AMATEVI FRA DI VOI, SAPPIATEVI COMPATIRE, COMPRENDERE: ABBANDONATE LE DICERIE, LE CRITICHE. Messaggio del primo lunedi del mese Garlasco (Pv) – 6 aprile 1992

Figlioli miei diletti, ero qui ad attendervi, vicino al mio Gesù, al vostro Gesù, ecco, qui, figli, per raccogliere le vostre calde preghiere in questo tempio, meta di tanti devoti, miei innamorati e innamorati soprattutto del Cuore Divino di Gesù, in questo santuario, nel quale, per volere di Dio, sono stata, sono e sarò dispensatrice di grazie e favori del cielo. Con voi, figli miei, ho invocato la misericordia di Dio, il suo perdono; con voi e per voi ho pregato la sua misericordia infinita perché abbia a far ricadere su di voi, sulle vostre famiglie, sulle vostre parrocchie, sulle vostre diocesi, sul mondo intero, una rugiada di benedizioni e di grazie.
In questo periodo in cui la Santa Chiesa di Dio vi ricorda il cammino verso la Croce e il cammino verso la Pasqua, la Risurrezione, figli miei, impegnatevi veramente, seriamente, sinceramente, con umiltà a percorrere anche voi il cammino dei vostri dolori: è un grande dono di Dio.
Oh, vi è difficile comprenderlo, figli miei, lo comprenderete quando Dio vi illuminerà. Impegnatevi a percorrere il vostro cammino della Croce, perché è solo salendo su quel monte, salendo su quella Croce, figli miei, che voi risorgerete.E perciò, figli, state lontani dalla mentalità del peccato, odiate il peccato, perché ciò significa amare Dio; state lontano da tutto ciò che vi allontana da Dio: i peccati gravi e anche i piccoli peccati, le debolezze. Amatevi fra di voi, figli miei, sappiatevi compatire, sappiatevi comprendere. Abbandonate le dicerie, le critiche, vogliatevi bene, il mondo vi veda, il mondo riconosca in voi dei veri testimoni dell’amore che Cristo Gesù ha portato e che voi, messaggeri suoi, apostoli e discepoli suoi, dovete portare ai vostri fratelli. Non trascurate nulla, figli. Ecco, in questo tempio, ho visto tante mie figliole entrare col velo sul capo… oh, quanto fa piacere a Gesù, sapete… voi dite: piccolezze, qualcuno usa termini molto più mondani: cose superate, passate. No, figliole, figliole mie, vedete, quando entrate nella chiesa dove c’è Gesù, vivo, vero, reale, nel tabernacolo e coprite col velo il vostro capo, voi compite un atto di umiltà, un piccolo sacrificio, qualcosa che vi procura anche qualche derisione, qualche ammiccamento sgradito, anche quello sì, figlioli, ma in quel momento voi mortificate la vostra vanità, il vostro amor proprio.
Quell’umiliazione, per Gesù è un bacio, è come staccare una di quelle spine dalla sua fronte. E anche voi, figli miei, che siete entrati in questo tempio decentemente vestiti, con garbo, con umiltà, continuate… e quando non vi è possibile entrare nelle chiese, passando davanti, salutate Gesù; Gesù è sempre qui che vi attende. E quante volte è solo, ma proprio solo!
Figli miei, siate preghiera, è l’unico modo per essere vicini a Gesù, per essere vicini ai vostri fratelli, è l’unico modo per conquistare il Cuore di Gesù… e non mi dite, figli miei: “Ma Gesù già dona il suo cuore nella sua misericordia”.
Fate, figli miei, come i fidanzatini che conquistano il cuore dell’amica o dell’amico col sorriso, col bacino sulla guancia… fate così anche voi, Gesù ama essere coccolato, fatelo con semplicità. Testimoniatelo, testimoniatelo nel mondo, non abbiate paura di portare i segni della vostra fede, di portare il sorriso della speranza, portatelo a tutti.
Io sono con voi, cammino con voi, prego con voi, piango con voi. Con voi, figli miei, invoco la misericordia di Dio, invoco la pace nel mondo, non solo la pace delle armi, ma la pace del cuore; con voi prego per la santificazione delle vocazioni, per l’aumento delle vocazioni. Con voi prego per i sofferenti, per i drogati, prego per i carcerati, prego per i volontari, i missionari, le anime consacrate. Con voi prego, figlioli miei, per la Santa Chiesa di Dio, ora come un fuscello travolto da venti impetuosi, ma essa rimane forte, forte della protezione di Dio. Lo Spirito aleggia sulla Chiesa e sugli uomini di Chiesa; lo Spirito scende con i suoi doni e con i suoi carismi in mezzo al popolo suo.
Cristo, tornando, vi troverà svegli, con la lampada in mano.
Grazie, figli. Vi benedico, vi benedico e vi abbraccio tutti ad uno ad uno, benedico e abbraccio tutti quelli che avete portato nel vostro ricordo di preghiera e portate nel vostro cuore: i sofferenti, gli ammalati, gli anziani, i bimbi, i giovani, i giovani… Benedico particolarmente i giovani, la speranza, la certezza di un futuro nel Regno di Dio sulla terra. Pregate per loro’ perché sappiano testimoniare Cristo con l’amore, con la semplicità, sappiano far vincere nel mondo la solidarietà e la giustizia perché trionfi la pace e l’amore.
Benedico tutto ciò che desiderate Io abbia a benedire e lascio nuovamente in questo tempio, meta di devozione e di amore al Cuore Divino di Gesù e a sua Madre, a Me, umile serva, lascio il mio sorriso, la mia benedizione.
Lascio, figlioli, per tutti i miei figli che qui converranno in preghiera, il dono squisito di Gesù, della guarigione del cuore.
Vi abbraccio, cari figli miei, vi bacio ad uno ad uno, andate, camminate nel mondo senza essere del mondo, amatevi, rispettatevi, mostrando che i figli di Dio sono la testimonianza viva dell’amore di Dio. Ciao, figli miei.