QUANDO L’UOMO DERIDE IL FRATELLO E’ FUORI DALLA CARITÀ’, E’ FUORI DALLA CHIESA MESSAGGIO DEL PRIMO LUNEDI DEL MESE S. BENEDETTO PO (MN) 5 ACOSTO 1991

Figlioli miei, grazie, grazie delle vostre preghiere sentite, calde, col cuore. Ecco, ero con voi qui a pregare perché il Signore Iddio abbia pietà, pietà per quegli uomini, vostri fratelli, figli miei, quegli uomini che in ogni modo usano l’odio, la vendetta, il rancore verso i fratelli, pietà per coloro che non hanno compreso nè vogliono comprendere
che è solo con l’amore che l’uomo diventa importante, è solo con l’amore che sa riconoscersi come figlio di Dio, di qualunque religione esso sia; a pregare Iddio perché abbia pietà per coloro che vedono passare vicino il povero, l’indigente, o ne conoscono l’esistenza e nulla fanno per alleviare quella povertà estrema, che nulla fanno per dissetarlo, per nutrirlo, per vestirlo, per dargli la possibilità di sopravvivere. Pietà per i politici, per i governanti, perché non hanno la forza della sincerità; pietà per coloro che hanno fra le mani le sorti del mondo, e pur mostrando di impegnarsi, pur mostrando un volto sorridente, non fanno tutto per portare la giustizia, l’amore, la pace nel mondo. Le armi, figli miei, non servono all’uomo, le guerre sono solo dolore e distruzione.
Come fanno gli uomini, figli, a continuare a produrre macchine di morte, quando attorno a sè vedono tanti fratelli che già muoiono perché manca il
necessario!? Oh, lo so, la pensate così anche voi, ma deve dilagare, dilagare figli miei questo pensiero di vita, questo pensiero di amore, di solidarietà, di giustizia. Ho pregato con voi, figli miei, perché il
Signore abbia pietà degli uomini di Chiesa, che si impegnino sempre nella testimonianza amorosa per i fratelli, per i figli. perché abbia pietà dei
religiosi, degli uomini che hanno promesso carità, castità, ubbidienza, amore, perché sappiano vivere la loro donazione con sincerità, distaccati dai beni e dai piaceri del mondo, perché sappiano svestirsi della mentalità del mondo, dalla ricerca del benessere, dalla ricerca dell’accumulazione, ma siano solo protesi nel dare tutto, persino se stessi agli altri, ai fratelli. Abbiamo pregato assieme figli, e Iddio abbia pietà, pietà di questo mondo che lo nega, perché accettarlo è troppo impegnativo, perché accettare Dio significa sacrificare qualcosa o
tanto, ma il sacrificio non entra più nel vocabolario dei cuori; perché il Signore abbia pietà dei bimbi, di questi pargoli, dei giovani, e li renda forti, capaci di eroismo, capaci di costruire il suo nuovo, grande regno d’amore. Abbia pietà di coloro che deridono chi crede che la Mamma di Cristo Gesù, la Mamma di tutti voi, scende, e parla e invita e chiama perché si ritorni a Cristo Gesù, perché si ritorni a Dio, perché si ritorni a vivere il Vangelo. Quando l’uomo deride il fratello è fuori dalla carità, è fuori dalla Chiesa, perché la Chiesa di Dio è la Chiesa dell’amore, della carità, perché la Chiesa di Dio è la Chiesa del perdono, perché è Cristo Gesù il Redentore, il suo capo. Voi siete le membra, voi siete cellule, cellule viventi, siate cellule radianti, figli miei! Abbiamo chiesto pietà assieme per le piccole difficoltà che non sapete incontrare e affrontare con lo spirito d’amore; abbiamo chiesto pietà per quei corpi dilaniati di tanti fratelli colpiti dall’odio e dalle bassezze di altri fratelli, non solo in guerra, ma in tanti luoghi al mondo dove regna l’ingiustizia, la dittatura, la perversione. Pietà per quei giovani che si illudono e si tuffano nei vizi più assurdi, nei vizi dell’impurità, della droga, nei vizi della ricerca sfrenata e completa di una felicità che solo Dio può dare, non le cose terrene; di quella felicità che solo la si può trovare portando amore ai fratelli, non solo in cielo. Non solo in Paradiso, figli miei, dove la felicità è all’apice perché è vita in Dio, nella sua luce, ma anche sulla terra dovete essere felici, felici di dare, felici di consacrare ogni vostro attimo ai fratelli, perché sono attimi di merito e di gioia. Felicità nel donare, nel donare il sorriso, nel donare il consiglio, nel donare il conforto, la carezza, nel donare il bacio. Felicità nel donare se stessi pur di fare sorridere un bimbo, un giovane, un adulto, un anziano, un sofferente. Abbiamo pregato assieme, figli, per tutte queste intenzioni e a queste abbiamo aggiunto il Vicario di Cristo, il mio innamorato, abbiamo aggiunto gli uomini di Chiesa: i prelati, i vescovi, i sacerdoti, i missionari; abbiamo chiesto per loro la forza della testimonianza
amorosa, abbiamo chiesto la sollecitudine e l’impegno costante, abbiamo chiesto per loro la vigilanza, la prudenza, la temperanza, abbiamo chiesto per loro lo Spirito d’Amore, che travolga tutto il loro operato,
il loro vivere, il loro morire per una nuova, importante vita in Dio. Figli miei, oh, sono tornata con tanta gioia in questo tempio a Me dedicato, dove, ve l’ho detto, ho dispensato tante grazie che ho
strappato a Gesù; ne strapperò ancora tante, sapete, per voi, per i vostri figli, per coloro che avete
portato nel cuore e che porterete nel cuore con le vostre preghiere, coi vostri sorrisi. Ne strapperò tante. Ecco figli, assieme lo diciamo a Gesù, lo diciamo proprio col cuore, gli diciamo che lo amiamo, che lo vogliamo amare e gli chiediamo che vi dia la forza sempre, di testimoniarlo, di amarlo nei fratelli, che vi dia la forza di accettare le umiliazioni, gli insulti, le derisioni, perché siano un sacrificio offerto, deposto nel suo calice. Egli chiediamo anche che ci dia, a voi soprattutto figlioli, a me l’ha già data, la gioia di incontrarlo nella sua gloria e sentirvi dire:   Vieni figlio, vieni fratello mio. Vedi, quando hai sorriso al fratello, quando hai deterso quella lacrima, quando
l’hai consolato, quando gli hai porto il pane, l’acqua, il vino, quando gli hai porto l’abito, lo hai fatto a Me, sai! E allora vieni con Me nella casa del Padre, nella vera vita -.
Ecco, glielo diciamo a Gesù: Gesù, ti amo! Gesù, ti amo! Gesù, ti amo Gesù! Insegnami ad amare. Grazie Gesù. Gesù mio, sana il mio cuore, sana il cuore dei miei fratelli, dona la pace al mondo, la tua pace, Gesù. Grazie Gesù! Grazie a voi figli.
Andate, rimanete in compagnia, Io rimarrò con voi e chissà che il Signore non voglia che venga a dare un salutino ancora, eh… so che lo aspettate. Ciao figli. La pace del Re della pace sia con voi, le vostre famiglie, sia nelle vostre parrocchie, nelle vostre comunità, nei gruppi di preghiera, sia nelle vostre diocesi, sia lievito di pace nel mondo. Ciao.