IN OGNI LUOGO, IN OGNI LAVORO SI PUÃ’’ ARRIVARE ALLA SANTITÀ’ Messaggio n. 8/93 28 marzo 1993 – ore 18,10 ca. – Gargallo di CARPI – località Pioppelle

Figli miei cari, con voi ho pregato e pregherò; ho pregato coi tanti vostri fratelli uniti qui con voi in preghiera, pur se trattenuti altrove da impegni, da malanni, da assistenza. Permettetemi di ricordare particolarmente i medici e infermieri, volontari del dolore, i missionari, le anime consacrate. Voi non lo sapete quanti, in quanti ci siamo trovati a pregare, a pregare assieme per la pace, a pregare assieme perché il Signore Dio allevii le disavventure degli uomini, quelle disavventure che l’uomo va ricercando e buttando su se stesso; perché il Signore allevii anche quelle croci che gli uomini si sono create, si stanno creando.
Voi lo sapete, figli: le croci di Dio non sono pesanti e comunque vengono sopportate con l’aiuto di Dio, Grande, ma le croci che gli uomini si preparano o che gli uomini preparano agli altri uomini diventano sempre più insopportabili.
Figli miei, in questo breve periodo che vi separa dal ricordo particolare dei dolori della via del Calvario, del dolore supremo della Croce di Gesù, sappiate vivere anche voi in umiltà, in carità, nel sacrificio, per prepararvi con Lui, per Lui, al trionfo, alla gloria, alla Risurrezione.
Ma per fare questo, figli, dovete chiedere a Gesù, chiederlo anche attraverso di Me, che anche a voi Gesù dica: ” Vieni fuori, vieni fuori figlio, fratello mio! Vieni fuori da quella tomba che ti sei scavato tu con le tue mani! Abbandona il peccato e la morte, abbandona tutto ciò che ti trattiene alla mentalità del mondo! Abbandona i vizi, abbandona gli egoismi, abbandona la lussuria, abbandona il desiderio sfrenato di tutto avere e tutto possedere, abbandona, figlio e fratello mio, la vita di morte! Vieni, risorgi, risorgi con Me!”.
Chiedetelo a Cristo Gesù, Lui solo può darvelo, figli miei, Lui solo, e chiedete anche che il Signore Gesù, Lui, Lui esattamente, o attraverso di Me, Sua Madre, o attraverso i Santi, vi faccia vivere l’intimità Sua.
Vedete, figli miei, i teologi faticano a comprendere le realtà e i fatti mistici. Forse non è permesso a Dio di poter parlare alle anime direttamente, o attraverso la Madre Sua e Madre vostra, o attraverso i Santi?
Forse non è permesso a Dio di svelare la propria intimità a chi è disponibile ad accogliere l’intimità, a chi è disponibile a cambiare vita, a chi è disponibile a migliorare, ad impegnarsi nel cammino della santità? Chiedetelo anche voi, lo concederà a tanti. Non sentitevi mortificati se a questo non arriverete, ma tutti aprite gli orecchi bene, ascoltate Gesù, il Cristo! Apritevi e abbandonatevi al Signore Dio che è l’unica, sola, grande speranza.
Quando gli uomini vi tradiscono, quando gli uomini vi sembra non meritino la vostra fiducia, la vostra stima, apritevi al Signore, concedetevi completamente, abbandonatevi, e allora saprete anche riporre la fiducia in quegli uomini che la meritano.
La mente vi si illuminerà, comprenderete che chi è impegnato nel camminare sulla via della santità è impegnato anche per i propri fratelli.
Non è possibile percorrere la via della santità e non essere di fianco ai fratelli col conforto, con l’aiuto, con l’impegno, con la dedizione, con l’amore, con il sorriso.
Figli cari, sarò qui con voi proprio il giorno in cui la Chiesa Santa di Dio ricorda il trionfo, la gloria, la Risurrezione di Cristo Gesù.
Oh! Sarò in ora tarda, figli, per farvi risentire, e a tanti sentire per la prima volta, la gioia di pregare nel buio illuminati dai ceri e cantare le glorie di Dio, e cantare: Alleluja! Alleluja! Chi non sarà qui, sarà ugualmente unito in preghiera: domenica sera, domenica di Pasqua. Io, figlioli, verrò a portarvi il mio messaggio, breve, il mio abbraccio, il mio augurio di Madre, potente perché Dio lo vuole, attorno alle 21. Poi ritornerete alle vostre case come oggi, con la serenità nel cuore, la tranquillità, il desiderio di impegnarvi nella testimonianza di Cristo, testimonianza vera, sincera, nelle vostre famiglie, sui posti di lavoro, per le vie, nei bar, nei locali di divertimento, ovunque portare la testimonianza della vostra figliolanza divina, la testimonianza dell’impegno alla santità. In ogni luogo, figli, in ogni lavoro si può arrivare alla santità.
Il Signore Dio non vi chiama tutti ai monasteri o alla vita contemplativa, ma vi chiama ad essere testimoni sul vostro luogo di lavoro, nelle vostre case, nelle vostre famiglie, nella società, nelle parrocchie, nella Sua Chiesa. Testimoni di Cristo!
Oh certo, a qualcuno il Signore chiede qualcosa in più, particolarmente ai suoi ministri, suoi cari figli e fratelli, ed è addolorato quando li vede trascinati dal desiderio di vivere il mondo, di assaporare ogni vizio del mondo, di bere fino in fondo il calice delle gioie, ma è tanto gioioso quando vede l’impegno nelle difficoltà, nella solitudine, nell’abbandono, nel dolore, nel rigetto dei fratelli, nella calunnia, nella persecuzione, vede l’impegno di testimoniare Colui che per redimere tutti non ha scelto il “week-end” ma ha scelto la croce.
Vi ringrazio, figli, perché so che vi impegnerete e sarò al vostro fianco per sollevarvi, per consolarvi, per dirvi: “Coraggio, figlio mio! Coraggio! La strada da percorrere è lunga e difficile, ma sono al tuo fianco. Sono al tuo fianco il tuo Angelo custode, i tuoi Santi protettori, i tuoi parenti, amici che ti hanno preceduto nella gioia di Dio e che ansiosi attendono il tuo arrivo”.
Cari figli, avrete segni che il Signore vuole donarvi qui alle Pioppelle. Li avrete e ne porterete la gioia, la testimonianza, ma mi raccomando: abbandonatevi a Cristo! Aprite quelle braccia, appoggiatele sulle Sue: sono le stesse braccia che saranno protese verso il Cielo nel segno di vittoria sulla morte, sul peccato. Vi benedico tutti, figli, benedico tutte le vostre intenzioni di preghiera, benedico tutte le persone che avete portato qui, col cuore gonfio, nella vostra preghiera, le immagini fotografiche. Benedico tutti coloro che in questo momento state pensando con animo amoroso.
Benedico le persone particolarmente colpite da mali malefici. La potenza di Dio, liberatrice, giunga attraverso le vostre preghiere costanti di liberazione per i fratelli. Tutti, tutti, figli, siete chiamati a imporre le mani per i vostri fratelli, vicini e lontani; fatelo con discrezione, fatelo con umiltà, fatelo abbandonando al Signore questi vostri fratelli, fatelo in preghiera, perché il Signore scenda col Suo Spirito copioso di doni, di grazie, a illuminare, a fortificare, a liberare, a guarire, a bruciare d’amore.
Benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, figli miei, particolarmente l’acqua, l’incenso, l’olio, il sale; benedico i fiori e benedico ( ma mi raccomando figli, andate calmi) benedico particolarmente quell’acqua che scorre dietro i piedi del vostro fratello, quell’acqua cui attinse precedentemente segnandosi col segno della croce. Uno, due vostri fratelli la raccoglieranno. Intingete l’abito, un fazzoletto, intingete le mani per segnarvi; non abbiate il pensiero di un portafortuna, ma abbiate il pensiero di una predilezione del Signore.
L’acqua sia asportata in piccola quantità: deve servire soltanto per bagnare le dita e per segnare col segno della croce la fronte, il petto, i piedi dei vostri malati. E il Signore abbia per loro la predilezione particolare. Vi abbraccio tutti, figli!
Con voi voglio dire a Gesù, col cuore: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti
amo! Gesù, Ti amo Gesù!
Vi abbraccio, vi impongo a tutti le mani.
Rimanete sotto il mio manto!
Non abbiate a temere!
Passeranno i temporali, passeranno i cataclismi, passeranno le vicende umane cariche di dolore, ma voi, protetti dal mio manto, vivrete nella gioia e nella testimonianza di Cristo risorto. Amen!
Ciao, figli miei!