TROPPO TARDI TANTI MIEI FIGLIOLI CERCHERANNO DI RITORNARE A DIO CARPI, 23 OTTOBRE 1988 ORE 21,50 – DOMENICA XXX

Figlioli miei, grazie. Grazie, perché avete saputo pregare col cuore, grazie perché avete affrontato un lungo cammino per qui giungere con gli altri vostri fratelli a pregare. Eh, figlioli, veramente è il momento di pregare, pregare molto, pregare sempre! E chi deride e chi non curante degli appelli, continua la sua vita nel peccato, nella derisione, chi continua a non accettare Dio nei fratelli… oh, figlioli, quanto, quanto brutto è il loro cammino: un cammino che non porterà alla luce.
E’ tempo di preghiera e di testimonianza. Figlioli, troppo tardi, troppo tardi, tanti miei figli cercheranno di ritornare a Dio, perché Dio pur se misericordioso, ha dato un tempo, e quel tempo è stato consumato nel peccato.
Figlioli miei, basta! Basta dire: «La Madonna, Immacolata, Assunta, Madre di Dio…» e non vivere vicino alla Mamma, non vivere in Dio, per Dio e con Dio.
A che serve, a che serve figlioli miei, anche predicare, insegnare: «La Madonna! Oh, la Madonna…!» Ma figlioli miei, dite: «La Mamma» e vivete il Vangelo.
Figli miei, continuerò a venire a richiamarvi, perché siate Luce in questo mondo carico di tenebre, perché siate Lievito in questa pasta che non ha speranza, perché siate Testimoni dell’Amore di Dio, Testimoni d’Amore! E quando i tempi saranno veramente pesanti – e non sono lungi -, oh! chi avrà, con sincerità di cuore pregato e invocato Dio, Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito d’Amore; chi vi avrà chiesto l’intercessione della Mamma del cielo, dei Santi, degli Angeli, degli Arcangeli; chi sarà rimasto sotto il mio manto, non avrà a temere.
Ecco, figlioli, vi prego caldamente: è ora di vivere i richiami miei, i richiami al Vangelo.
Mostrate, sappiate veramente mostrare a chi non crede, a chi deride, a chi inventa anche… Santi, Madonne, Angeli, sappiate dimostrare che la potenza del vostro amore, la potenza della vostra testimonianza vi è stata chiesta e l’avete offerta col cuore in mano alla Mamma. Io la porto a Dio. Il quindici ancora, Io porterò un breve saluto, ma questa sera figlioli, in voi tutti sia il proposito, per chi può tornare qui, per chi non può, di unirsi ai fratelli che qui converranno in preghiera, ma in grazia di Dio, con l’amore dentro. Non serve venire, figlioli, a patire un po’ di freddo ai piedi, a prendere umidità, solo per curiosità; bisogna venire per pregare, eh?
Beh! figlioli, Io vi abbraccio tutti tutti, tutti, anche quei figli che, pur se qui convenuti, non mi accettano, deridono i fratelli, infangano i fratelli; Io abbraccio tutti, siete tutti figli miei. Ecco, figlioli, quei tanti fiori che ornano questo mio stele, non rimarranno qua, verranno portati in una casa, appassiranno, seccheranno. Quei petali li avrete tutti, li porterete con voi, non come un toccasana, eh? Ma li porterete e direte, anche agli ammalati, ai bambini: Pensa, questo petalo lo ha benedetto la “Mamma” sai? E’ per noi.
E le piante, portatele davanti al Tabernacolo, mi fa tanto piacere. Ecco, figlioli miei, oh, non dite che sono stata un po’ dura, sapete? Voglio veramente, lo desidero, che diventiate tutti, tutti amanti di Dio.
Vi bacio e vi impongo le mani a tutti… Ecco, ora, con uno slancio d’amore, col cuore puro, col desiderio che ciò che diciamo sia, diventi realtà, diciamo assieme: «Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo!… ».
Pace figlioli miei! Pace!