amare. Dio ama tutti gli omini perché tutti hanno un cuore uguale: è un cuore che ha la dignità della figliolanza divina. Benedico figli miei tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire: che portate qui con voi o che in questo momento pensate di avere lasciato nelle vostre abitazioni, sulle autovetture. La mia benedizione è stata la benedizione del ministro di Dio, la mia benedizione ancora si rinnova ed è la benedizione di Dio che è Padre, la benedizione di Dio che è Figlio, fratello Vostro, Gesù, la benedizione dello Spirito d’Amore. Amen.
Oh, non vogliamo, non possiamo figli, pensateci, non possiamo lasciarci (ma Io non vi lascio mai, eh?) lasciarci, salutarci prima di avere ringraziato il “paparino di Gesù” proprio così, (Lui usava un termine che per voi oggi suonerebbe così: “paparino” Giuseppe), caro, dolce, amabile, meraviglioso sposo Giuseppe! E senza dire al Figlio, il Figlio che è il centro, Gesù, senza dirgli col cuore: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!
Benedico particolarmente questo tempio, queste comunità, chi le conduce e chi in esse vive grazie alla carità, alla solidarietà, all’amore dei fratelli.
Ciao figli miei.