FIGLI MIEI, NON TEMETE, NON PREOCCUPATEVI DEL DOMANI PIÙ DI QUANTO NON SIA UMANAMENTE PRUDENZIALE Carpi (Mo), Domenica 18 Ottobre S.Luca Evangelista

Figlioli miei cari, ormai alla chiusura di questi vostri discorsi, di qui vostro impegno e soprattutto dopo aver pregato il S. Rosario, ecco Io vengo, figli miei, perché vi ho seguito, vengo per dirvi: bene, continuate, non temete, non preoccupatevi del domani più di quanto non sia umanamente prudenziale; confidate nella Divina Provvidenza, arrivate dove potete arrivare e come potete arrivare. Non fatevi remore se ovunque non potete arrivare perché, figli miei, arrivate ai fratelli vicini, non arriverete ai fratelli più lontani, molto lo Farete qualcosa… è una goccia?
Oh, certo, ma se questa goccia è fecondata dall’amore, dal vero amore una goccia che può diventare un mare, mare la fa diventare Dio. E non pensate: eppure, Mamma, noi cerchiamo di portare… di aiutare i fratelli, eppure si continua a morire di fame, di sete, di freddo, di indigenza.
Figli miei, si continuerà a morire di fame, di sete, di freddo, di indigenza ma voi dovete rispondere a Dio soltanto di una cosa: di quanto potuto e voluto fare col cuore. Certo, vi ebbi a chiedere sacrifici  personali. Li avete fatti? Continuate, continuate col cuore. Impegnatevi e non temete.
Impegnarvi significa anche, figlioli: esponetevi senza timore… c’è una Mamma che vi guarda eh!
Bene sì, figli, con un vostro termine vi dico: ipotecate la Provvidenza di Dio… la Provvidenza di Dio non si farà pregare e tuttavia adoperatevi, diffondete a quanti più fratelli potete, diffondete la mentalità della necessità, della vera solidarietà e giustizia. Oggi, vedete, molti discutono, anche attraverso i mass-media, i giornali, discutono e continuano a discutere senza fare e distinguono la beneficenza dall’elemosina, dalla solidarietà. Parlano troppo e fanno troppo poco. Se dicessero: aiuto solidale e amoroso per giustizia ai fratelli, avrebbero terminato ogni discussione.
E anche gli stessi ministri di Dio e prelati distinguono: non bisogna fare solo elemosina, non bisogna fare solo beneficenza, non si può parlare solo di solidarietà.
E di che cosa volete parlare, figli miei, quando i vostri fratelli muoiono, anche vicino a voi, quando i vostri fratelli raggiungono i gradi più bassi della indigenza, anche vicino a voi?
state a discutere se sia elemosina o beneficenza o solidarietà? Ma è giustizia, è giustizia, è giustizia!
Grazie comunque, figli, per quello che avete fatto, sì, ve lo ripeto il mio grazie. Grazie per quello che farete ancora, senza timore, figli cari, vi benedico e vi benedico proprio col ministro di Dio nel nome di Dio Padre, nel nome di Dio Figlio, Gesù fratello vostro, nel nome di Dio Spirito d’Amore. Amen.
Assieme, assieme, figlioli, in riparazione di tutti i peccati del mondo, degli egoismi, delle ingiustizie, dei massacri, dei peccati di impudicizia, delle volgarità, delle invidie, diciamo a Gesù: – Gesù, ti amo! Gesù, ti amo! Gesù, ti amo Gesù! -. Ciao, figli miei.