NON UCCIDONO SOLO LE ARMI: DIVENTANO ARMI ANCHE GLI STRUMENTI DI INFORMAZIONE, LA LINGUA, i PENSIERI, LE INGIUSTIZIE… GARGALLO DI CARPI – 25 OTTOBRE 1992

Figlioli miei diletti, con voi ho pregato, per voi ho pregato perché il Signore Iddio abbia pietà di voi e dell’umanità. Con voi ho pregato per le anime dei defunti, dei vostri fratelli che vi hanno preceduto, molti dei quali già godono della gioia e della luce di Dio, altri hanno bisogno delle vostre preghiere. Con voi figli, voglio continuare nella preghiera, la preghiera continua, la preghiera diuturna; ogni attimo, figli miei, della vostra vita sia preghiera, siate voi stessi “preghiera”. La vostra vita sarà preghiera quando testimonierete Cristo Gesù, lo farete attraverso l’amore ai fratelli, attraverso la disponibilità, il dono, attraverso il sorriso. La vostra vita sarà preghiera quando offrirete le piccole e le grandi pene, le difficoltà di ogni giorno perché trionfi Cristo Gesù, perché trionfi Dio. La vostra vita sarà preghiera quando saprete accettare le piccole croci del Signore e quando saprete non costruirvi altre croci ben più pesanti con le vostre stesse mani, coi vostri desideri. Figli, oggi voglio con voi fare delle considerazioni sul quinto comando: “Non ammazzare”. Oh! Questo è un comando, o comandamento, figli miei, che avvolge completamente la vita dell’uomo ed è un comando che oggi purtroppo è disatteso, è continuamente disubbidito. “Non ammazzare”. Non ammazzare nel corpo, non ammazzare nello spirito.
Non ammazzare nel corpo: oh! Gli uomini comprendano che l’unico, il solo padrone della vita è Dio, Dio che la dona, Dio che la può togliere. Gli uomini non abbiano a distruggere la vita fino dal concepimento, non abbiano a rendersi colpevoli distruggere delle nuove vite fino dal seno materno. Rispetto per la vita!
Gli uomini non abbiano a distruggere la vita dei piccoli, de bimbi, dei giovani… nessuna vita.
Non abbiano a prendere decisioni che, se pure sofferte, rimangono sempre decisioni che vanno contro la volontà di Dio: di interrompere la vita di un uomo. Solo Dio è padrone della vita! Anche questo è ammazzare. Non ammazzare, mai! Ma non solo non ammazzare, il comando comprende il non offendere, il non rendere difficile la vita altrui, comprende l’ingenerosità.
Oh figli, non ammazzare, è il non ammazzare spiritualmente.
Quando voi, figli miei, vi guardate attorno o quando seguite le informazioni, quanta morte vedete attorno a voi! Quanti che ammazzano con tutti i mezzi! Non uccide soltanto l’arma, ma armi diventano la lingua, armi diventano gli strumenti di informazione, armi diventano i pensieri.
Non ammazzare nel tuo cuore, o figlio mio, non ammazzare Cristo Gesù che ogni giorno nasce e vuole vivere; non ammazzare, figlio mio, Cristo Gesù che ogni giorno vuole camminare vicino a te; non ammazzare i tuoi fratelli, mai! Non offenderli! Quando sei pronto per la preghiera e ricordi di avere un fratello col quale hai un disaccordo, vai, chiedi perdono, cerca di ottenerne il suo, poi prega perché anche con l’incomprensione si può ammazzare.
Quanti oggi, usando dei mezzi e degli strumenti più impropri, uccidono! Non ammazzare gli anziani che desiderano, che hanno diritto alla comprensione, all’aiuto, eppure incompresi restano delusi, soli, sofferenti, ammazzati dai fratelli. E i giovani, incompresi, e restano ammazzati da chi non li comprende, dalla società che non sa dare loro un valore, non sa dare loro un valore. E i carcerati, tante volte incolpevoli o meno colpevoli di quanto la società non li abbia voluti ritenere: uccisi dalla società.
La giustizia umana quante volte uccide pure non condannando a morte! Uccide negando i diritti fondamentali, uccide deprimendo, distruggendo la dignità di uomini, la dignità di figli di Dio.
“Non ammazzare”. Oggi, figli miei, si ammazza con le guerre, con le insurrezioni, si ammazza con le armi; ma ieri come oggi, oggi come, non voglia Dio, domani, si continua ad ammazzare con l’ingiustizia: i poveri sempre più poveri, gli affamati che non trovano chi porge loro la mano, e gli assetati, e coloro che muoiono nudi, senza casa, senza un tetto, senza trovare un fratello che porge un sorriso oltreché un aiuto.
Quanti uccisi pure se aiutati, figli miei, perché umiliati, perché a loro si fa pesare quanto si fa per aiutarli, e non è carità quando si fa pesare la carità, perché la carità è la disponibilità completa, col cuore.
Oh! come si uccide anche oggi, figli miei, in ogni maniera! E i mezzi stessi… forse che certa stampa, che certe trasmissioni televisive, che certe trasmissioni cinematografiche non uccidono? Oh! Sì figli, quanto uccidono! E uccidono dentro perché distruggono la capacità di distinguere il bene dal male, perché fanno assorbire la mentalità del peccato, perché fanno accettare che ciò che è bello, che ciò che piace è buono, e non fanno rimarcare che troppe volte ciò che è bello non è buono, ma tante volte anche ciò che brutto è buono.
E’ il momento in cui l’umanità, divisa, si odia; è il momento in cui l’umanità smarrita non sa ritrovare la via verso il Supremo. Non la sapete ritrovare voi, figli, miei, cattolici, non la sanno ritrovare i protestanti, non la sanno ritrovare tutti quegli altri che pure sono figli  miei, sono figli di Dio, che seguono altre religioni, perché non sanno vivere fino in fondo con impegno, con generosità, non sanno vivere i richiami che vengono dal cuore e vengono dalla propria fede. Uccidere… in nome di Dio, in nome dell’Altissimo si uccide, in nome dei propri comodi si uccide, in nome dell’immoralità si uccide, in nome dell’amoralità si uccide, in nome del benessere.  Nuovi idoli, non più Dio, sono sorti e stati costruiti dagli uomini con l’aiuto del demonio, e si uccidono nei fratelli i sentimenti di fede, di speranza e di amore. Oh figli, vi ho elencato soltanto alcuni degli aspetti che dovete tenere ben presenti e sono compresi in quel comando di Dio: “Non ammazzare”. Vorrei ricordarvi che ammazzando dentro anche quelli che ostacolano, con motivazioni troppe volte non sincere, ostacolano i disegni di Dio e i disegni della Mamma, di Maria, e il Signore Dio mi concede, desidera che Io abbia ad apparire in sempre più numerosi luoghi a fratelli per richiamare a Lui, per richiamare al rispetto della vita: non ammazzare; per richiamare al rispetto dell’amore: aiuta i tuoi fratelli; per richiamare all’essenza: a vivere nella bontà, a vivere nella giustizia, ad operare per la giustizia perché abbia a trionfare la pace. Cari figli, tanti vostri fratelli vi hanno preceduti e hanno operato, con la loro testimonianza, hanno operato per l’amore e per la pace. Ora vivono il vero, grande amore, la pace infinita di Dio. Voi a ciò dovete tendere, figli miei, e quando la generosità del vostro cuore, sensibile alle sofferenze dei fratelli, vi porterà ad aiutare, vi porterà a negarvi qualcosa pur di poterlo dare ai fratelli, oh! Allora avete rispettato la vita, figli, avete rispettato il comando di non ammazzare.
Figli miei, è un momento molto drammatico per l’umanità, per questo ancora una volta oggi vi invito alla preghiera, ad essere preghiera. E’ un momento pesante per il vostro paese, tragico per l’umanità: preghiera, preghiera e preghiera.
Le nubi che sempre più scaricano su questa umanità distratta o delusa, distrutta o gaudente, scaricano i veleni di Satana, quelle nubi che sempre più si addensano e che porteranno disastri naturali, violenze ancora più nefaste, possono essere fermate, figli miei; quelle nubi possono diradarsi, può tornare a splendere il sole nel cielo dell’umanità se voi pregherete e testimonierete in ogni attimo ciò in cui credete.
Sì, voi figli, iniziate voi, sappiate contagiare beneficamente anche i fratelli, perché se è vero che Gesù vi ha detto: “Guai, guai al mondo per gli scandali”. E’ pur vero che Gesù ha detto: “Beati, beati, beati quelli che operano nell’umiltà, nel sacrificio per la giustizia, per l’amore e per la pace”.
Vi benedico figli miei, benedico tutti voi, benedico tutti quei vostri fratelli che qui avrebbero voluto convenire, colpiti da difficoltà di ogni genere, da malanni; benedico voi, le vostre famiglie, benedico tutti coloro che avete portato qui nelle immagini fotografiche, benedico tutti coloro che avete portato qui ai piedi di questa stele, di questa mia statua, col vostro pensiero premuroso di preghiera. Benedico chi è qui per pregare, chi è qui per lavoro; benedico tutti e vi chiedo di portare nelle vostre case e di portare in giro per il mondo la benedizione della Mamma che è la benedizione invocata da Dio Padre, da Gesù, Figlio e fratello vostro, da Dio Spirito d’Amore. Amen.
E benedico, figli miei, tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire. Benedico i fiori che porterete ad adornare le tombe dei vostri cari, benedico i fiori che avete portato qui; benedico l’acqua, il sale, l’olio, l’incenso, gli oggetti religiosi; benedico gli strumenti del vostro lavoro perché sia un “lavoro preghiera”. Benedico, figli miei le vostre intenzioni di bontà e con voi, con voi figli, voglio a Gesù dire ancora una volta; Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù; Ti amo Gesù! Grazie figli miei. Ho pregato con voi volentieri, Io prego sempre volentieri coi miei figli, ma con voi, permettetemi, oggi particolarmente; in altri luoghi in questi minuti, in queste ore sono stata in preghiera con altri miei figli, altrove ho portato il mio saluto, il mio messaggio, Dio me lo consente. Grazie, continuate figli nell’impegno e nell’amore. Vi abbraccio tutti ad uno ad uno, vi impongo le mani. Ecco, il mio manto vi avvolge. Vi bacio. Cari figli miei, ciao.