IL COMANDO DELL’OBBEDIENZA AL PADRE E ALLA MADRE SI ESTENDE ANCHE ALLE AUTORITÀ’ RELIGIOSE E CIVILI GARGALLO DI CARPI – 11 OTTOBRE 1992

Figlioli miei cari, eccoci uniti qui in preghiera per chiedere al Signore Iddio il dono di sapere rispondere, obbedire al Suo comando: “Onora il padre e la madre”. Onora colui e colei che sono stati, col Signore Iddio, procreatori di un corpo in cui il Signore Iddio ha immesso un’anima, la capacità di comprendere, la capacità di amare. Onora e perciò ubbidisci, ama fino in fondo, sempre. Oh, ricordate figli miei, nell’ubbidienza, nella capacità di accettazione, nel seguire con umiltà e pazienza talvolta, anche i desideri, gli insegnamenti dei genitori, vi è la capacità di ubbidire a Dio perché la loro autorità viene da Dio. Ricordate figli: ubbidire al padre e alla madre non è soltanto ubbidire al padre e alla madre naturale, il comando comprende anche l’obbedienza alle autorità, religiose e civili, sì certo, anch’esse istituite da Dio. Obbedienza fino in fondo, obbedienza completa e sempre, purché essa, (i loro comandi) risponda appieno alle leggi di Dio; perciò siete tenuti, figli miei, anche all’obbedienza ai governanti nella misura nella quale vi viene richiesta, anche quando è quasi incomprensibile, pesante e per voi stessi non giustificata, ma si obbedisce anche alla legge umana. Solo nel momento in cui la legge andasse contro i diritti alla vita, i diritti della giustizia, le leggi di Dio, solo allora non dovete ubbidire. Ubbidire alle autorità ecclesiastiche, religiose, è un cammino di umiltà, figli, è sapere abbassare la testa è sapere dire sì come Io ebbi a dire sì all’Angelo che mi annunciava il Grande Avvenimento, ma mi annunciava anche dolori e i tormenti.
Ubbidienza alle autorità religiose nella misura con cui gl ordini non vanno contro la legge divina. Certo figli miei, anche questo può accadere, ma è la vostra coscienza che vi farà sentire quando gli ordini vanno contro la legge divina, la vostra coscienza illuminata dallo Spirito d’Amore. Ma d’altro canto, figli miei, il comando di Dio, altresì invita e obbliga i figli oltreché all’obbedienza anche all’amore, perché la legge di Dio è legge d’amore, e comanda ai genitori non solo di nutrire, di educare, di correggere, di aiutare i figli, ma soprattutto di amarli, di seguirli con la preghiera quando non sono seguibili fisicamente, sempre con la preghiera, particolarmente con la preghiera Eucaristica e la preghiera del Rosario.
Vi invito, figli, a guardare l’esempio che Iddio ha voluto donare all’umanità, l’esempio della famiglia dì Nazareth: Giuseppe, il capo; Maria, la sposa; Gesù, il Figlio, infinitamente Figlio, infinitamente Amore, eppure in obbedienza fino a 30 anni, fino a che non era giunto il momento di iniziare la sua missione pubblica.
La mia ubbidienza di sposa a Giuseppe, la comprensione di Giuseppe, l’amore di Giuseppe, la tenerezza di Giuseppe che ancora oggi mi commuove, e anche il mio amore per Giuseppe e di ambedue la cura, la protezione, la correzione verso un figlio che era Dio, ma era pure un bimbo. Ecco figli, sappiate guardare a questo esempio per sapere realizzare il vero senso della famiglia… “Onora il padre e la madre, aiuta e rispetta i figli”. Fra tutti corra quell’invisibile, meraviglioso afflato che è l’amore.
Si valuti con profonda fede, intensità e amore il valore del matrimonio, dell’unione che nessuno deve dividere, che oggi troppo è svalutato, è considerato soltanto come un rapporto umano, come un contratto che è tanto facile strappare e buttare via.
Cari! Io piango per questa mancanza di rispetto verso una promessa fatta davanti a Dio!
La famiglia, il nucleo della società, il nucleo del mondo; la famiglia, il centro di irradiazione della bontà ridotto a divisione, a contrasto, persino a odio.
Voi genitori, pensate che se avete diritto in nome di Dio al rispetto, all’onore da parte dei figli, oh, dovete loro amore e rispetto soprattutto donando loro l’esempio del vostro reciproco rispetto, del vostro reciproco, profondo amore. Non vi sia mai intolleranza perché i figli non soffrano; e voi figli collaborate coi vostri genitori perché fra di loro cada ciò che rende difficile il proseguire il rapporto, cresca invece l’accettazione, lo spirito di sacrificio, la bontà, e tutti assieme sappiate creare nella famiglia, veramente, una cellula importante e vitale nel Corpo mistico di Cristo Gesù. Portate con voi, figlioli, che qui siete convenuti, questo richiamo accorato della Mamma; portatelo voi che lo leggerete ai vostri luoghi di abitazione, questo ricordo: il richiamo a onorare Iddio attraverso l’onore ai genitori, a onorare Iddio attraverso il rispetto e l’aiuto ai figli, a onorare Iddio con lo scambievole amore.
Figli cari, vi benedico, benedico voi, benedico tutti coloro che avete portato nelle immagini fotografiche, benedico gli indumenti che avete portato costì perché Io abbia a benedirli; benedico le vostre intenzioni di preghiera, benedico tutti coloro che leggeranno, col desiderio di viverlo, questo mio messaggio, ovunque essi siano, tutti figli miei cari. Benedico quel carissimo figlio, un po’ stanco ma sempre apostolo: il Vicario di Cristo; e benedico i principi della Chiesa, i vescovi, benedico i sacerdoti, benedico i missionari, le missionarie, benedico le anime consacrate, benedico i volontari, i medici e tutti coloro che si adoperano per portare aiuto, soccorso, calore, sorriso ai fratelli, ai fratelli che muoiono dilaniati da guerre assurde, che muoiono di sete, di fame, di freddo; benedico coloro che sanno spogliarsi e sanno impoverire il loro desco, che sanno sacrificare qualcosa, negarsi qualcosa pur di aiutare i fratelli.
Benedico tutti, figli miei, e benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, l’acqua, l’olio, l’incenso; benedico i fiori, benedico le vostre autovetture: siano mezzo santificato dal Signore e non strumenti di morte, perciò prudenza! Benedico i bimbi particolarmente che stanno per nascere, i piccoli, i più grandicelli; benedico i giovani, i giovani… e benedico tutti nel nome di Dio che è Padre, nel nome di Dio che è Figlio, Gesù, fratello vostro, nel nome di Dio che è Spirito d’Amore. Amen.
Assieme figli, vogliamo col cuore gridare: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! Ciao figli miei.