PENSATE CHE GESÙ ABBIA SCELTO I MIGLIORI, I PIÙ SANTI, I PIÙ PERFETTI? Carpi (Mo), Domenica 22 Settembre 1991 S. Maurizio martire

Figlioli miei, grazie del vostro impegno, grazie delle vostre decisioni, Ecco è tempo, è tempo di fare sul serio, è tempo di fare conoscere che la Mamma viene per tutti, per i figli che credono, per quelli che non credono, sono almeno avvertiti. Non possono dire: “Signore, ma quando ce l’hai detto?”. Non discutete solo fra di voi, parlate anche con gli altri, lo so, vi vedo, vi conosco, so come sapete testimoniare con la vita: il Signore vi ha donato la lingua per lodarlo e per testimoniarlo ai fratelli, grazie di quanto avete deciso. Ecco, figli miei, Io vi ringrazio, sì, le debolezze… ma certo che le avete, figli miei le debolezze, ma pensate che Gesù abbia scelto i migliori, i santi, i più perfetti? Gesù ha scelto i più umili, i più disponibili, talvolta i più ignoranti, ma di quella ignoranza buona, aperta a voler imparare. E Io ho scelto voi (Gesù me lo ha comunicato) ho scelto voi e in voi voglio cercare e trovare l’umiltà, la disponibilità, anche l’ignoranza, l’ignoranza buona, aperta. E il Signore vi plasmerà, (lo ha già fatto, lo sta facendo, lo farà), vi plasmerà, vi aiuterà, farà scendere su di voi sempre più numerosi i suoi doni, perché possiate essere non solo testimoni, ma operatori di Grandi cose, in suo nome e nel nome mio. Cari figli, vi invito a rileggervi la lettera di Giacomo (Gc 3,16-4,3), proprio quella che la Chiesa oggi vi ha proposto nella sua liturgia della Parola. Fatela tutta vostra e quando sarà tutta vostra sarete completante di Gesù Cari figli, continuate nell’impegno, continuate nella preghiera, pregate perché il Signore, che già tante tragedie ha annullato e sminuito nella loro importanza, grazie alle vostre preghiere, alle preghiere dei vostri fratelli, abbia a continuare ad avere pietà, abbia a continuare ad ascoltare il grido di dolore che sale dai cuori di tanti suoi figli, che inermi, che innocenti, alzano verso di Lui per chiedere pace, per chiedere amore, per chiedere sorriso, comprensione, aiuto. La vostra associazione, figlioli, è povera e deve rimanere povera, lo sapete. Quei denari che non sono vostri, ma sono la mano di Dio tesa verso i propri figli che sono i vostri fratelli, usateli sempre senza tenerli fermi, per aiutare i bisognosi. Ecco quando ispirai al vostro fratello e poi vi dissi che desideravo una Associazione, e vi dettai gli scopi, sapevo che pur nelle difficoltà avreste saputo rispondere, avreste saputo realizzare ciò che Io desideravo. Continuate a farlo, continuate a farlo, perché vedete, nella misura in cui voi saprete essere strumenti di donazione verso i fratelli bisognosi, riceverete e sempre più avrete da donare. Se non donate si affievolirà, si prosciugherà questa vena che arriva nelle vostre mani non vostra, da elargire ai fratelli. Verrà un giorno, ormai vicino, in cui vi dirò: “Figlioli miei, è ora di perforare.” E l’acqua sarà abbondante e carica di benedizione. Oh, so benissimo che c’è già chi ha pensato a chi potrà perforare, potrà servire i tubi, a chi potrà servire ogni cosa. Sì, sì figli, la provvidenza divina ispira ed opera ed elargisce. Ispira, e lo ha fatto attraverso di me; elargisce, e lo fa direttamente e attrverso i fratelli; opera ed opererà grandi cose. Evviva Gesù! Quando gli uomini, tutti assieme, potranno col cuore gridare Viva Gesù! (Ma voi dite: “Ma quando mai succederà, Mamma?”, musulmani, protestanti, increduli, incapaci!). Figli, eppure ci sarà il momento in cui tutti potranno gridare: Viva Gesù! Ma solo quelli che lo grideranno col cuore faranno parte della nuova della nuova Chiesa, del nuovo regno d’amore. E voi continuate figli, continuate col cuore a gridare, anche se sommessamente: “Gesù, ti amo! Gesù, ti amo! Gesù, ti amo! Perdona le nosre debolezze, Gesù, perdona le nostre vigliaccherie. Caro Gesù, hai tutto per noi: donaci la gioia, la forza, l’amore di buttare ai tuoi piedi le nostre debolezze, di buttare ai tuoi piedi le nostre vigliaccherie essere veri, degni figli del Padre. Grazie Gesù”. Figli miei, vi abbraccio, vi benedico. Benedico i vostri bimbi, i vostri giovani figli; benedico quei giovani particolarmente che sono più in difficoltà, che abbiano ad impegnarsi, abbiano a rendersi conto che vivere significa amare, che vivere significa realizzare tutti quei doni che Dio ha dato, fino in fondo. E allora tutti saranno i figli del nuovo regno e saranno i portatori della gioia e del sorriso. Non dite: “Mamma, mio figlio non va più in chiesa! Mamma, mio figlio é   lontano da Dio!”. Non giudicate, figli miei! Che ne sapete voi? E non potete pensare che Io me li stringo al cuore e non permetto, non permetto che si allontanino. Torneranno, torneranno ai piedi del Tabernacolo. Qualcuno particolarmente mi è già tanto vicino e mi chiede ancora continuamente aiuto e Io lo sto dando. Ma mi sono tutti vicini, e li amo, e li amo, e li e li amo! Piccoli e grandi li amo tutti, come amo voi, figli miei, come tutti i vostri fratelli, tutti i fratelli di gruppi di preghiera, di queste tante cellule viventi, vive, forza nella Chiesa. Portate la mia benedizione a chi volete, ovunque arriverà. E benedico ciò che desiderate sia benedetto. Ciao figli miei. Ecco figli, tornando alle vostre case, ricordate: siete i servi. Se saprete essere servi sarete grandi, se volete essere padroni, davanti a Dio sarete miseri. Gesù vi conceda, per mio mezzo, di essere dei buoni servi.