NON DESIDERARE LA DONNA D’ALTRI SIGNIFICA ANCHE EVITARE CHE ENTRI IL DEMONIO DISGREGANTE NELLA FAMIGLIA Gargallo di Carpi – 27 dicembre 1992

Figlioli miei cari, ecco figli, ancora una volta la Mamma ha dovuto deporre il Figlio, meraviglioso Figlio, deporlo in mezzo alla desolazione, alla disperazione, in mezzo al dolore, in un mondo che lo rigetta, in un mondo che lo tradisce; ma l’ho deposto anche laddove è bene accolto: l’ho deposto nei vostri cuori, nei cuori di quei tanti fratelli, figli miei carissimi, che hanno preparato il loro cuore, le loro anime in grazia di Dio.
Ecco figli, e ora vedete, siamo qui con la Chiesa: Lui, Gesù; il mio amato sposo, Giuseppe, ed Io qui con voi, vicini e presenti in ogni famiglia dove al primo posto c’è Lui, Gesù; in ogni famiglia dove al primo posto c’è la grazia di Dio, c’è la preghiera, c’è l’umiltà, laddove c’è la castità, la purezza del cuore, dove c’è la comprensione, dove c’è la carità. Eh figli, vedete, il comando di Dio: “Non desiderare la donna altrui”, non significa soltanto: non desiderare la donna o l’uomo che non è tuo, che è irraggiungibile, che è meta di pensieri indelicati o peccaminosi; significa non desiderare il peccato, non desiderare che entri il demonio nella famiglia, il demonio che è disgregatore, che porta le incomprensioni, che porta gli odi, che porta le separazioni, che porta quell’istituto tremendo che è il divorzio: che mai Dio nè la Chiesa potranno accettare perché è contro Dio. Cristo Gesù, Dio, che ha assistito e ha benedetto il matrimonio, il sacramento grandissimo del matrimonio, desidera ardentemente che sia onorato, rispettato, amato. Non entri mai nelle famiglie il desiderio delle esperienze strane, nè il desiderio di acquetare o stimolare gli istinti più bassi davanti a delle immagini sconce, televisive o di riviste, di giornali; ma vi sia questa offesa alla dignità del compagno e della compagna e… dei figli! Le vostre famiglie siano ad immagine della famiglia di Nazareth, dove il centro: Cristo Gesù; dove un padre meraviglioso, umile, tenero, marito comprensivo, delicato, puro, puro: Giuseppe; e dove è una Madre, da Dio prescelta e così voluta, integra, casta; a somiglianza della famiglia di Nazareth la sacralità delle vostre famiglie.
Ecco figli, non limitatevi a ritenere il comando di Dio: “Non desiderare la donna d’altri”, come un semplice diniego, divieto di desiderare la mela proibita; accettatelo come comando, desiderio di Dio, di sapere costruire nei vostri cuori, in ognuno di voi, costruire e rispettare quella dignità meravigliosa che è la dignità di figli di Dio, quella dignità che dovete rispettare nel prossimo, e il primo prossimo sono il consorte e la consorte, i figli, i genitori.
Se le famiglie si disgregano la società si disgrega; se le famiglie si odiano nella società trionfa l’odio e trionfa l’idea della guerra.
Oh, invece abbia a trionfare nelle vostre famiglie la pace, la pace dei vostri cuori, la comprensione, la disponibilità, l’umiltà, la carità, il servizio, abbia a trionfare perciò l’amore, il vero amore, il grande amore, il solo amore che vi unisce a Dio. Vi seguo figli, sono al vostro fianco per combattere ogni battaglia, ogni battaglia che sia la battaglia per l’amore. E vi benedico figli, benedico voi, benedico tutti quelli che avete portato qui nelle vostre preghiere; benedico tutti i vostri fratelli che qui avrebbero voluto convenire e non hanno potuto, impediti dagli impegni, impediti dal solerte impegno di accudire ai bimbi, agli anziani, agli ammalati, ai sofferenti. Benedico particolarmente i sofferenti, gli ammalati e chi li accudisce: i medici, gli infermieri, i volontari, i missionari, le suore, le missionarie; benedico tutti coloro che si fanno strumenti di Dio per portare consiglio, aiuto, soccorso, sorriso ai fratelli.
Vi abbraccio figli miei, vi bacio ad uno ad uno, bacio e abbraccio tutti coloro che voi desiderate. Figli miei carissimi, assieme a voi e assieme a loro, e particolarmente a quei ministri di Dio che in questo momento sono in preghiera, o durante la celebrazione della S. Messa o in adorazione, in tutto il mondo, voglio con voi, figli, dire a Gesù, a quel Gesù piccolo, bimbo, che deve crescere nei vostri cuori, deve aiutarvi a portare la vostra croce perché vuole trionfare con voi: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!
Cari figli, vi impongo le mani, benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, tutto.
Vi seguo, vi aiuto, vi benedico con Gesù, Figlio mio, fratello vostro, Dio, e vi benedico nel nome della Santissima Trinità: nel nome del Padre, nel nome del Figlio Gesù, nel nome dello Spirito d’amore. Amen. Ciao figli miei.

OGNI VOSTRA FAMIGLIA SIA L’IMMAGINE DELLA FAMIGLIA DI NAZARETH S. Benedetto Po (Mn), Sabato 26 Dicembre 1992 – S. Stefano

Figlioli miei, eccomi per ringraziarvi, eccomi qui, dopo aver pregato con voi: per abbracciarvi, per benedirvi, benedirvi, figli, figli cari. Ciò che portate nel cuore, le certezze che avete acquisito, che pure sono dono di Dio, ma alle quali siete stati disponibili, aperti, portatele avanti; sono esse che vi fanno migliorare, sono esse che, confidando nella misericordia di Dio, vi porteranno al traguardo, già sulla terra, ad incontrare Cristo Gesù che torna e voi direte, figli miei: – Ma tu, Mamma, è da un po’ del nostro tempo che continui a dirci: “Gesù sta tornando, Gesù ritorna…” ma quando? – Io vi ho già detto: – Presto -. E voi continuate a dire: – Ma quand’è questo “presto”? -. E’ certo che è dell’uomo misurare sempre il tempo con le sue conoscenze, eppure vi dico, ora che parlando sono entrata, entro nel tempo vostro: – Figli, ho cominciato a prepararvi da tempo -. Ho preparato gli uomini già con altri miei messaggi ad altri vostri frateili, tempo addietro, ma voi, proprio voi, potrete vivere questo ritorno. Qualcuno di voi penserà: – Allora non sarà poi tanto avanti – . Bene avete detto, bene avete pensato. Preparatevi nella preghiera, nella carità, nella solidarietà, nell’amore. Preparatevi nella preghiera, nel sacrifico… preparatevi! Sono con voi per aiutarvi e vi benedico. Benedico con voi i vostri cari. Benedico con voi tutti coloro che avete affidato e affiderete alle vostre preghiere. Benedico tutto ciò che volete Io abbia a benedire nel nome di Dio Padre, nel nome di Dio Figlio, nel nome di Dio Spirito d’Amore. Amen. Ecco, tra poco inizierà una giornata importante: la domenica, “Dies Domini”, domenica in cui la Chiesa ricorda con gioia quella Famiglia di Nazareth dove un Padre umile, tenero, premuroso, un marito fedele e giusto ha vissuto intensamente vicino alla moglie scelta da Dio per dare alla luce, per dare al mondo la salvezza, la vita, la risurrezione: il Salvatore, Cristo Gesù. Il mio augurio, figlioli, è che ogni vostra famiglia sia l’immagine della Famiglia di Nazareth, ecco perché vi ho donato, secondo il volere di Dio, come protettore, anche il mio sposo caro, Giuseppe. Ecco vedete, figli, i disegni di Dio… la sacra Famiglia è entrata nelle vostre famiglie, nella vostra Associazione: Maria, Mamma di Pace, Giuseppe, ma sopra tutto e sopra tutti, Gesù, il suo Cuore Divino, al quale assieme a voi voglio dire: – Gesù, Ti amo! Gesu. Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! – Vi abbraccio, vi bacio tutti. Ciao figli miei.

GESÙ, DIO, OGNI GIORNO NASCE NEL CUORE DEGLI UOMINI Carpi (Mo), Sabato 26 Dicembre 1992 – S. Stefano

Figlioli miei, ecco ora all’alba, all’inizio di questo giorno nuovo, Io vengo a voi per salutarvi, per abbracciarvi, per benedirvi.
Gesù è nato, ecco, ogni giorno Cristo Gesù nasce, nasce nel cuore degli uomini e Io lo depongo nel cuore di tutti. Ogni giorno Gesù soffre, patisce, muore per la redenzione di tutti gli uomini, ogni giorno Cristo Gesù resuscita per tutti gli uomini e ogni giorno, figli, ogni attimo voi dovete vivere questo ciclo meraviglioso. Quest’anno, figli miei, Gesù è nato nella desolazione, è nato in mezzo al dolore, è nato in mezzo al sacrificio, è nato in mezzo alle guerre, alle difficoltà di ogni genere, è nato in mezzo a chi muore di fame, di sete, è nato in mezzo a chi è abbandonato, è nato in mezzo a chi è vittima degli egoismi, delle ingiustizie e perciò delle guerre.
Gesù è nato nel dolore, ma Gesù è nato anche, figli miei, nella trepidante preoccupazione (eppure gioia) di chi ha saputo prepararsi; Gesù è nato anche laddove si è saputo pregare, Gesù e nato nel cuore dei poveri-ricchi ed è nato nel cuore dei ricchi-poveri, Gesù è nato nel cuore dei semplici ed è nato anche nel cuore dei cattivi, degli egoisti, degli usurai, nel cuore dei peccatori più incalliti, nel cuore dei bestemmiatori, degli ingiusti,nel cuore degli sfruttatori, nel cuore dei violenti, nel cuore dei fedifraghi, nel cuore di chi vive satana, perché Gesù è Gesù, perché Gesù e bontà infinita, è misericordia, a tutti dona la possibilità di accettarlo o di rigettarlo.
E voi, figlioli, penserete: – Ma Gesù nasce, semmai, nel cuore, idealmente nel cuore di chi crede in Lui, di chi è cristiano cattolico – No, figli, Gesù è figlio di Dio, e nasce nel cuore di tutti, di chi lo conosce e di chi non lo conosce.
Chi lo conosce lo chiama, Gesù, chi non lo conosce ne sente ugualmente a forza dell’amore, perché Gesù è Gesù, Dio è Dio, Dio non fa differenze per nessuno, verso nessuno.
Ringraziate, figli miei, la bontà e la misericordia infinita di Dio che vi ha posto nella condizione di prepararvi a questa venuta, di accoglierlo, di vivere al suo fianco nei momenti del dolore per poter vivere al suo fianco nel momento della gioia, del trionfo. Vi benedico figli e benedico e offro le vostre preghiere al piccolo Nato ,perché le accolga e faccia ricadere su di voi, sui vostri cari, quelle grazie che con queste preghiere avete richiesto e quelle tante preghiere innalzate a Lui e a Me perché le offra a Lui.
Vi benedico e vi abbraccio nel nome di Dio che è Padre, nel nome di Dio che è Figlio, nel nome di Dio che è Spirito d’Amore. Amen. Non posso, figli, lasciarvi andare al riposo se con voi non ho detto, col cuore: -Gesù, piccolo grande Gesù, meraviglioso Bimbo, meraviglioso Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! -. Ciao, figli miei.

NON DICHIARATE IL FALSO, NON CALUNNIATE, NON SIATE DELATORI, NON GIUDICATE! Gargallo di Carpi – 13 dicembre 1992

Figlioli miei cari, grazie delle vostre preghiere, tanto più calde quanto più il freddo vi avvolge. Grazie del vostro desiderio di offrire a Gesù un piccolo, importante sacrificio.
Ecco figli, il gelo che vi avvolge non è nulla, sapete, rispetto al gelo tremendo che avvolge il Cuore Divino di Gesù. Gli uomini ingrati, l’umanità che si allontana… Oh, figli miei, consolatelo!
Ricordate di consolarlo dando la vostra testimonianza di vita; consolatelo sovente avvicinandovi al Sacramento della Penitenza, chiedendo a Lui perdono; consolatelo ricevendo nel vostro cuore Lui, Lui vivo, vero, reale; consolatelo nella preghiera, nella vostra vita di preghiera; consolatelo nella testimonianza, consolatelo nella solidarietà verso i bisognosi, verso i fratelli nella carità, nella disponibilità, nella capacità di sorridere, a tutti!
Consolate quel Cuore Divino che ancora riversa sull’umanità meravigliosi doni di grazie che troppo sovente non vengono accolte, non vengono comprese, vengono osteggiate anche violentemente, di queste sue grazie che sta concedendo, e sempre più numerose, agli uomini, perché comprendano che bisogna tornare a Lui, di queste grazie che sono fatte dai Suoi interventi attraverso locuzioni e particolarmente apparizioni di Sua Madre, Mie. Siate disponibili, figli. e quando siete mortificati, anche perseguitati, quando siete derisi, quando dite a Gesù e lo dite anche a Me, vi sento e mi dite: “Ma perché, perché Mamma?
Perché non viene accettato da tutti…?”. Eh figli, offrite queste vostre mortificazioni, questi vostri dolori, offriteli! Credetemi, serviranno più le vostre mortificazioni e i vostri dolori di quanto non servirebbero se ci fosse un trionfo immediato, perché lo sapete, Gesù, quel Bimbo che Io deporrò nei vostri cuori fra pochi giorni, simbolicamente, quel Bimbo, figli, ebbe un piccolo segno di trionfo. Era quel piccolo trionfo prima che venisse preso, flagellato, coronato di spine, appeso all’albero della Croce. Grazie figli perché vi impegnate. Impegnatevi anche nella costante osservanza del comandamento, comando di Dio: “Non dire falsa testimonianza”.
Non dire bugie, non giurare il falso, non giurare mai, la vostra risposta sia: sì o no. Gesù ve l’ha detto, fate come vi ha detto Lui. Non calunniare, non inventare chissà per quale gusto o per quale interesse o per quale scopo particolare, mai inventarvi falsità per calunniare, per distruggere i fratelli. Non essere delatori: quando conoscete le brutte realtà dei vostri fratelli, purché esse non vadano a ledere profondamente e pesantemente anche in futuro i diritti degli altri fratelli, figlioli, non siate delatori! Tenete per voi i piccoli segreti che vi vengono confidati, non siate i propagatori di quelle cose che pongono i vostri fratelli in cattiva luce, li pongono nella condizione di essere giudicati dai fratelli, di essere giudicati male.
Dite sempre, figli miei, tutto ciò dei vostri fratelli che potete dire di buono e di santo.
Trattenetevi dal dire ciò che di non buono conoscete. Non giudicate! Figli, non giudicate! Ecco, è il tempo, e voi lo conoscete bene, particolarmente proprio nella vostra Patria, è il tempo delle denunce, delle accuse, dei giudizi; e anche i mezzi di informazione che distruggono, che giudicano ancora prima vi sia stato un giudizio, e pongono alla berlina tutti… Con quale autorità? Ma con l’autorità di chi non vuole obbedire al comando di Dio, con l’autorità perciò di chi vuole seminare zizzania, di chi vuole portare dolore, con l’autorità di chi vuole trascinare verso la mancanza della carità, verso lo sfascio. Figli, solo Dio può giudicare, solo Dio sa giudicare. Non giudicate se non volete essere di pari giudicati. Siate attenti, anche fra di voi figli miei, attenti persino alle adulazioni; anche l’adulazione, che ha sempre lo scopo di trarne poi un profitto, è contro il comando di Dio.
Figli, pensateci: è un peccato tanto frequente oggi nella società. Non dire falsa testimonianza e non dare falsa testimonianza. Non riferire tutto, non inventare, non distruggere: questo è il comando di Dio, perché ogni contrario è mancanza di carità, mancanza di carità verso i fratelli e mancanza d’amore verso Dio, ed è peccato grave. Certo figli, il catechismo che voi leggete tanto e troppo poco, o non leggete affatto (cose da bimbi, vero? Ma il Vicario di Cristo non la pensa così e il Vicario di Cristo la pensa come… Gesù) ebbene figli, nel catechismo voi leggerete che vi può essere la materia leggera e grave; il peccato, l’offesa a Dio, può essere leggero o grave, veniale o mortale.
Ma solo le bugie dette per celia, le bugie gioiose sono o possono essere peccato veniale; quando la bugia è detta e il falso è detto per danneggiare il fratello, ricordate figli miei, va contro l’importante virtù della carità, va contro la carità, figli, e perciò contro Dio, perché Dio è carità, Cristo Gesù è carità: carità, comunione, amore.
Testimoniate con l’esempio al mondo e quando vi è possibile, figli, ecco ciò che è importante: il positivo.
Cercate di sollevare chi è colpito dalle calunnie, dalle offese, dai giudizi sbagliati o comunque dai giudizi. Invitate chi ha calunniato a riparare. Non serve soltanto chiedere perdono direttamente, ma usare lo stesso mezzo che si è utilizzato per offendere, per chiedere poi scusa, perché l’onorabilità, la dignità di figlio di Dio che si è tentato di distruggere la si può solo in parte ricostruire ridonando credibilità, onorabilità, onore a quel figlio di Dio. Ecco figli, vivete nella vostra testimonianza in semplicità vivete questi tempi di preparazione.
Io sono al vostro fianco per prepararvi, per aiutarvi a far pulizia, certo, a preparare il vostro cuore perché sia caldo pulito, perché Gesù trovi la sua culla proprio nel vostro cuore. Figli, testimoniate perché Cristo Gesù riconoscerà al su ritorno chi lo ha testimoniato e lo chiamerà ad essere erede del regno suo, del regno dello Spirito, del nuovo regno che trionferà anche su questa terra.
Vi abbraccio figli, vi benedico tutti, ad uno ad uno. Benedico tutti coloro che voi desiderate Io abbia a benedire e benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire: le immagini fotografiche dei vostri cari, i fiori, benedico l’acqua, il sale, l’olio, l’incenso; ma benedico particolarmente i vostri desideri buoni, le vostre preghiere per i fratelli sofferenti. Benedico chi in questo momento sta soffrendo e morendo, perché il suo incontro con Dio sia gioioso.
Benedico quelli che hanno raggiunto la loro meta terrena e che ancora abbisognano delle vostre preghiere per raggiungere la pace, la gioia e la luce di Dio. Sapete, ieri, proprio nel vostro tempo, ieri sabato, per volere di Dio ne ho portati tanti in Paradiso, anche deceduti da poco tempo, da poche ore (sapete, i tempi di Dio sono tanto diversi dai vostri, meravigliosamente diversi, eh!). Ecco, benedico le vostre intenzioni di bontà, le vostre azioni di solidarietà, di carità verso i fratelli bisognosi. Benedico perché vi fate strumenti nelle mani di Dio per soccorrere, per portare cibi, bevande, coperte, per portare tutto il necessario a chi manca di molto o di tutto.
Benedico perché con quelle cose che inviate, voi attaccate un’etichetta importante che è il vostro sorriso: il sorriso per un fratello che soffre.
Sapete, varrebbe la pena di nascere e morire anche solo per un sorriso saputo donare a un fratello che soffre: Dio lo prenderebbe.
Fatene tanti di questi sorrisi! Non mancherà il perdono per le vostre debolezze, non mancherà da parte di Dio un premio tanto, ma tanto più importante di quanto voi non abbiate saputo e potuto fare.
Benedico, figli miei, i missionari e le missionarie, le anime consacrate che in questi giorni particolarmente sono alle prese, sapete, col problema di cosa potere donare ai loro fratelli in questi prossimi giorni di festività. Beh, chissà che non arriviate anche voi ad aiutarli! Vi benedico tutti, cari, vi abbraccio, vi bacio ad uno ad uno. Con voi, figli, a Gesù voglio dire: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!
E la benedizione della Santissima Trinità scenda su di voi: la benedizione di Dio Padre, la benedizione di Dio Figlio, Gesù, fratello vostro, la benedizione dello Spirito d’Amore. Amen. Vi seguo figli, non solo nel cammino di ritorno, ma vi seguo sempre.
Al vostro fianco sono i vostri Angeli custodi, gli Arcangeli, i vostri Santi protettori, i vostri cari che vi hanno preceduto nella gioia e nella luce di Dio grazie alla loro testimonianza
sulla terra. Ciao figli miei.

RIPETETE SOVENTE: GESÙ, TI AMO! Tirli (Fi), Martedì 8 Dicembre 1992 – Immacolata Concezione

Figlioli miei diletti, ecco è la concepita Immacolata, Madre della Chiesa, Mamma della Pace, Madre di Misericordia che viene a voi per abbracciarvi, per stringervi forte forte.
Ecco, abbracciando voi abbraccio il mio e vostro Gesù che è entrato nei vostri corpi, che è sceso nel vostro cuore, di voi che l’avete ricevuto nelle sembianze eucaristiche, di voi che l’avete ricevuto spiritualmente e anche di voi, figli miei, che non l’avete ricevuto, ai quali l’ho donato Io come a tutti per volontà di Dio, l’ho donato e lo donerò nei secoli dei secoli. Cari figli, grazie per le vostre preghiere che hanno consolato il Cuore divino di Gesù.
In questo giorno in cui la Chiesa mi ricorda, non dimenticate, figli, l’importante è sempre Lui, Lui il centro, Gesù Dio, Io sono la umile serva, non dimenticatelo, ma voi invocatemi e Gesù ascolterà Me che sono portavoce delle vostre preghiere.
Gesù è con voi, figli, Gesù opera in voi le sue grazie e i suoi miracoli e continuerà ad operarli; sappiate riconoscerli, sappiate vederli, sappiate testimoniarli, testimoniarli sempre.
Ecco, sono i tempi delle difficoltà, si avvicinano i tempi del buio, ma una luce deve illuminare il vostro cammino: è la luce di Cristo Gesù, Cristo Gesù che tornando deve trovarvi pronti come dei soldati, sempre con l’arma in pugno, la corona del Rosario. E’ tempo, figli miei, di preghiera, non vi dico di pregare, vi chiedo di essere preghiera in ogni attimo. Se voi pregherete, figli, e pregherete col cuore e pregherete insistentemente, Dio concederà al mondo la pace. E se in ogni casa, in ogni famiglia entrerà la preghiera, e magari il Santo Rosario, allora scoppierà, sì figli miei, la pace nel mondo. Pregate, pregate per la pace della vostra Patria, per la pace di tutti i popoli… abbia a trionfare la pace nei vostri cuori, la pace nelle vostre famiglie, la pace nelle parrocchie, nelle diocesi, la pace nella società, la vera pace del Re della Pace, Cristo Gesù.
Con voi, figli, e per voi voglio dire a Gesù, col cuore: – Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! Ripetete sovente, figli miei, questa preghiera e quando sentite che non è vera per voi perché riconoscete che non lo avete amato abbastanza, non l’avete amato secondo le vostre capacità, continuate ugualmente a dire: – Gesù, Ti amo! e dite: – Gesù, insegnami ad amarti, aiutami ad amarti, Gesù, voglio amarti, Gesù, voglio proprio amarti, Gesù, caro Gesù!
Oh, quanto vi voglio bene e quanto so che me ne volete!
Continuate nella testimonianza, figli miei, nella testimonianza sincera, pura.
Uscendo da questo tempio, oggi meravigliosamente pieno di voi vicino a  Gesù, di voi vicino a Me, camminando per le strade del mondo, portate la vostra testimonianza, portatela nelle famiglie, portatela nei paesi, portatela nelle città, nei luoghi di lavoro, ovunque.
Sia la testimonianza dei veri figli di Dio che riconoscono in se stessi la grande dignità di figli di Dio e riconoscono ai fratelli la dignità di figli di Dio.Siate operatori di solidarietà, di amore, di giustizia, siate operatori perciò di pace.
Vi benedico, figli miei, benedico in modo del tutto particolare i ministri di Dio che Io ringrazio e benedico voi, i vostri cari, tutti quelli che avete portato qui ai piedi dell’altare a Gesù Eucarestia nelle vostre preghiere, benedico le immagini fotografiche, benedico gli indumenti, benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire.
Benedico particolarmente chi soffre, chi soffre nell’anima, chi soffre nel corpo, benedico coloro che tanta difficoltà pongono nell’accettare la sofferenza, benedico le famiglie toccate dal dolore, dei figli in difficoltà sulla strada della distruzione fisica e morale.
Benedico le famiglie che non sanno apprezzare il sacramento del matrimonio, benedico il Vicario di Cristo, mio innamorato, benedico i Principi della Chiesa, i vescovi, i sacerdoti, ministri di Dio, benedico i missionari, le missionarie, i volontari, benedico tutti coloro che si fanno strumenti di carità e di solidarietà verso i fratelli che soffrono, benedico chi sa portare il sorriso, chi sa portare sempre il sorriso, che è benedizione, è la benedizione di Dio Padre, la benedizione di Dio Figlio, Gesù, fratello vostro benedizione dello Spirito d’Amore. Amen.
Staremo ancora un po’ insieme, così, vicini, stretti stretti al nostro Gesù Salvatore: c’è proprio bisogno del Salvatore, nessuno può farne a meno figli miei e voi lo sapete e allora testimoniatelo sempre. Ciao, figli miei.

BENEDICO CHI HA COMPRESO CHE OCCORRE ANCHE IMPORRE LA CARITÀ’ QUANDO E’ MESSA IN DIFFICOLTA’. Messaggio del primo lunedi del mese e VIII anniversario delle apparizioni Gargallo di Carpi, 6 dicembre 1992

Figlioli miei cari, Io sono in mezzo a voi, Io ho camminato con voi, lasciatemi dire: voi avete camminato con Me.
Cari figli, ecco, avrei voluto tardare ancora a portarvi il mio saluto, il mio messaggio, per stare così, con voi a cantare, a pregare, a pregare il Cuore Divino di Gesù, ma poi si fa tardi, e allora sono venuta, figli miei, a ricordare con voi questi otto anni in cui abbiamo cercato di camminare assieme, per iniziare con voi un altro anno, un anno che sarà disseminato di grandi difficoltà, di prove, un anno che sarà carico anche di meravigliosi avvenimenti.
Ecco che le tribolazioni si fanno sempre più pesanti; ecco perché affidarsi completamente, abbandonarsi all’amore misericordioso di Gesù, di Dio, e allora le tribolazioni saranno accolte con lo spirito di figli di Dio. Figli miei, occorre pregare, pregare veramente molto per l’umanità, occorre pregare per la mia e vostra Italia, occorre pregare per i fratelli che soffrono e gemono, pregare perché si abbia, con la solidarietà, a realizzare la giustizia, perché trionfi nel mondo angosciato e dilaniato dalle guerre, la pace. Per otto anni, figli miei, vi ho invitati a pregare, a essere “preghiera” per la pace, e le guerre in tanti luoghi distruggono fisicamente e moralmente, ma vi ho sempre invitati, figli miei, a pregare anche per la conversione, perché ci sono guerre non fatte di armi che distruggono, figli miei, più delle guerre fatte di armi: sono le guerre fatte di peccato, di vizio, di colpa, che distruggono la sensibilità, distruggono la moralità, distruggono lo spirito.
Continuerò a venire, figli miei, per invitarvi alla conversione, per invitarvi all’umiltà, alla carità, all’amore, alla disponibilità, per invitarvi al sacrificio, alla penitenza, per invitarvi a vivere Cristo ogni giorno, a testimoniarlo in ogni attimo.
A che serve dire: “Io credo” se non lo si testimonia con la vita? A che serve anche, figli miei, illudere i fratelli con atteggiamenti, con frequenze alla Chiesa, se poi non si vive, non si testimonia Cristo Gesù ovunque: in famiglia, per le strade, negli ambienti di lavoro, negli ambienti di svago, ovunque? … Figli miei, potrebbe farsi tardi a non accogliere l’invito di Cristo Gesù a vivere secondo il suo Vangelo! Quando Gesù tornerà non darà una dilazione come siete abituati talvolta nelle cose finanziarie di questo mondo; quando verrà sarà l’amorevole giudice, ma pure giudice, e se voi vi sarete preparati, se avrete fatto della vostra vita una vita di preparazione, di avvento, oh! Allora Cristo Gesù, nella sua misericordia infinita, vi chiamerà e dirà: “Eletti figli miei, eravate ad attendermi, ora costruirete con Me il Regno di Dio, il Regno dell’amore su questa martoriata, insanguinata, lurida terra e tutto fiorirà, tutto profumerà di Paradiso…”.
A questo vi vengo a preparare, figli, e continuerò. Nessuno mi dissuaderà e anche la cattiva accoglienza, anche l’ingenerosità e anche le offese che giungono a Me non mi feriranno al punto da non continuare a venirvi a richiamare. Una madre, anche se offesa dal figlio, continuerà a richiamarlo, continuerà a piangere per lui e continuerà quando può, magari nel sonno, ad accarezzarlo, ad accarezzarne i capelli e a volgere lo sguardo verso il cielo, verso Dio…
Io continuerò così, con voi che cercate di seguirmi per dirvi: “Grazie figli, bravi! Continuate, impegnatevi!”. Con coloro che non vogliono accettarmi continuerò a fare piovere su di loro pure quelle grazie che li aiuteranno a potere accettare e comprendere; ma se anche queste grazie non le accetteranno, beh…! Pregate, figli, perché tutti, tutti abbiano ad accoglierle.
Sono gioiosa, figli miei, gioiosa perché, lo sapete, ci siamo ritrovati, abbiamo camminato assieme, abbiamo pregato assieme… Io vi seguirò ovunque, nelle vostre abitazioni, nei vostri viaggi del ritorno, ma sono felice perché qui ho trovato – eh… lo sapevo che il mio appello sarebbe giunto – ho trovato tanti giovani, tanti bimbi, ho trovato tanti figli e figlie mie che da lungi sono convenuti per ascoltare una Madre che non dice: – Figlioli, siete alla rovina! -. Ma dice: -Figlioli, è ora di risorgere! Vi aiuterò! -Prepariamoci assieme, figli, al ritorno di Cristo. Vi preparerete al ricordo del ritorno della sua nascita, ma assieme vi dico: – Prepariamoci al ritorno di Cristo -.
Sarà terrore per chi non crede, meravigliosa gioia per chi ha saputo affidarsi alla fede e all’amore. Vi abbraccio tutti, figli miei, vi bacio ad uno ad uno e vi benedico.
Benedico voi, benedico i vostri cari, benedico tutti coloro che avete portato qui nelle vostre preghiere, coloro che ricordate nelle vostre preghiere; benedico i sofferenti, gli ammalati, benedico chi sta morendo a causa delle guerre; benedico chi sta morendo di fame, di sete, di indigenza. Benedico tutti coloro particolarmente che si fanno strumenti di amore e di solidarietà; benedico coloro che hanno compreso che occorre imporre anche la carità quando essa è messa in difficoltà. Non si può lasciare morire i fratelli senza fare nulla, vivere nell’egoismo del proprio benessere e magari versare solo una lacrima vedendo dei bimbi che muoiono di fame. Bisogna fare di tutto perché non abbiano a morire e bisogna fare di tutto per bloccare le armi, per bloccare la distruzione. Oh! Figli miei, voi non potrete partire e andare laddove le guerre distruggono, ma rimanendo qui testimoniate col vostro amore, con la vostra solidarietà, col vostro aiuto, anche con il vostro impegno politico, sociale, sincero, pulito, onesto, testimoniate che siete figli di un Dio che è comune a tutti, testimoniate la vostra dignità di figli di Dio che non può essere dimenticata dalla stessa dignità di figli di Dio dei fratelli vostri, di tutto il mondo. Benedico, figli miei, tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire; benedico anche quei tanti fiori che avete posato qui: ecco figli, li benedico tutti; lasciatene qui un po’. Dopodomani passeranno vostri fratelli qui; qualche fiore anche per Me, ma gli altri vi invito figli, se volete, portateli davanti al Tabernacolo, al Cuore Divino di Gesù, offriteli a nome di tutti i vostri fratelli, perché Cristo Gesù riversi ancora le sue grazie sull’umanità.
Benedico voi e quelli che amate: nel nome di Dio che è Padre, nel nome di Dio che è Figlio, Gesù, fratello vostro, nel nome di Dio che è Spirito d’Amore. Amen. Ecco figli, figli cari, vi copro col mio manto, vi abbraccio, vi impongo le mani ad uno ad uno, le impongo a tutti coloro che desiderate Io abbia a imporle; ma anche voi figli, ricordate: potete avere il dono e l’impegno di imporre le mani ai vostri fratelli, il dono e l’impegno di pregare perché siano liberati dai mali e dal male. E allora, assieme a voi, così stretti stretti, figli miei, diciamo a Gesù:Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!
Il suo amore, la sua pace, la gioia della sua risurrezione sia con voi, figli miei, e vi accompagni. Ciao.

IN PARADISO, VICINO A DIO, NON CE’ POSTO PER i LADRI, GLI INGIUSTI, GLI EGOISTI, GLI AVARI, GLI USURAI GARGALLO DI CARPI – 22 NOVEMBRE 1992 (FESTA DI CRISTO RE)

Figlioli miei diletti, non sono qui, figli miei, per distrarvi dalla preghiera, per interromperla, ma per dirvi che con voi ho pregato e con voi pregherò.
In questo momento del Rosario vengo a dirvi, figli, che ho pregato su di voi perché lo Spirito d’Amore scenda su di voi, veramente vi illumini, vi fortifichi, vi guarisca, vi dia la capacità di testimoniare Iddio, di testimoniare Cristo, di testimoniare lo Spirito nell’amore, nella fecondità del vostro vivere quotidiano.
Ecco figli, oggi sapete, voglio dettarvi soltanto qualche piccola considerazione sul comandamento di Dio: “Non rubare” e sul comandamento “Non desiderare la roba degli altri”. Sì figli, li accomuniamo questi comandi, poiché possiamo farlo in quanto ambedue, figli, si basano sulla giustizia. Giustizia… “Non rubare”: rispetto di ciò che il fratello possiede e giustamente possiede, di ciò che, possedendolo, cerca di trasformarlo e di portarlo a utilità anche dei fratelli.
“Non rubare”: è un comandamento, figli, pure esso tanto disatteso.
“Non desiderare ciò che è degli altri”: anche questo profondamente ed estremamente disatteso.
Oh figli, Io non vi parlo, sapete, di fatti che interessano e coinvolgono la vostra Patria e tanti, tanti Stati; Io vi parlo del concetto di base: il rispetto della giustizia. Figli, state lontani non solo dal rubare, lontani non solo dall’acquetare il vostro cuore col semplice pentimento senza la restituzione; lontani dal desiderio, dall’invidia di ciò che gli altri hanno; lontani dagli egoismi, lontani dalle usure.
Vi dico figli: agire in ogni momento per la giustizia, perché i doni di Dio da Lui sono stati creati e consegnati agli uomini perché siano di tutti e non di pochi.
E allora voi vi chiedete: – Ma se il possedere è soprattutto di pochi, e se tanti altri mancano del necessario, vivono nell’indigenza, muoiono per la fame, per il freddo, per la sete, (vi chiedete giustamente, figli miei) perché non vi è giustizia? -. Non rubate! Non rubate ciò che è degli altri, non desiderate ciò che è degli altri.
Compite sempre con grande serietà, con grande spirito di onestà e di giustizia il vostro dovere, il vostro dovere nei posti di lavoro, il vostro dovere nel pagare giustamente ciò che viene richiesto dallo Stato, dalla società. Lo so figli, talvolta vi è duro, eppure è necessario: anche questo potrebbe essere rubare.
Oh, quanto è facile, figli miei, abituarsi gradualmente all’idea che poi non è rubare, che poi, tutto sommato, lo fanno tutti, che se non ci si difende in questo modo non si riesce a nulla accumulare, talvolta addirittura non si riesce neppure a risolvere i problemi del momento, i problemi del domani! Ecco figli, su questa strada vi è la caduta della sensibilità, dell’onestà, della giustizia. Non ritenetevi mortificati, non ritenetevi quasi dei pusillanimi se compite fino in fondo, voi, i doveri di giustizia. Altri non lo fanno? Quando non risponderanno agli uomini, mai potranno sfuggire dal dover rispondere a Dio.
E voi figli, ricordate: è a Dio che dovete rispondere, a Lui solo. Dio conosce i vostri cuori, li conosce fino in fondo, conosce le più intime vibrazioni.
Dio vi dice: – In Paradiso, vicino a Me, non c’è posto per i ladri, per gli ingiusti, per gli egoisti, gli avari, per gli usurai. Non v’è posto per chi non solo ruba le cose materiali, ma ruba la tranquillità ai fratelli usando calunnie, persecuzioni e invidie trasformate in malefici attraverso le forze di satana. Non v’è posto in Paradiso per chi non ama la giustizia -. Sì figli, amate!… e amate profondamente la giustizia, è un binomio che non può essere distinto, distaccato: amore-giustizia, giustizia-carità, carità-amore-giustizia, e da questo, da questo nasce la pace, quella pace, figli miei, che invocate e chiedete a Me, Mamma della Pace, e la chiedete al Re dei Re, al Re della pace, al Re dell’universo, al solo grande, unico Re: Cristo. Dovete, figli miei, viverla nel vostro cuore, sentirla nel vostro cuore, dovete operare in ogni attimo per essa. Non potete chiedere, in nome neppure dei vostri fratelli, quella pace quando è impossibile costruirla perché non c’è giustizia, perché è impossibile costruirla perché non c’è carità, non c’è amore, perché c’è invidia, c’è egoismo, avarizia. Non potete, col cuore pulito chiederla, se soprattutto voi non la vivete giorno per giorno.
Oh! ma mi direte, figli: – Ma allora Mamma, come possiamo chiedere la pace attraverso di Te al Re della pace? Siamo deboli! -.
Ebbene figli, chiedete nelle vostre preghiere, nella vostra vita fatta preghiera, al Signore Iddio, prima l’amore e la carità, perché nei vostri cuori, nelle vostre famiglie, nella società trionfi la giustizia e allora arriverà la pace.
Vorrei, figli, estendere in queste brevi considerazioni, i comandi di Dio: “Non rubare, non desiderare la roba degli altri”, vorrei estenderli a ciò che è spirituale. Voi tante volte, figli, siete portati a desiderare anche le grazie e i doni e i carismi che lo Spirito Santo, lo Spirito d’Amore fa scendere su tanti vostri fratelli, e che aumenteranno sempre più per preparare l’umanità al ritorno di Cristo. Figli, non invidiate! Anche questo è quasi un rubare a Dio, ma chiedete in umiltà che Dio vi faccia comunque e sempre suoi strumenti d’amore, di carità, di solidarietà, di sorriso.
Grazie figli perché mi avete ascoltata, grazie perché vi impegnerete a vivere i miei messaggi. Non abbia a succedere figli, che volentieri, con gioia leggete, ascoltate i miei messaggi, ma poi li riponete nei cassetti, nel cassetto anche della vostra mente, della vostra memoria e non vi ponete l’impegno per viverli, perché figli miei, ciò che la Mamma vi viene a chiedere non è nulla di nuovo, ma è un ricordarvi, è quasi lo sbriciolarvi il Vangelo di Cristo Gesù.
Tanti ve lo possono fare, figli, tanti uomini illuminati, ministri, spiegarvi il Vangelo, la via a Cristo Gesù, la via a Dio, tanti! E allora avete deciso? Viene anche la Mamma, è l’ultimo tentativo di Dio per chiamare a Sè i suoi figli, poi il castigo si avventerà su chi non ha voluto nulla accogliere, su chi crede di avere accettato, crede di avere compreso, chi ha anche saputo predicare ma non ha saputo farlo proprio, farlo entrare nel cuore, vivere fino in fondo.
Figli miei, Io vi benedico, benedico voi, benedico le vostre famiglie, benedico i cari per i quali avete pregato e state pregando e pregherete ancora assieme a Me. Benedico le mamme in attesa, benedico i bimbi, i piccoli, i giovani; benedico i sofferenti, benedico coloro che sono sui letti della sofferenza; benedico coloro che soffrono e non vogliono accettare il dolore.
Benedico i giovani che si abbandonano alla distruzione della droga; benedico i carcerati e anche i loro custodi. Benedico particolarmente i volontari, benedico i medici, gli infermieri, benedico i missionari, le missionarie; benedico tutti quei buoni figli miei che si adoperano per sollevare le pene dei propri fratelli, che portano aiuto, portano conforto e sanno accoglierli, riceverli, sanno dare loro non solo un tozzo di pane, un piatto di minestra, sanno insegnare loro a pregare, sanno insegnare loro a sorridere e sorridono in abbondanza anche quando il cuore dentro è pieno di preoccupazioni, di angosce, di dolori, di mortificazioni, di persecuzioni. Benedico, figli miei, tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, le immagini fotografiche che avete portato dei vostri cari, benedico i fiori, benedico l’acqua, l’olio, il sale, l’incenso. Benedico i vostri desideri di vivere secondo Cristo Gesù, questi soprattutto Io benedico, e la benedizione oggi, figli miei, è la benedizione che ho invocato per voi dal Re dei Re, Cristo Gesù, ed è la benedizione del Padre, Dio, la benedizione del Figlio, Dio, Gesù, la benedizione dello Spirito d’Amore, Dio. Amen.
A questo Re meraviglioso vogliamo assieme dire: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù! Cristo vince, Cristo impera. Vinci, impera o Gesù sui nostri cuori, per i nostri cuori, per la gloria della Trinità Santissima! Amen. Cari figli, rimarrò con voi in preghiera, vi seguirò nei vostri viaggi.
Nel ritorno alle vostre abitazioni portate la benedizione di Cristo Re nelle vostre case. Ciao figli miei.

E’ UN OBBLIGO PER IL CRISTIANO IL RISPETTO DELLA NATURA. Casinalbo (Mo), Sabato 14 Novembre 1992 S. Giocondo.

Figlioli miei diletti, attesa, ecco che giungo a voi, figli miei, per portarvi il mio sorriso, le mie benedizioni. Ecco figli, vi sto dando la mano, ad uno ad uno. Il vostro fratello, beh! Ha il privilegio, ma anche voi (*). Le mie mani sono sui vostri capi e scendono a lenire il dolore dei vostri cuori.
Figli, satana sta veramente trascinando l’umanità verso il baratro; ecco che rende insensibili gli uomini ai richiami più forti, ed essi si accaniscono ogni giorno e vieppiù nella distruzione dell’opera di Dio. Figli, è il compito di ognuno di fare tutto ciò che gli è consentito per salvare anche la natura, ed è un obbligo particolarmente dei seguaci di Cristo Gesù, di attuare nella loro vita non solo il rispetto per i fratelli, il rispetto per la vita, ma anche il rispetto per la vita naturale; questo vostro pianeta che colpito dal lerciume del peccato e della morte sta addirittura marcendo e facendo marcire l’atmosfera che lo avvolge. Date retta ai fratelli che vi richiamano, siate anche voi stessi dei propugnatori, dei diffusori dell’impegno che l’uomo deve avere, impegno personale, sociale, politico nell’attuare tutto ciò che è salvaguardia della natura, del creato e perciò del regno affidato da Dio all’uomo,cpari figli, coraggio!
La battaglia si fa sempre più dura, ma Io sono al vostro fianco. Non temete, non abbandonatevi alla disillusione e tanto meno alla disperatone; abbandonatevi al Signore Dio, al suo amore infinito, misericordioso; abbandonatevi fra le mie braccia, figli!
Le mie braccia vi consegnano a Lui, ma prima vi coccolo un po’ Io…
Cari figli, quante cose vorrei stasera potervi dire, ma ho voluto rimanere con voi qui in compagnia, in sana compagnia; poi ho pregato con voi il Rosario. Pregatelo sovente! Pregatelo sovente!
E’ veramente la preghiera che piace a Gesù, credetemi figli: è la preghiera che piace a Gesù, alla Santissima Trinità.Ed ora, ora figli, voglio che possiate ritornare alle vostre abitazioni o rimanere dopo ancora qualche minuto di sana compagnia, e Io vi accompagnerò alle vostre case, al vostro riposo, e domani ai vostri impegni, sopratutto di santificazione della festa, del “Dies Domini”; vi accompagnerò domani notte, dopo domani, sempre, sempre, figli miei.
Benedico particolarmente questa casa e chi vi abita, benedico questa parrocchia, benedico le vostre parrocchie, le vostre case, particolarmente i vostri bimbi, i nascituri; benedico i giovani, benedico gli anziani, benedico quelle persone, quei vostri fratelli per i quali trepidate e soffrite; benedico coloro che piangete, che hanno già avuto il loro incontro col Signore Dio. Benedico tutti coloro che voi desiderate Io abbia a benedire.
Con voi a Gesù voglio cantare: Gesù, ti amo! Gesù, ti amo! Gesù, ti Gesù!
Figli miei, è su di voi e su tutti la benedizione di Dio Padre, di Dio Figlio,di Dio Spirito d’Amore. Amen. Cari figli, coraggio ecco il nostro grande esercito: Maria, i Santi protettori! Gli Arcangeli, gli Angeli, voi, i vostri fratelli per combattere per la vita, l’amore.
Ricordate, mi è tanto cara la “Lega della solidarietà e dell’amore”. Voi ne siete veramente parte, ne siete costruttori, ne siete il cuore. Fatela vivere questa lega, continuate a farla ardere d’amore per i fratelli Questo è realizzare, figli miei, il “progetto Gesù”. Ciao figli.
(*) II veggente durante l’estasi ha allungato una mano prendendo la mano della Mamma

DISSIDI, INCOMPRENSIONI NASCONO DAL MALE. Umidi (Mo), Domenica 8 Novembre 1992 – S. Goffredo

Figlioli miei, è domenica “dies Domini” e la Mamma viene a salutarvi.
E’ rimasta qui con voi in preghiera, è rimasta ad ascoltare le vostre discussioni. Non mancherò mai di invitarvi a grande carità, amore, a critiche costruttive per il miglioramento del vostro servizio; ma la Mamma non mancherà neppure mai di ringraziarvi per la vostra generosità.
Il Signore Dio, Gesù, non pretende da voi nulla che voi non possiate dare, anzi, pretende meno di quello che potete dare. State dando, certo: grazie. IO ho seguito e seguo i vostri fratelli che si sono recati per portare gli aiuti vostri, gli aiuti di tanti vostri fratelli a quegli altri fratelli che soffrono, che hanno fame, che hanno tanta fame, che hanno freddo e il freddo aumenterà, che hanno bisogno di tutto.
Conosco, figli, le difficoltà che dovete affrontare per approntare tutto ciò che poi provvedete a portare direttamente laddove c’è la necessità. Non vi dico, figli, ciò che dovete fare, è il vostro cuore che ve lo dice, e nel vostro cuore parla Lui, Lui, Lui solo.
Attenti acche il demonio non si insinui per creare fra di voi dissapori, dissidi, incomprensioni. Cerca di farlo, è il suo mestiere, sapete… In questi tempi di grande confusione dovete porre orecchio attento allo Spirito, aprire i vostri cuori allo Spirito, essere pronti per rispondere allo Spirito d’Amore.
Figli, oggi alle Pioppelle porterò ancora il mio richiamo, il mio messaggio. Non vi dico che sono gli ultimi messaggi perché continuerò ancora, ma è certo che si avvicina il momento in cui la Mamma dovrà ritornare nel silenzio perché sarà Cristo a parlare, ad agire.
Continuate a prepararvi così, con la semplicità, con la disponibilità, con la solidarietà, l’amore, la fraternità, perché nei momenti più duri dovrete essere molto uniti e nei momenti meravigliosi del ritorno di Cristo dovete a Lui unirvi per essere, figli miei, le nuove generazioni della Chiesa di Dio, le nuove generazioni nel suo Regno.
Vi ho detto “nuove generazioni” e intendo generazioni nuove e rinnovate. Non ho parlato di età, ho parlato di cuori.
Può essere giovane, pronto, rinnovato l’anziano novantenne, così come il bimbo che muove i primi passi.
Ecco figli, molti, moltissimi possono deridervi, possono chiamarvi creduloni, fanatici perché credete fermamente a quel ritomo di Cristo che è prossimo. Pregate per chi non vuole accettare, pregate per chi non vuole capire, pregate per chi è chiuso all’opera dello Spirito Santo, perché se è vero che oggi il demonio opera e scorrazza per il mondo, e scorrazza per i paesi, e scorrazza nelle famiglie, è vero pure, ed è tanto più vero che lo Spirito sta illuminando i prescelti perché abbiano ad essere le nuove schiere della Chiesa rinnovata.
Cristo Gesù, il Redentore, Cristo Gesù, il centro della storia e dell’umanità, il centro di tutto arriva sulla terra per farsi conoscere. Ho detto: arriva sulla terra per farsi conoscere; ma sulla terra Cristo c’è già. Sì figli miei, c’è, e non è soltanto presente nei Tabernacoli con la Sua Carne, il Suo Corpo, la Sua Divinità, il Suo Amore; non è soltanto presente nella Sua Chiesa, intesa come Corpo mistico, ma Cristo Gesù è già sulla terra e si manifesterà e voi, voi figli, se continuate nella testimonizia lo riconoscerete, Lui vi riconoscerà come fedeli, Lui vi giustificherà davanti al Padre, davanti allo Spirito d’Amore, davanti a Se Stesso: Dio. Vi benedico figli, benedico questa e le vostre case, vi benedico nel nome di Dio Padre, nel nome di Dio Figlio, Gesù, fratello vostro, nel nome Spirito d’Amore. Amen.
A Gesù che viene vogliamo dire assieme: Gesù, ti amo! Gesù, ti Gesù, ti amo! Vieni presto Gesù! Gesù, stiamo per annegare Gesù… presto Gesù! Ciao figli, buon riposo.

FIGLI, IL PECCATO DELL’IMPURITÀ’ E’ IL VEICOLO CHE PORTA A TUTTI GLI ALTRI PECCATI GARGALLO DI CARPI – 8 NOVEMBRE 1992

Figlioli miei cari, insieme abbiamo pregato e pregheremo ancora; abbia a continuare figli, figli miei cari, nella vostra vita, sempre, la preghiera.
E’ con la preghiera che vi preparate, figli, ad incontrare Cristo; è con la preghiera che vi preparate a guardare nei suoi occhi; è con la preghiera, cari figli miei, che vi preparate costantemente ai momenti pesanti, poi ai momenti meravigliosi che stanno avvicinandosi.
La preghiera è il vostro colloquio con Dio, con Dio Padre, datore della vita, con Dio Figlio, Redentore, con Dio Spirito Santo, Spirito d’Amore, d’illuminazione, Spirito di fortificazione, Spirito di gioia.
Oggi, figli miei, vorrei porvi alcuni punti di meditazione sul comando di Dio: “Non commettere atti impuri”. Ecco, figli miei, se voi siete convinti della grandissima, immensa dignità che ha il vostro corpo, il corpo dei vostri fratelli perché tempio di Dio, tempio dello Spirito, oh! Voi comprendete benissimo, figli, come il rispetto del corpo è indispensabile, di quel corpo che dovrà risorgere e trionfare nella gloria di Dio, pulito, integro.
Figli, i peccati contro la purezza si compiono coi pensieri, si compiono con le parole, col linguaggio scurrile, con l’indelicatezza, con la volgarità che scandalizza i piccoli, i giovani e li abitua allo stesso linguaggio sicché diventa un contagio tremendo.
La purezza la si offende, figli, con le letture, con gli sguardi, con le attenzioni… State lontani figli, tutti sapete: bimbi, giovani, attempati; state lontani dagli spettacoli impudichi, cinematografici, televisivi.
Non portate, non tenete nelle vostre case, non abbiano ad entrare giornali, riviste che inducono alla tentazione, ad indulgere fino al punto di non riconoscere più che quello è male. Figli, il peccato dell’impurità è il veicolo che porta a tutti gli altri peccati.
Ecco perché vi chiedo figli, di seguire l’esempio mio, di seguire l’esempio del mio castissimo sposo Giuseppe, di seguire l’esempio dei vostri Santi protettori: Maria Goretti, Domenico Savio, Luigi de’ Gonzaga e di tanti che vi hanno preceduto nel rispetto del proprio corpo, rispetto mentale e fisico.
Oh! figli, è un peccato tanto diffuso, tanto tremendamente diffuso sicché dal mondo si alza un lezzo di putrido. Voi impegnatevi, figli, impegnatevi per fuggire le occasioni, impegnatevi per tenere lontano le tentazioni.
Impegnatevi voi più adulti per aiutare i piccoli e i giovani, ai quali particolarmente mi rivolgo, aiutarli ad essere rispettosi del proprio corpo, del corpo altrui, ad essere amanti dell’amore, del vero amore che è delicatezza. Provate, provate figli a guardare una di queste rose che sono state posate qui, davanti alla mia statua: ecco, ne vedrete la delicatezza, ne sentirete il profumo (*), i vostri occhi gioiranno del dono meraviglioso di Dio.
Ma se quella rosa la toccherete con le vostre mani non pulite e la stringerete, la offenderete, quei petali avvizziranno, non profumerà più, non riuscirete più a dire “grazie” a Dio per il dono.
Ecco, il vostro corpo, il corpo dei vostri fratelli e delle vostre sorelle: come una meravigliosa rosa dai petali delicati, quei petali che sanno veramente muoversi armoniosamente al bacio di un leggero venticello, che sanno profumare di cielo, per i quali dovete ringraziare il Signore per la sua generosità. Quei corpi, se toccati in maniera ingiusta avvizziscono, non profumano più, non profumano di cielo, ma solo di terra, anche di lerciume e non sanno più innalzarsi verso il cielo, verso Dio.
Sono pur tanto gioiosa, figli, perché oggi costì sono convenuti tanti piccoli e tanti giovani.
Grazie figlioli miei, a voi particolarmente sono vicina perché voi dovete sapere portare nel mondo un profumo, un profumo nuovo di pulizia, di purezza, di delicatezza, di vero amore. Trascinate anche i vostri amici! Con bontà e delicatezza redarguiteli; quando nelle loro mani trovate riviste, giornali con sconcezze, invitateli a distruggerli. Dite loro: “Ma il nostro corpo, il corpo delle nostre sorelle, dei nostri fratelli è tanto meravigliosamente più bello e più importante! Così, è sfacciatamente posto agli sguardi con intenzioni di peccato…”.
Io conto su di voi, sapete cari giovani, so di poterci contare: è nelle vostre mani l’avvenire del mondo. Se lo saprete preparare con la purezza del cuore, dell’anima e del corpo, esso potrà essere veramente preparato al Regno di Dio.
Ma se Cristo quando tornerà (ed è presto, figli) troverà soltanto lerciume, dove poserà i suoi piedi? Vi invito a considerare, figli miei, queste poche meditazioni che vi ho dettato; non voglio prolungarmi, pensateci bene… Vivete il vostro corpo, vivetelo nell’intensità del dono di Dio, vivetelo nella dignità di figli di Dio, vivetelo nell’amore in Dio, completo.
Vi benedico figli, benedico voi, i vostri famigliari, tutti coloro che avete portato qui nella vostra preghiera, nel vostro ricordo; benedico i sofferenti, benedico coloro che da poco vi hanno lasciato per raggiungere il Regno dei Cieli. Benedico, figli miei, i vostri fratelli che soffrono, benedico quelli che soffrono nell’anima, benedico quelli che soffrono nel corpo e invoco l’aiuto di Dio per coloro che soffrono perché soggiacciono al peccato dell’impurità. Benedico tutti quelli che voi desiderate Io abbia a benedire, sia quelli che avete portato nelle immagini fotografiche, sia quelli che in questo momento pensate: oh, le avessi prese! Io li benedico tutti, figli, li conosco tutti ad uno ad uno. Benedico gli oggetti, gli abiti dei vostri fratelli che avete portato qui per la benedizione e benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire, particolarmente l’acqua, il sale; benedico gli strumenti di preghiera; benedico, figli miei, particolarmente voi in nome di Gesù, Signore Dio nostro, di quel Cuore Divino al quale portano offesa i peccati, tutti, ma in modo particolare i peccati dell’indelicatezza, dell’impurità, i peccati contro la castità, i peccati contro le promesse e i voti. A Lui assieme diciamo, figli: Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo! Gesù, Ti amo Gesù!
E la benedizione di Dio Padre, di Gesù Figlio, dello Spirito d’Amore, amen… scende su di voi, sui vostri cari, particolarmente su tutti coloro che hanno deciso per Gesù, su tutti coloro che hanno deciso di seguire l’esempio mio, di Maria, della Mamma, di Giuseppe, di Luigi de’ Gonzaga, di Domenico Savio, di Maria Goretti, di tanti giovani che anche in questi vostri tempi, figli, hanno saputo donare la loro vita pur di rispettare in se stessi, fino in fondo, il tempio di Dio; ora sono in Paradiso vicino a Dio.
Sono giovani, tanto giovani: per loro in cielo c’è grande gioia. Ciao figli miei.
(*) A questo punto del messaggio e per un po’ di tempo dopo la fine, i pellegrini raccolti attorno alla stele hanno sentito un intenso e soave profumo di rose.

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