IL VANGELO È STATO, È E SARÀ LA PAROLA DI VITA UMIDI (MO), DOMENICA 4 AGOSTO 1991 S. CURATO D’ARS

Figlioli miei cari, ecco, IO sono sempre con voi, particolarmente quando trovate in preghiera e in compagnia, sì, in compagnia figli miei. Vedete,
il precipitare degli eventi luttuosi, drammatici, di popoli vicino a voi, l’infierire delle forze naturali: alluvioni, terremoti, e di sciagure di
mare e cielo. (Ancorché IO vi avevo preparato). Vedete, pochi, pochi ne sanno leggere, riconoscere la drammaticità dei momenti. Ora più che mai pensa al riposo giusto, sì, al divertimento, allo svago, e si pensa poco Gesù, e si pensa poco a quel Dio che, solo per la sua misericordia, ancora non trascina l’umanità in quella che dovrebbe essere la più sacrosanta giustizia. Voi meditate e i drammi di tanti vostri fratelli vi siano di insegamento, vi siano di sprone, vi siano di incitamento ad operare
sempre nella serenità e nella tranquillità, ma pronti ad accogliere Cristo Gesù che viene per riportare la pace nel mondo, per instaurare il suo regno:
il regno dell Amore, il regno della giustizia, il regno del sorriso.
Talvolta, figli miei, siete purtoe derisi, siete tacciati di essere fanatici e essere un po’ pazzi, perché si dice da vostri fratelli: sono gli annunciatori delle sventure, credono alle piccole e grandi sventure che dnievono venire eh, “poverini…”…
Figli, ascoltate la Mamma, poverini sono purtroppo coloro che non credono e
non si preparano, sono coloro che non sanno leggere in questi avvementi le disavventure che l’uomo ha invocato su di sè e che Dio, nella sua giustizia ha concesso, e ha concesso tanto, tanto di meno di quanto avrebbe dovuto, perché le preghiere, la bontà, la carità dei figli a Lui vicini l’hanno convinto a usare la sua misericordia infinita. Continuate, figli, nell’impegno della semplicità, dell’umiltà, della testimonianza; continuate a credere ogni parola del Vangelo, a vivere o parola del Vangelo, a vivere ogni parola del Vangelo, a fare Vangelo sempre una questione di vita. Non ponetevi mai nelle condizioni di ritenere il Vangelo un’opera di letteratura, in cui sono scritte tante cose belle, ma non da realizzare in voi stessi e per voi stessi e per il mondo; di non ritenere il Vangelo qualcosa che valido quasi duemila anni fa, ma che ora col progresso, col benesse poco ha da insegnare. Il Vangelo è stato, è e sarà la Parola di vita. Negare il Vangelo è negare a sè stessi la possibilità di vivere.
IO vi abbraccio figlioli miei, vi abbraccio di cuore e vi bacio. Benedico…