FIGLI, SE NON VI FARETE IMITATORI DI CRISTO AVRETE AL TERMINE DELLA VOSTRA VITA ‘ IL GIUDIZIO DI CHI HA TRADITO IL PIÙ GRANDE AMICO Messaggio n. 10/93 11 aprile 1993 – ore 21,05 ca. – Gargallo di CARPI – località Pioppelle (Pasqua di Risurrezione)

Figlioli miei cari, in questi momenti tragici per l’umanità, la vostra Mamma, la Madre della Risurrezione vi viene a dire: Coraggio, figli! Cristo Gesù è Risorto! Con Lui dovete risorgere a nuova vita, abbandonare il peccato, abbandonare le tenebre.
Luce delle genti: seguiteLo! Vivete con Lui, vivete per Lui, vivete in Lui.
Cristo Gesù, Figlio di Dio, è entrato nella storia dell’uomo, è diventato ” storia “, ma non è entrato per essere spettatore, è entrato per vivere le debolezze, le angosce, le tentazioni, (oh, il peccato no…) ma tutte le tentazioni, tutte le angosce, tutti i dolori; per vivere i tormenti, per vivere le piaghe brucianti, per vivere gli insulti, le derisioni, per vivere la capacità di perdonare.
E’ entrato per salire su quella croce e da quella croce attirare a Sé tutti gli uomini.
Croce: trampolino verso il trionfo, verso la Risurrezione.
Cristo, ancora oggi, figli miei, soffre: soffre nei fratelli dilaniati dalle guerre, dagli insulti, dalle persecuzioni; nei fratelli dilaniati dalla fame e dall’odio; nei fratelli, soprattutto, schiacciati e gaudenti per gli egoismi del peccato, per le lussurie. Gesù soffre per l’indifferenza, soprattutto per l’indifferenza di coloro che, primi, sono stati chiamati ad essere suoi testimoni: ma da quella croce Cristo Gesù attira tutti a Sé. Risorgere, figli miei, risorgere ogni giorno!
Ecco, partendo da qui abbiate a sentire questo richiamo a risorgere in ogni attimo.
Quando le debolezze vi schiacciano, quando le debolezze vi appesantiscono, vi aggrediscono, vi fanno cadere, guardate in alto, guardate a quella croce: c’è un Uomo, un Dio che vi guarda, che nel dolore tremendo vi sorride e vi chiama a Sé ad imitarlo.
Imitare Cristo, imitare Dio!
Figli miei diletti, se non vi farete imitatori di Cristo, avrete alla fine della vostra vita voi stessi un giudizio, che è il giudizio di chi ha tradito il più grande Amico.
Figli, Io vi amo tanto, tanto vi amo e voglio, desidero ardentemente e voglio (sì, voglio, lasciatemelo dire), voglio che amiate Gesù, che viviate per Lui e perciò che viviate per i vostri fratelli, nell’amore ai vostri fratelli.
Non vi è amore a Cristo Gesù se non c’è amore ai fratelli; non c’è comprensione se non c’è comprensione verso i fratelli. Non serve, figli, non serve neppure vivere la vita della Chiesa se questa è vita morta; occorre vivere una vita viva, viva di bontà, viva di generosità, viva di altruismo, viva di giustizia, perché possa essere viva di pace. Ardono i vostri lumi, i vostri ceri, le fiamme si innalzano verso il cielo; la vostra fede sia sempre così: calda, suadente, pulita, sia una fede semplice, la fede degli innamorati. Oh! Quante volte, anche voi bimbi, voi adulti di più perché avete più esperienza, e gli anziani sempre più, quante volte vi siete scoperti a dire: Mamma, ti amo! Papà, ti voglio bene! E al fidanzato e alla fidanzata, alla consorte: ti voglio bene! E ai vostri figli: ti mangerei dall’amore! Quante volte! Anch’Io, figli, vi voglio bene così, di più, di più, molto di più. Vogliate bene anche voi così al vostro e al mio caro Gesù. TestimoniateLo!
Non è facile ,certo, ma per raggiungerlo, figlioli, bisogna percorrere la Sua via. Gesù ha scelto per redimervi la croce; non ha scelto la piscina o il week-end, non ha scelto gli anelli o le pellicce, non ha scelto i lunghi viaggi, il disprezzo dei poveri, non ha scelto il peccato di lussuria, ma ha scelto il sacrificio, ha scelto la rinuncia, ha scelto di saper apprezzare i doni di Dio in giusta misura, figli miei. Gesù non vi dice di non apprezzare la vostra tavola, di non apprezzare i vostri abiti, il mezzo di trasporto, ciò che fa parte del vostro divertimento, ma vi dice di non attaccarvi, di non farne idoli, di avere una misura giusta. A questo vi invito, figli miei.
Ora cinquanta giorni vi separano dal grande evento della promessa di Cristo: la discesa dello Spirito d’Amore sull’umanità.
Cinquanta giorni di grandi avvenimenti, cinquanta giorni di penitenza e di gioia, di speranze e di delusioni, ma per voi, figli, al di sopra di tutto vi sia la Speranza, vi sia la certezza che Cristo risorto porterà la luce, Cristo risorto è vittoria!
Lasciatevi aiutare da Lui a vincere in voi il peccato, a vincere in voi la morte, perché possiate vivere nella luce, nella gioia, nella serenità e nella pace.
Vi benedico figli, benedico con voi tutte le vostre famiglie, gli ammalati, i sofferenti; benedico tutti coloro che desiderate Io abbia a benedire, e benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire: oggetti, acqua, olio, incenso, sale, fiori. Chi vorrà, potrà attingere o farsi attingere acqua soltanto in quel tratto che va dall’inizio del ponticello fino oltre un metro dietro ai piedi del mio strumento.
E’ acqua benedetta che vi serve per segna/vi col segno della croce, per segnare i vostri bimbi, gli anziani, i sofferenti, coloro che soffrono di mali malefici.
Vi benedico e vi abbraccio, figli miei. Con voi voglio cantare nell’alleluia, cantare: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!
La mia benedizione, figli miei, è col ministro di Dio la benedizione di Dio che è Padre, di Dio che è Figlio, Gesù, fratello vostro, di Dio che è Spirito d’Amore. Amen. E quando passerete da questa via, in ogni giorno, se vedrete un tratto di acqua limpida sotto questo ponte, raccoglietela pure. Ciao, figli miei!