LI CONOSCETE BENE i DIECI COMANDAMENTI? DA OGGI INIZIERO’ A FARVI, SU DI ESSI, UN PO’ DI CATECHISMO Gargallo di Carpi – 23 agosto 1992

Figlioli miei cari, sono stata con voi in preghiera, per questo ho voluto portarvi il mio messaggio più tardi nel vostro tempo. Oh, figlioli, non volevo interrompere quelle preghiere fatte col cuore, quelle preghiere che Io ho già offerto al Cuore Divino di Gesù perché conceda…
Figli cari, ecco, vorrei che voi vi poneste tutti nella condizione dei bambini, dei bambini che si mettono nella scuola, sul banco a sedere, e Io in mezzo a voi per dirvi tutte le cose belle del Signore, per dirvi quanto dovreste ringraziarlo ogni attimo per ciò che vi dona, per dirvi le meraviglie del suo amore, per consolarvi, per alleviare le vostre sofferenze, i vostri dubbi, i vostri sconforti, per asciugare le vostre lacrime e per dirvi: “Figli, ecco, vorrei farvi oggi un po’ di catechismo. “Il catechismo la Mamma? Catechismo… E vorrei incominciare dai fondamenti, figli. Pensateci, e in questo momento, appena ve l’avrò detto, Io correrò nel pensiero di tutti e cercherete di ripeterli, pensateci: li ricordate bene i comandi di Dio? Qualche lacuna…
Per viverli bisogna conoscerli, ma conoscerli nella profondità, pure nella semplicità.
Ecco: “Io sono il tuo Signore Dio, non avrai altro Dio oltre Me”.
E il mondo, il mondo, il nuovo paganesimo, la società degli “…ismi” ha creato tanti dei, ed è diventato dio il benessere, è diventato dio il peccato, è diventato dio l’attore, il cantante, il politico, è diventato dio il corridore, il giocatore, è diventato dio l’idolo che fa perdere anche sonni, è diventato dio la casa lussuosa, la piscina, è diventato dio la vacanza chissà dove, è diventato dio l’ingioiellarsi, il potere vestire abiti particolari.
Figli miei, Dio non vi nega che in giusta misura abbiate ad accedere anche a questo, ma Dio non permette, non vuole, non desidera che voi facciate come fine, scopo della vostra vita questi idoli, perché è Lui, solo Lui il datore della vita a cui dovete tendere.
Anche questi, a volte, sono mezzi utili per giungere a Lui, ma pensateci: sono mezzi più quando ve li sapete negare che quando li volete conquistare.
“Io sono il Signore tuo Dio!” Il Signore è il buon Padrone, è il datore della vita: affidatevi a Lui!
Oh, gli altri comandi, figli, vengono dopo il primo, e ve li ricorderò poi, ad uno ad uno.
“Non bestemmiate il Signore, non insultatelo, siate riverenti verso il Padrone che è Padre, perché se venite meno al rispetto verso il Padrone che è Padre, venite meno al rispetto verso voi stessi perché voi siete figli di Dio, portate in voi la dignità di Dio, e quando offendete i fratelli offendete la dignità di Dio nei fratelli e perciò offendete Dio; e quando rubate ai fratelli rubate a Dio; e quando desiderate le cose impure desiderate ciò che è contrario a Dio; e quando non sapete rispettare la festa onorando Dio, dedicandola di più alla preghiera, alle opere di misericordia corporali e spirituali (eh, anche di queste vi parlerò) allora voi non amate Dio, allora fate di altre cose un dio, un idolo.
Pensateci figli, meditatelo, è un programma che vi sto portando: di meditare bene e di impegnarsi a vivere i comandi di Dio. Vorrei tanto, figli, che voi seguiste con rispetto e con affetto questa Madre che vi viene a parlare! Vorrei tanto che comprendeste, figlioli, che vi vengo a parlare in modo semplice perché voglio che comprendiate bene, perché una mamma non va dai figli con le parole difficili, perché poi devono andarsi a prendere il vocabolario per ricercarne il significato No… una mamma va dai bimbi e parla in modo comprensibile, semplice, convincente.
Lasciatevi convincere! E’ ora di amare Dio, è ora di rispettare Dio, è ora di amare e rispettare Dio attraverso i fratelli, è ora di soccorrere Dio nei fratelli, è ora di usare giustizia coi fratelli, perché usare giustizia coi fratelli è ottenere giustizia da Dio. Il mondo queste cose non le conosce o se le conosce non le accetta, ma voi non dovete essere del mondo pure vivendo nel mondo, voi siete proiettati verso l’avvenire meraviglioso e glorioso della gioia in Dio.
A quello dovete tendere, con tutte le vostre forze, con la vostra anima, col vostro impegno: quello è il grande traguardo ed è il traguardo, figli miei, al quale Io voglio condurvi. Sono venuta a chiamarvi, come vi ho detto, con semplicità, vi traccio la via.
Oh, il primo che ha tracciato la vera, grande via è Gesù, ma Io ve la traccio per ricordarvela perché siete dei bimbi, e i bimbi talvolta sono distratti e Io voglio che i bimbi ascoltino la Mamma, anche le mamme terrene, e allora le mamme terrene le devono ascoltare tutti: i bimbi piccoli, i più grandicelli, anche gli attempati, anche gli anziani, qualcuno che ha ancora il grande dono di avere la mamma. E anch’Io desidero di essere ascoltata da tutti, dai bimbi piccolini fino ai nonni. Se così vivrete, figli miei, allora anche se le critiche, gli insulti, le offese, le incomprensioni, i dileggi vi colpiscono non vi feriranno, perché dentro al cuore portate la certezza che, se il vostro cuore vive nell’amore ai fratelli, significa che vive nell’amore a Gesù, nell’amore a Dio. Vi do questa certezza, figli: vivete in Gesù, vivete in Dio, vivete per Dio, con Dio, e allora acquisterete, oltreché dono di Dio, acquisterete la serenità e la pace.
Vi benedico tutti figli miei, benedico ad uno ad uno tutti quei figli, particolarmente, che sono nelle necessità spirituali e fisiche, qui presenti, e quelli che qui voi avete portato col vostro mordo, con la vostra preghiera.
Benedico quelli che nel loro ricordo, nella loro preghiera, particolarmente, portano con sè parenti, famigliari, amichetti che vivono nella sofferenza.
Benedico tutti i miei figli che, in questi momenti drammatici per l’umanità, stanno presentandosi al Signore, vittime sovente innocenti della cattiveria dell’uomo, dell’egoismo. Per loro prego, perché abbiano a presentarsi al Signore Dio con l’anima pulita, Lo abbiano riconosciuto, Lo abbiano rispettato, Lo abbiano amato durante la vita, e alla fine, prima di essere colpite, magari da un proiettile, abbiano saputo dire, come Io dico con voi ora: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! E benedico, figli miei, tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, i vostri oggetti religiosi, benedico l’acqua, 11 sale, l’incenso; benedico gli indumenti dei sofferenti, degli ammalati che qui avete portato, le immagini fotografiche, i loro oggetti, benedico quelli che non avete portato perché non sapevate che Io li avrei benedetti: li benedico laddove li avete pensati. Ma benedico particolarmente loro (*), loro a cui corre il vostro pensiero amoroso, caritatevole e con loro benedico, figli miei, chi si adopera per lenire i loro dolori, per portare cura, per portare aiuto, per portare sorriso.
Vi abbraccio tutti ad uno ad uno, vi impongo le mani e vi benedico col ministro di Dio che rinnoverà la sua benedizione che è la benedizione di Dio Padre, unico e vero Dio, di Dio Figlio, fratello vostro, di Dio Spirito d’Amore. Amen. Ciao figli miei!
(*) i bambini profughi della Bosnia presenti all’incontro che avevano recitato i misteri del S. Rosario.