FIGLI, IL PECCATO DELL’IMPURITÀ’ E’ IL VEICOLO CHE PORTA A TUTTI GLI ALTRI PECCATI GARGALLO DI CARPI – 8 NOVEMBRE 1992

Figlioli miei cari, insieme abbiamo pregato e pregheremo ancora; abbia a continuare figli, figli miei cari, nella vostra vita, sempre, la preghiera.
E’ con la preghiera che vi preparate, figli, ad incontrare Cristo; è con la preghiera che vi preparate a guardare nei suoi occhi; è con la preghiera, cari figli miei, che vi preparate costantemente ai momenti pesanti, poi ai momenti meravigliosi che stanno avvicinandosi.
La preghiera è il vostro colloquio con Dio, con Dio Padre, datore della vita, con Dio Figlio, Redentore, con Dio Spirito Santo, Spirito d’Amore, d’illuminazione, Spirito di fortificazione, Spirito di gioia.
Oggi, figli miei, vorrei porvi alcuni punti di meditazione sul comando di Dio: “Non commettere atti impuri”. Ecco, figli miei, se voi siete convinti della grandissima, immensa dignità che ha il vostro corpo, il corpo dei vostri fratelli perché tempio di Dio, tempio dello Spirito, oh! Voi comprendete benissimo, figli, come il rispetto del corpo è indispensabile, di quel corpo che dovrà risorgere e trionfare nella gloria di Dio, pulito, integro.
Figli, i peccati contro la purezza si compiono coi pensieri, si compiono con le parole, col linguaggio scurrile, con l’indelicatezza, con la volgarità che scandalizza i piccoli, i giovani e li abitua allo stesso linguaggio sicché diventa un contagio tremendo.
La purezza la si offende, figli, con le letture, con gli sguardi, con le attenzioni… State lontani figli, tutti sapete: bimbi, giovani, attempati; state lontani dagli spettacoli impudichi, cinematografici, televisivi.
Non portate, non tenete nelle vostre case, non abbiano ad entrare giornali, riviste che inducono alla tentazione, ad indulgere fino al punto di non riconoscere più che quello è male. Figli, il peccato dell’impurità è il veicolo che porta a tutti gli altri peccati.
Ecco perché vi chiedo figli, di seguire l’esempio mio, di seguire l’esempio del mio castissimo sposo Giuseppe, di seguire l’esempio dei vostri Santi protettori: Maria Goretti, Domenico Savio, Luigi de’ Gonzaga e di tanti che vi hanno preceduto nel rispetto del proprio corpo, rispetto mentale e fisico.
Oh! figli, è un peccato tanto diffuso, tanto tremendamente diffuso sicché dal mondo si alza un lezzo di putrido. Voi impegnatevi, figli, impegnatevi per fuggire le occasioni, impegnatevi per tenere lontano le tentazioni.
Impegnatevi voi più adulti per aiutare i piccoli e i giovani, ai quali particolarmente mi rivolgo, aiutarli ad essere rispettosi del proprio corpo, del corpo altrui, ad essere amanti dell’amore, del vero amore che è delicatezza. Provate, provate figli a guardare una di queste rose che sono state posate qui, davanti alla mia statua: ecco, ne vedrete la delicatezza, ne sentirete il profumo (*), i vostri occhi gioiranno del dono meraviglioso di Dio.
Ma se quella rosa la toccherete con le vostre mani non pulite e la stringerete, la offenderete, quei petali avvizziranno, non profumerà più, non riuscirete più a dire “grazie” a Dio per il dono.
Ecco, il vostro corpo, il corpo dei vostri fratelli e delle vostre sorelle: come una meravigliosa rosa dai petali delicati, quei petali che sanno veramente muoversi armoniosamente al bacio di un leggero venticello, che sanno profumare di cielo, per i quali dovete ringraziare il Signore per la sua generosità. Quei corpi, se toccati in maniera ingiusta avvizziscono, non profumano più, non profumano di cielo, ma solo di terra, anche di lerciume e non sanno più innalzarsi verso il cielo, verso Dio.
Sono pur tanto gioiosa, figli, perché oggi costì sono convenuti tanti piccoli e tanti giovani.
Grazie figlioli miei, a voi particolarmente sono vicina perché voi dovete sapere portare nel mondo un profumo, un profumo nuovo di pulizia, di purezza, di delicatezza, di vero amore. Trascinate anche i vostri amici! Con bontà e delicatezza redarguiteli; quando nelle loro mani trovate riviste, giornali con sconcezze, invitateli a distruggerli. Dite loro: “Ma il nostro corpo, il corpo delle nostre sorelle, dei nostri fratelli è tanto meravigliosamente più bello e più importante! Così, è sfacciatamente posto agli sguardi con intenzioni di peccato…”.
Io conto su di voi, sapete cari giovani, so di poterci contare: è nelle vostre mani l’avvenire del mondo. Se lo saprete preparare con la purezza del cuore, dell’anima e del corpo, esso potrà essere veramente preparato al Regno di Dio.
Ma se Cristo quando tornerà (ed è presto, figli) troverà soltanto lerciume, dove poserà i suoi piedi? Vi invito a considerare, figli miei, queste poche meditazioni che vi ho dettato; non voglio prolungarmi, pensateci bene… Vivete il vostro corpo, vivetelo nell’intensità del dono di Dio, vivetelo nella dignità di figli di Dio, vivetelo nell’amore in Dio, completo.
Vi benedico figli, benedico voi, i vostri famigliari, tutti coloro che avete portato qui nella vostra preghiera, nel vostro ricordo; benedico i sofferenti, benedico coloro che da poco vi hanno lasciato per raggiungere il Regno dei Cieli. Benedico, figli miei, i vostri fratelli che soffrono, benedico quelli che soffrono nell’anima, benedico quelli che soffrono nel corpo e invoco l’aiuto di Dio per coloro che soffrono perché soggiacciono al peccato dell’impurità. Benedico tutti quelli che voi desiderate Io abbia a benedire, sia quelli che avete portato nelle immagini fotografiche, sia quelli che in questo momento pensate: oh, le avessi prese! Io li benedico tutti, figli, li conosco tutti ad uno ad uno. Benedico gli oggetti, gli abiti dei vostri fratelli che avete portato qui per la benedizione e benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, particolarmente l’acqua, il sale; benedico gli strumenti di preghiera; benedico, figli miei, particolarmente voi in nome di Gesù, Signore Dio nostro, di quel Cuore Divino al quale portano offesa i peccati, tutti, ma in modo particolare i peccati dell’indelicatezza, dell’impurità, i peccati contro la castità, i peccati contro le promesse e i voti. A Lui assieme diciamo, figli: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!
E la benedizione di Dio Padre, di Gesù Figlio, dello Spirito d’Amore, amen… scende su di voi, sui vostri cari, particolarmente su tutti coloro che hanno deciso per Gesù, su tutti coloro che hanno deciso di seguire l’esempio mio, di Maria, della Mamma, di Giuseppe, di Luigi de’ Gonzaga, di Domenico Savio, di Maria Goretti, di tanti giovani che anche in questi vostri tempi, figli, hanno saputo donare la loro vita pur di rispettare in se stessi, fino in fondo, il tempio di Dio; ora sono in Paradiso vicino a Dio.
Sono giovani, tanto giovani: per loro in cielo c’è grande gioia. Ciao figli miei.
(*) A questo punto del messaggio e per un po’ di tempo dopo la fine, i pellegrini raccolti attorno alla stele hanno sentito un intenso e soave profumo di rose.