CARPI, 3 LUGLIO 1986 – FESTA DI S. TOMMASO APOSTOLO

Figlioli, la pioggia cadendo dal cielo porta vita alla natura, così i miei messaggi dovrebbero portare vita, luce, alla Chiesa, ai miei figli. E Gesù vuole che Io venga a parlarvi con modi diversi, ma sempre con la stessa lingua di Gesù, in tanti posti; ma troppi miei figli non accolgono come rugiada d’amore di Dio le mie parole. Figlioli, non è spettacolo, non sono parole vuote, è Gesù Dio che mi manda e mi permette di continuare la mia missione di Madre, a richiamare i miei figli e anche voi, figli miei, richiamandovi a Dio.
Voi pensate di essere liberi e siete liberi, ma quante volte male usate questo dono di Dio! Quante volte la libertà diventa liceità! Quante volte la libertà diventa modo per calpestare i fratelli! Voi credete di essere forti, però quando il dolore, le disgrazie cadono su di voi, allora vi rivolgete troppo sovente a Dio, imprecando o volendo togliervi quel dono che vi ha dato. Credete di essere saggi: quante volte mostrate ai vostri fratelli che saggezza non v’è in voi, ma c’è turpiloquio, menzogna. Carità, carità, figlioli! Ecco perché Io torno a voi per ricordarvi il S. Vangelo di Gesù, di Gesù Dio, che dovete essere umili con Dio, con Gesù che si è umiliato fino a morire. Carità, amore verso tutti i fratelli come Gesù ha amato, fino a dare l’ultima goccia del suo sangue divino. Preghiera, figlioli! Pregate con il cuore. Gesù non vi chiede di sanguinare sempre con Lui, vi chiede di pregare, sanguinando di desiderio d’amore e penitenza, mortificazione, perché solo mortificando il vostro corpo potrete essere vicini a Gesù Dio Luce. Ecco, la Mamma vi ha interrotto nella recita del santo Rosario; la terza parte la reciterete, chi viaggiando, andando lontano, o nella propria dimora, nella propria casa. Sapete: la Mamma non vuole chiedere sacrificio a chi già lo fa, perché già tanto ne fa e parlo di chi tra voi soffre. Perciò la Mamma vi prega: aspetto ancora di sentirvi chiamare: Mamma, Ave o Maria…!”. E la Mamma – poiché è desiderio di Gesù e con tanta sua gioia – la Mamma dice a Cesare (che sei venuto e ancora verrai da altre parti, là dove Gesù anche vuole che Io venga per mezzo di fratelli a parlare) Cesare abbia il dono di imporre le mani per aiutare e invocare da Dio le grazie e la luce sui fratelli. Cristina abbia ad imporre le mani e poi abbia ad imporre le mani, Pino. Domenica sera altri riceveranno questo dono. Domenica sera, alle 21,30, figlioli, sarete qui, porterete il cofanetto (1). Pina lo porterà, lo deporrete scoperto vicino a quelle rose e a quella croce, reciterete le vostre preghiere, le reciterete con tanta fede, buttando tutto il cuore. Reciterete il credo, poi darete al vostro fratello il coperchio che andrà a deporre sul cofanetto. Compirà ciò che Io gli dirò. Io vi parlerò, poi vedrete e ringrazierete Iddio.
Ringraziate Iddio anche ora e sempre sapete. Figlioli, nessuno potrà mai comprendere la gioia del Paradiso che è vivere nella luce di Dio per l’eternità e vivere in Dio per l’eternità. Per arrivare, percorrete la vostra via sempre nella luce della Parola di Gesù che sono parole di via, verità, d’amore. Ecco, Io, Mamma della pace, vi chiedo, figlioli, quando vostro fratello uscirà dal suo stato estatico, recitate con tanta fede e amore, lentamente, il Credo ed abbiano a scendere su di voi, sulle vostre famiglie, sui fratelli e sul mondo… Reciterete il Credo per il S. Padre, i Vescovi, i Sacerdoti, le Anime consacrate, per la santa Chiesa, per i fratelli che soffrono nel corpo e nell’anima. Recitate per chi è lontano e deve tornare, per chi è vicino e si sente lontano, per chi soffre e agonizza vicino a chi soffre. Chiedete e bussate alla porta di Gesù e dite “Gesù, non la mia, ma la tua santa volontà sia fatta. Sia fatta, Dio mio, la tua volontà. Se vuoi avvicinati alla mia, perché io possa avvicinarmi di più a Te”. E ora, figlioli, salutiamoci insieme e gridiamo: Gesù, Gesù, Ti amo!

(1) II cofanetto contiene un ‘immaginetta del S. Cuore di Gesù ritrovata dai fratelli presso la stele su indicazione della Mamma della Pace.